Angelina Jolie, l'ultima eroina d'azione

Nel panorama hollywoodiano è difficile trovare un'attrice, al pari della Jolie, dotata di carisma tale da imprimere una vita propria anche a personaggi stereotipati e macchiettistici, una donna in grado di calarsi nei panni di action heroes violenti mantenendo intatte femminilità e fragilità, indipendentemente dal livello qualitativo del progetto.

Frequentando la letteratura cinematografica capita spesso di imbattersi nelle classiche leggende hollywoodiane in cui si narra di come la rinuncia di un attore a interpretare il tale ruolo abbia fatto la fortuna di un collega meno celebre. Più difficile è trovare un film la cui fortuna sia stata quella di perdere per strada un interprete. Questo potrebbe essere il caso di Salt. Lo spy action dell'australiano Phillip Noyce che si appresta a uscire nei cinema italiani strizza l'occhio ai classici del genere senza offrire niente di particolarmente innovativo, eppure nei paesi in cui è già stato distribuito si è dimostrato un ostico rivale al botteghino anche per un blockbuster stellare come Inception. Qual è l'arma segreta di Noyce? Semplice: la presenza di Angelina Jolie. La diva dallo sguardo felino cambia look, parrucche e identità con naturalezza destreggiandosi in un ruolo contrassegnato da continui cambi di fronte e da colpi di scena improbabilii. Per costruire una trama intrigante, il regista va addirittura a rimestare oltrecortina (ma la guerra Fredda non era finita da un pezzo?) eppure il film tiene grazie alla straordinaria presenza della Jolie, capace di saltare da una trave all'altra nella tromba di un ascensore, di rotolare giù da un cavalcavia o di massacrare a colpi di bombe a mano un gruppo di 'compagni' senza rinunciare per un istante alla femminilità che la contraddistingue. E pensare che Salt era nato per essere affidato a una star maschia come Tom 'Mission: Impossibile' Cruise e solo dopo il suo rifiuto lo script è stato stravolto per giustificare l'ingresso della Jolie nel progetto. Visto il flop del suo Innocenti bugie, Tom Cruise non rappresenta più una certezza al botteghino, mentre l'appeal della splendida e selvaggia Angelina appare inossidabile.

Diva dalle mille contraddizioni, capace di alternare un'immagine pubblica dolce e materna (coronata dalla nidiata di figli messa su insieme al compagno Brad Pitt e dai molteplici impegni come ambasciatrice ONU) a un privato trasgressivo del quale spesso emergono nuovi particolari - dall'abuso di droghe peccato di gioventù agli scambi di doni raccapriccianti con i maturi ex mariti, dalle abitudini eccentriche ai problemi alimentari e alla presunta bisessualità - la Jolie piace proprio a tutti. Gli uomini sono incantati dalla bellezza e dalla sensualità un filo perversa, le donne sono affascinate dalla forza e dall'indipendenza. Dopo aver incarnato un'eroina virtuale come Lara Croft, la bella Angelina non ha più abbandonato il mondo dell'azione arrivando perfino a trasformare in incredibile successo economico una pellicola confusionaria e incoerente come il fumettistico Wanted - scegli il tuo destino e trovando l'amore sul set dello stilizzato Mr. & Mrs. Smith. Le incursioni nell'universo del fumetto, del videogioco e dell'action più adrenalinica non hanno impedito all'attrice di vincere un Oscar per il drammatico Ragazze interrotte e di ricevere un'ulteriore nomination per l'incredibile performance fornita in Changeling sotto la guida di Clint Eastwood. A differenza di molte altre star, incapaci di passare con nonchalance dal cinema impegnato al blockbuster mainstream, Angelina Jolie non si pone il problema dello scarto qualitativo, ma dona tutta se stessa in ogni performance. Ce lo dimostra ancora una volta la sua nuova fatica, dalla trama alquanto discutibile, il thriller The Tourist dove l'attrice viene chiamata a fare il paio con bellissimo Johnny Depp, anche lui ex maledetto oggi decisamente più a suo agio in progetti scanzonati.

Saltare da un'auto in corsa, scaricare un caricatore addosso ai nemici o sfoderare la propria abilità nelle arti marziali dopo aver riposto l'Oscar nel salotto buono non è cosa da tutti. Ci ha provato Halle Berry indossando le sexy tutine di Catwoman e Storm, ma si sa che il blockbuster superomistico è un genere ben codificato che vive di vita propria. Non è stata da meno l'impegnata Charlize Theron che ha giocato le sue carte in Aeon Flux con risultati trascurabili. La bionda attrice sudafricana non si dà per vinta. Si vocifera che nell'atteso Mad Max: Fury Road rinuncerà addirittura a un braccio pur di incarnare un'eroina come si deve, ma non sempre la buona volontà è sufficiente. Nel panorama hollywoodiano è difficile trovare un'attrice, al pari della Jolie, dotata di carisma tale da imprimere una vita propria anche a personaggi stereotipati e macchiettistici, una donna in grado di calarsi nei panni di action heroes violenti mantenendo intatte femminilità e fragilità, indipendentemente dal livello qualitativo del progetto.

Le figure femminili tanto affascinanti quanto pericolose nel mondo della settima arte non sono mai mancate, ma difficilmente riescono a prendere il volo senza avere alle spalle un autore che le prenda per mano. Il ruolo della Sposa, in Kill Bill, è il più straordinario omaggio che un regista possa fare alla sua musa. Uma Thurman ha incarnato la più scintillante e vendicativa di tutte le eroine, ma senza la paternità di Quentin Tarantino un tale progetto non avrebbe mai preso forma e questo la Thurman lo sa bene, visto che prossimamente tornerà nei panni di Beatrix per risollevare una carriera altalenante. Anche il cinema dell'amico Robert Rodriguez pullula di fanciulle sensuali e disinibite che strizzano l'occhio alla exploitation imbracciando pistole e bazooka in bikini, shorts e tacchi a spillo. Basti pensare alla coraggiosa Cherry Darling/Rose McGowan di Planet Terror o alle bad girl di Machete, ma se si esclude la caliente ex naufraga di Lost Michelle Rodriguez, la cui carriera fin dall'esordio è stata improntata all'insegna di un cinema rude e violento, per le attrici si tratta di episodi isolati. Cantore delle macchine da guerra celate sotto fragili spoglie femminili si è dimostrato, in passato, il francese Luc Besson, autore del capolavoro Nikita, ma anche del cupo Leon, che ha segnato il debutto della giovanissima Natalie Portman. Besson è stato capace di fornire alla sua musa dell'epoca, l'ex moglie Milla Jovovich, dignità di eroina d'azione futuristica (Il quinto elemento) e arcaica (Giovanna d'Arco). A tutt'oggi il regista francese non sembra aver perso la passione per le donne forti e indipendenti visto che la sua nuova creatura è una Indiana Jones in gonnella ironica, arguta e sprezzante, protagonista dell'avventuroso Adele e l'enigma del faraone.

Ad Angelina Jolie, finora, è mancato un regista che la eleggesse attrice feticcio e che le costruisse un ruolo su misura. Il suo spirito indipendente l'ha sempre spinta a sfuggire alla serialità, a cercare nuovi progetti ricchi di stimoli, ad accettare sfide recitative sempre più complesse, senza mai rinunciare ad alimentare il mito dell'eroina dai muscoli d'acciaio nato con Lara Croft. Oggi, per la bella Angelina, si profila una nuova esperienza, quella dietro la macchina da presa. La sfida, stavolta, consiste nel narrare una storia d'amore in tempo di guerra, ma anche di acquistare credibilità di fronte a una troupe multietnica da guidare per portare in porto l'ambizioso progetto. Noi scommettiamo che la Jolie, anche stavolta, se la caverà egregiamente.