E' un classico delle ultime battute pre-Oscar: prendere in mano un ballot con l'elenco delle candidature e fare le proprie previsioni, o scegliere i propri trionfatori ideali, nell'attesa della grande serata (o nottata, considerato il fuso orario), dei suoi trionfi e delle sue delusioni. Come ogni anno, seguiremo la cerimonia minuto per minuto, ma intanto abbiamo deciso di condividere con voi i nostri personali Oscar... a modo nostro. Abbiamo chiesto ai nostri redattori di votare in base alle nomination ufficiali, ma esprimendo una preferenza solo nel caso si fossero viste tutte le pellicole candidate nella categoria in questione, evitando così l'effetto valanga generato tanto spesso da un film particolarmente amato, che viene votato in molte categorie anche quando non si conosce l'effettivo valore dei suoi avversari, e con lo scopo di offrirvi scelte il più possibile ponderate e circostanziate, anche se questo ci costringe a limitare a quattordici il numero delle categorie rispetto alle venti ufficiali.
Il risultato è piuttosto distante da quelle che saranno le assai probabili opzioni che vedremo snocciolare domenica al Kodak Theatre; a cominciare dal nostro Miglior film, che, come potrete immaginare se conoscete le preferenze della redazione per il 2010, è The Social Network di David Fincher, che domenica al 99% dovrà invece inchinarsi a Il discorso del re. La pellicola di Tom Hooper, destinata a imporsi in numerose categorie al Kodak, ottiene solo una vittoria per noi: quella, assolutamente indiscutibile, di Colin Firth come migliore attore protagonista.Un fenomeno che accade raramente agli Oscar è il cosiddetto split, che si verifica quando a vincere nella categoria Miglior regia non è il regista del Miglior film. Così è stato nel nostro caso: è Darren Aronofsky a staccare David Fincher e a ottenere il riconoscimento per il suo Il cigno nero - forse non un film impeccabile in ogni reparto come The Social Network, ma indubbiamente straordinario per molti aspetti, tra cui per l'appunto la regia visionaria di Aronofsky. Non si tratta dunque di una deviazione schizofrenica, ma del sintomo della volontà di premiare sia la perfezione formale del film di Fincher che il genio più "sregolato" del cineasta di Brooklyn. L'altro elemento formidabile de Il cigno nero - e sembra diventato inutile, a questo punto, spendere altre parole al proposito visto che i fatti parlano da soli - è la performance di Natalie Portman; da notare c'è il fatto che, da queste parti, la sua unica avversaria sia stata Jennifer Lawrence per Un gelido inverno, laddove la sue rivale più temuta per domenica sera è Annette Bening per I ragazzi stanno bene. Ma la nostra redazione, a quanto pare, non ha amato particolarmente il film di Lisa Cholodenko né, di conseguenza, l'interpretazione pure assolutamente apprezzabile della Bening. Per quanto riguarda le interpretazioni dei non protagonisti, è quasi un plebiscito quello per Christian Bale, attore ineguagliabile nel suo trasformismo che riesce a fare di un personaggio sgradevole come quello che gli tocca in The Fighter il vero eroe del film, tirando fuori il cuore dal grigiore e dall'abiezione. Una lotta all'ultimo sangue, invece, è stata quella nella pari categoria femminile tra la veterana Jacki Weaver, nonna da brividi in Animal Kingdom, e la giovanissima Hailee Steinfeld, la rivelazione de Il grinta: per un solo voto ha avuto la meglio la prima (che non ha praticamente nessuna chance di mettere le mani sull'Academy Award).
Altro fronte su cui la redazione è unanime o quasi è quello per la migliore sceneggiatura non originale, in cui ci allineiamo con quella che, se non nel caso di una sorpresa davvero poco gradita - almeno per noi! - sembra essere la scelta dell'Academy: lo script di The Social Network, che il brillante Aaron Sorkin ha tratto dal volume The Accidental Billionaires di ben Mezrich, che racconta la storia della repentina ascesa alla fama e alla ricchezza dello studente di Harvard Mark Zuckerberg - e del suo prezzo. La nostra preferenza per quanto riguarda la sceneggiatura originale, invece, è forse sorprendente, perché non premia il maestoso labirinto creato da Christopher Nolan con il suo Inception ma l'intimo e sfaccettato script di di Another Year di Mike Leigh. Abbiamo eletto anche il nostro Oscar per l'animazione, e qui non ci sono sorprese: la spunta Toy Story 3 - La grande fuga, favorito sì per la cerimonia di ma non certo una sicurezza al 100%, visto che agli Annie Awards ha trionfato Dragon Trainer e qualche scelta inaspettata non manca mai; l'Academy potrebbe, quest'anno, sorridere alla Dreamworks e contraddirsi bellamente, considerato che Toy Story 3 è incluso anche nella decina di candidati a Miglior film, cosa che non si può dire di Dragon Trainer.
Passando dalle nostre inani speculazioni alle categorie tecniche, il montaggio ha visto una lotta serrata tra il solito The Social Network e 127 ore; quest'ultimo ha finito per imporsi, grazie alla particolarità dello stile di Jon Harris per il film di Danny Boyle. Per quanto riguarda la fotografia, c'è un'altra vittoria per Il cigno nero grazie al lavoro di camera sempre eccezionale di Matthew Libatique.
Le scenografie di Inception, opera imponente di Guy Hendrix Dyas, stravincono, e questo è l'unico "Movieplayer Oscar" che finisce al film di Nolan, mentre per i costumi ci troviamo di fronte ad un ex aequo tra due vere e proprie divinità del costume design quali Colleen Atwood per Alice in Wonderland e Sandy Powell per The Tempest.
La contesa è stata piuttosto incerta anche sulle musiche, finendo con l'assegnazione del nostro Oscar allo score ammaliante e originale composto da Trent Reznor e Atticus Ross per The Social Network; e alla fine dei conti, The Social Network e Il cigno nero battono Il discorso del re per 3 a 1. Siamo molto lontani da Los Angeles, ma chissà che non possano essere loro a venirci incontro almeno con qualche passo. Fino a domenica notte, si può ancora sperare.
And the Movieplayer.it Oscars go to...
Miglior film: The Social Network
Miglior regia: Darren Aronofsky per Il cigno nero
Migliore attore protagonista: Colin Firth per Il discorso del re
Migliore attrice protagonista: Natalie Portman per Il cigno nero
Migliore attore non protagonista: Christian Bale per The Fighter
Migliore attrice non protagonista: Jacki Weaver per Animal Kingdom
Migliore sceneggiatura originale: Mike Leigh per Another Year
Migliore sceneggiatura non originale: Aaron Sorkin per The Social Network
Miglior fotografia: Matthew Libatique per Il cigno nero
Miglior montaggio: Jon Harris per 127 ore
Miglior scenografia: Guy Hendrix Dyas per Inception
Migliori costumi. ex aequo Colleen Atwood per Alice in Wonderland e Sandy Powell per The Tempest
Miglior colonna sonora originale: Trent Reznor e Atticus Ross per The Social Network
Miglior film d'animazione: Toy Story 3 - La grande fuga