I film del decennio 2000-2009 - Speciale cinema USA, prima parte
La nostra indagine sul meglio del cinema del decennio appena trascorso prosegue con la prima incursione nel vastissimo e dovizioso scenario della produzione stelle e strisce.
Quella americana, si sa, è una cinematografia complessa, fatta di opere appariscenti e fracassone ma anche di film intimisti e nascosti. Si tratta di un cinema che rispecchia perfettamente l'anima contraddittoria del paese, ed è certamente il cinema che ha maggiore distribuzione a livello mondiale. Proprio per questo, e ben consapevoli che sarebbe stato impossibile cercare di racchiudere l'intera produzione del decennio appena trascorso in un unico articolo così come abbiamo già fatto per le filmografie di altri continenti, abbiamo preferito sdoppiare questo speciale sul cinema americano del decennio 2000-2009, soffermandoci in questa prima parte sulle opere che hanno potuto godere di una maggiore visibilità anche verso il pubblico italiano attraverso i buoni incassi ottenuti o semplicemente per la presenza di grandi nomi dietro o davanti la macchina da presa.
Considerato che questo decennio ancor più dei precedenti è stato per il cinema made in USA quello dei sequel e delle saghe - conseguenza soprattutto di un ritrovato amore per i comic movies e il cinema fantastico in genere - non possiamo che cominciare dalla saga che più di tutte ha trasformato il cinema degli ultimi dieci anni, quella de Il signore degli anelli (2001 - 2003) ad opera del neozelandese Peter Jackson, regista di culto del genere splatter/demenziale che con questa trilogia ha vinto ben 17 Oscar (di cui 11 soltanto per il terzo capitolo Il ritorno del re, eguagliando il record di Titanic e Ben Hur) e incassato quasi tre miliardi di dollari, con il terzo capitolo che è diventato (sempre dietro il film di James Cameron) il secondo maggior incasso di sempre nella storia del cinema. Se è vero che soprattutto per il cinema targato USA Oscar ed incassi stratosferisci non sempre sono sinonimo di buona qualità, è certamente indubbio che proprio questa saga è riuscita nell'impresa impossibile di mettere d'accordo proprio tutti, critica e pubblico, fan dell'opera letteraria di J.R.R. Tolkien ma anche coloro che non si erano mai avvicinati alla magica Terra di Mezzo: la funambolica regia di Jackson, le straordinarie musiche di Howard Shore, le immaginifiche scenografie e anche le ottime interpretazioni (tra tutte ricordiamo il Gandalf dello shakesperiano Ian McKellen) di un cast fatto di attori tutti destinati a diventare star.
E parlando di numeri straordinari non si può non citare Il cavaliere oscuro (2008) che ha lasciato un po' tutti a bocca aperta con i suoi incassi da record ma soprattutto per la straordinaria qualità della pellicola che è diventata immediatamente il punto di riferimento non solo per i comic movies ma per tutto il genere action. A conquistare le copertine di tutto il mondo è stato soprattutto lo straordinario Joker del compianto Heath Ledger (che verrà premiato poi anche con un meritato Oscar postumo) ma il vero segreto del film è tutto nelle straordinario talento del regista Christopher Nolan che negli ultimi due lustri non si è solo dedicato a rivitalizzare il personaggio del cavaliere mascherato ma ci ha anche regalato due grandissime prove d'autore con Memento (2000) e The Prestige (2006), opere cervellotiche e non banali che sebbene siano meno accessibili al grande pubblico meritano certamente di essere riscoperte.
Quelle che invece nessuno avrà difficoltà a riconoscere sono le tantissime opere della Pixar Animation Studios che hanno segnato questo decennio e che hanno elevato il cinema d'animazione USA (per di più in computer grafica) a livelli insospettabili, conquistando Oscar e premi a go-go, ma anche posti d'onore in prestigiosi festival quali Cannes e Venezia. Dovendo sceglierne solo alcuni citiamo come i nostri preferiti Alla ricerca di Nemo (2003), Gli incredibili (2004) e il più recente WALL·E (2008), ma non c'è un film della Pixar che non abbia saputo emozionarci e divertirci.
Se per la Pixar, Jackson e ovviamente Nolan si è trattato del decennio della giusta consacrazione, per molti autori non possiamo che parlare di conferma: Quentin Tarantino per esempio, checchè ne dicano i suoi detrattori, non ha mai perso un colpo e lo dimostrano per esempio due opere molto amate piazzate all'inizio e alla fine del decennio: ovvero il binomio Kill Bill: Volume 1 e Kill Bill: Volume 2 (2003-2004) e il recentissimo Bastardi senza gloria (2009), film che rappresentano perfettamente l'amore per il cinema di quello che è certamente una delle più grandi personalità del cinema statunitense e che sa unire alle proprie doti di grande sceneggiatore anche una sempre più crescente maturità dietro la macchina da presa.
Chi invece non ha certo più margini di crescita come regista è Michael Mann da sempre un favorito della nostra (e non solo) redazione che è presente in questa nostra "classifica" con ben tre opere - Collateral (2004), Miami Vice (2006) e Nemico Pubblico - Public enemies (2009) - che dal punto di vista squisitamente tecnico rappresentano davvero quanto c'è di meglio nel panorama mondiale. Non è un caso che siano tre film con cui Mann ha voluto in un certo senso sperimentare come dimostra per esempio l'utilizzo del digitale e che rappresentano tre modi diversi di destrutturare il cinema di genere, quello thriller, quello action ed infine il gangster movie.
Un'operazione simile con L'uomo che non c'era (2001) e Non è un paese per vecchi (2007) è riuscita anche ai fratelli terribili del cinema americano, Joel Coen ed Ethan Coen, due autori che hanno vissuto questo lungo decennio in modo prolifico ma con risultati altalenanti, e che tuttavia con questi due film hanno conquistato la critica e perfino un inaspettato Oscar. Decisamente meno prolifico David Cronenberg che però con la doppietta A History of Violence (2005) e La promessa dell'assassino (2007) sembra aver preso una strada leggermente più convenzionale rispetto ai suoi disturbanti esordi ma non per questo ha perso in qualità: in entrambi i film emergono grandi doti registiche che fanno risaltare la bravura del protagonista Viggo Mortensen e regalano al cinema alcune scene assolutamente indimenticabili, come quella della sauna di Eastern Promises, tra le più indelebili del decennio.
Vogliamo poi segnalare anche altri quattro grandissimi registi e autori che però non sempre in questi ultimi due lustri ci hanno convinto: Steven Spielberg, Spike Lee, Ang Lee e Tim Burton hanno tutti vissuto dieci anni non privi di qualche flop sia artistico che economico, eppure sono stati in grado di regalarci almeno quattro capolavori. Munich (2005) per esempio è un film che nonostante le cinque nomination agli Oscar è stato scarsamento considerato anche dalla critica, forse a causa dell'argomento forte e certamente controverso ma che secondo noi è certamente da annoverare tra le migliori opere di questi ultimi anni. Diversi i casi degli altri tre film: I segreti di Brokeback Mountain (2005), La 25a ora (2002) e Big Fish (2003) sono stati giustamente incensati da più parti per la loro poesia e la potenza delle loro immagini e rappresentano molto probabilmente per tutti e tre gli autori l'apice della loro carriera.
Prima di concludere e rimandarvi a domani con la seconda parte dello speciale sul cinema americano del decennio appena trascorso, non possiamo che dedicare uno spazio ad uno dei registi che più ha segnato il cinema degli ultimi anni: Clint Eastwood è un attore/regista ormai quasi ottantenne ma è evidente agli occhi di tutti che è solo con i lavori più recenti che ha mostrato al mondo intero una maturità e soprattutto un continuità che pochi probabilmente avrebbero predetto anche solo dieci anni fa. Anche qui sarebbero tanti i film da citare ma ci limitiamo a Mystic River (2003), Million Dollar Baby (2004) e Gran Torino (2008), ovvero alle pellicole che gli hanno garantito le maggiori soddisfazioni dalla parte dell'Academy e anche dello stesso pubblico. Il mito Eastwood è lungo cinquant'anni e non accenna a scemare.
Ecco la lista completa (in ordine cronologico) delle scelte della redazione per quanto riguarda I film del decennio 2000-2009 - Speciale cinema USA, prima parte: