Rosario J. Gnolo

Dopo essersi trasferito a Lucca per lavorare nel settore marketing di un'azienda di elettronica, Rosario J. Gnolo decide di studiare dizione e successivamente recitazione per migliorare la sua tecnica di comunicazione.
Affascinato da Jerzy Grotowski, dal Metodo Stanislavskij e dalla ricerca dello sviluppo delle potenzialità umane, inizia un'intensa attività di studio ed esperienze individuali (che proseguono tuttora), che coinvolgono contemporaneamente la sua sfera spirituale, umana e professionale, che lo portano a creare una rielaborazione "su misura" e del tutto personale del metodo, che và al di là della sola acting performance.

Nel 2002 Matteo Garrone lo sceglie per interpretare il cameo di un imprenditore caseario che fa imbalsamare un bufalo, nel cupo dramma L'imbalsamatore.
Due anni dopo Alex Infascelli lo sceglie come interprete per Il siero della vanità in cui veste i panni di uno psicolabile infantile, Daniele Esposito, che crede di essere il Mago Daniel, nipote del grande Harry Houdini. Con questa interpretazione Rosario mostra tutto il suo talento trasformandosi fisicamente e mentalmente in Daniele, rendendolo autentico ed emozionante.