Sangue sulla Croisette con Tarantino

Il regista di 'Pulp Fiction' ha presentato 'A prova di morte' al Festival di Cannes. In concorso anche 'Le scaphandre et le papillon' e 'Silent Light'

Ancora una giornata di eventi particolarmente attesi a Cannes: stavolta tocca a Quentin Tarantino che presenta in concorso il suo Grindhouse - A prova di morte, interpretato da Rosario Dawson e Kurt Russell. Il film, che era stato concepito come un episodio del double feauture Grindhouse, arriverà nel nostro paese come un film unico, separato dall'altro episodio diretto da Robert Rodriguez, Planet Terror, che uscirà più avanti.
Death Proof, vero omaggio ai b-movies degli anni '70, racconta la storia della sexy Jungle Julia, che insieme alle sue migliori amiche si diverte a passare le serate nei locali di Austin nel Texas. Ovviamente le ragazze attirano le attenzioni degli avventori dei locali, tra cui Stuntman Mike, un serial killer misogino con il volto solcato da una cicatrice.
Tarantino - che è arrivato a Cannes accompagnato da Kurt Russell e dall'attrice e stuntgirl Zoe Bell (con lui nella foto accanto) - promette che il suo film sarà "Sinistro e spaventoso in un modo che neppure immaginate, e sarà anche divertente. Sarà qualcosa che non mi avete mai visto fare".

Oltre al film di Tarantino però, oggi verranno presentate altre due pellicole tra quelle che concorrono per la Palma d'Oro: Silent Light, il nuovo film di Carlos Reygadas, che a Cannes fece già parlare di sé, per alcune scene sessualmente esplicite del suo Battaglia nel cielo e poi Le scaphandre et le papillon, un dramma di Julian Schnabel che racconta la vera storia di Jean-Dominique Bauby, un giornalista del magazine Elle che nel '95 fu colpito da una particolare forma di ictus chiamata locked-in syndrome che gli paralizzò tutto il corpo, tranne la palpebra sinistra. Dopo l'iniziale impatto traumatico con la sua nuova condizione, Bauby iniziò a utilizzare la palpebra per comunicare pazientemente con chi gli stava accanto, e con essa creò una sorta di "codice alfabetico" che gli permise di esprimersi. Prima di morire Bauby riuscì a fondare l'ALIS, un'associazione dedicata a tutti coloro che erano stati colpiti dal suo stesso male. Il giornalista è autore de Lo scafandro e la farfalla, il libro che ha ispirato il film di Schnabel.