Venezia 73 - Le preferenze della nostra redazione

Come ogni anno, in attesa di conoscere le decisioni della giuria del concorso ufficiale della Mostra di Venezia, vi raccontiamo i nostri colpi di fulmine e le delusioni di questa edizione.

Mai come quest'anno la redazione di Movieplayer presente alla Mostra di Venezia si è dimostrata compatta nei gusti individuando una rosa di pellicole meritevoli in cui tornano costanti alcuni titoli. In un'annata piuttosto buona a livello qualitativo tre sono le pellicole che hanno convinto davvero tutti. Due di queste concorrono al Leone d'Oro. Tra poche ore vedremo se la giuria capitanata da Sam Mendes ha i nostri stessi gusti, ma tra i colpi di fulmine di questa edizione spiccano il folgorante biopic Jackie e il musical La La Land.

The Young Pope: un'immagine con Jude Law
The Young Pope: un'immagine con Jude Law

Jackie, diretto dal cileno Pablo Larrain, è un lavoro su commissione dedicato a Jackie Kennedy che si è trasformato rapidamente nell'occasione di un autore di mostrare al mondo la sua maturità grazie anche alla presenza di un'interprete straordinaria come Natalie Portman. Per la sua opera seconda di Damien Chazelle ha esplorato, invece, lo spinoso territorio del musical reinventando forme e generi e realizzando una storia d'amore tenera e coinvolgente inaugurata da un eccezionale numero musicale ambientato su un'autostrada losangelina che ci ha colpiti a tal punto da essere votato come scena cult da alcuni redattori.

La La Land: Emma Stone e Ryan Gosling insieme nella prima immagine del film
La La Land: Emma Stone e Ryan Gosling insieme nella prima immagine del film

Ha messo d'accordo tutti risultando forse l'opera più significativa di questa edizione della mostra, ma non è un film. A Venezia abbiamo avuto l'occasione di vedere i primi due episodi della serie tv The Young Pope, battesimo di Paolo Sorrentino sul piccolo schermo dedicata al Vaticano e ai suoi misteri. Se il buongiorno si vede dal mattino a ottobre su Sky ne vedremo delle belle. Altri titoli degni di nota il bellissimo (e neanche troppo lungo tutto sommato) The Woman Who Left del filippino Lav Diaz, umanissimo dramma girato in un abbacinante bianco e nero, e l'elegantissimo Animali notturni di Tom Ford che condivide con il sci-fi filosofico Arrival, altra opera di grande qualità, una protagonista eccezionale come Amy Adams. Di seguito ecco le preferenze della redazione.

Leggi anche: Paolo Sorrentino presenta The Young Pope: "Non voglio polemiche, ma indagare le contraddizioni umane"

Max Borg

Top 5

Film italiano

Spira mirabilis, imperfetto ma affascinante, con un'idea di cinema tutta sua.

La sorpresa

Prevenge di Alice Lowe, un esordio forte ed esilarante.

Il mostro della mostra

Planetarium. Confuso, inerte e insopportabile, malgrado la presenza di Natalie Portman.

Scena cult

Il piano sequenza iniziale di La La Land.

Scena scult

Il sogno erotico del protagonista de L'estate addosso.

Nocturnal Animals: Amy Adams in una foto del film
Nocturnal Animals: Amy Adams in una foto del film

Antonio Cuomo

Top 5

  • 1 - Jackie, nuovo gioiello del regista cileno, che costruisce un altro biopic originale e denso con la immensa prova della Portman.

  • 2 - Nick Cave & The Bad Seeds - One More Time With Feeling, per come ci porta in studio con Nick Cave, dando voce alla sua profondità e sofferenza.

  • 3 - Arrival, per come indaga l'umano attraverso l'alieno.

  • 4 - The Young Pope, per come Sorrentino dimostra di saper adattare la sua idea di cinema ad una forma diversa.

  • 5 - La La Land, per come riflette sull'idea di cinema attraverso una storia d'amore sognante che emoziona.

Film italiano

The Young Pope. Non è un film, non è nemmeno completamente italiano, ma è la cosa migliore che porta la firma di un nostro compatriota vista qui al Lido.

La sorpresa

Animali notturni, un film costruito in modo egregio che alla bellezza formale aggiunge anche una notevole densità narrativa.

Il mostro della mostra

Planetarium, la cui inclusione nel programma di Venezia 73 è da imputare alla sola presenza della Portman nel cast.

Scena cult

Torniamo in territorio papale per la irresistibile partita a calcetto tra suore messa in scena da Paolo Sorrentino.

Scena scult

Sulla Via Lattea ci regala diversi momenti che sanno di scult, quindi è difficile sceglierne uno in particolare. Eleggiamo a suo rappresentante nella categoria il salto mortale di Sloboda Micalovic con atterraggio sulle spalle de protagonista (menzione speciale per il ballo del falco a ritmo di musica).

Valentina D'Amico

Top 5

  • 1 - Jackie. Sontuoso. Pablo Larrain meno feroce del solito per un acuto ritratto di un'icona del XX secolo.

  • 2 - The Young Pope. Potente, maestoso e ironico. Paolo Sorrentino sembra essere a proprio agio anche sulla lunga distanza e non è mai banale.

  • 3 - Animali notturni. L'eleganza di Tom Ford è indiscutibile. In più il cineasta si circonda sempre di interpreti straordinari.

  • 4 - La La Land. Musical poetico e struggente con un numero d'apertura spettacolare. Grande alchimia tra Ryan Gosling ed Emma Stone.

  • 5 - Arrival. Amy Adams perfetta. Denis Villeneuve si conferma uno dei registi più acuti in circolazione.

Film italiano

The Young Pope (vedi sopra)

La sorpresa

La scelta di mettere come film di chiusura un action leggero disimpegnato come I magnifici 7 e il conseguente entusiasmo alla proiezione stampa. Un po' di divertimento a fine festival ci vuole. Da ripetere.

Il mostro della mostra

Never Ever di Benoît Jacquot. Non si capisce niente.

Scena cult

La splendida sequenza iniziale di La La Land in autostrada e poco più avanti Ryan Gosling che suona alla pianola Take on Me degli A-Ha in pieno revival anni '80.

Scena scult

La scena della festa sul mare in Planetarium con le teste che si girano.

Arrival: Amy Adams in un momento del film
Arrival: Amy Adams in un momento del film

Giuseppe Grossi

Top 5

  • 1 - Jackie, la burocrazia del dolore raccontata con tatto e complessità. Grazie a una Natalie Portman straordinaria.

  • 2 - La La Land, andare a tempo, seguire il ritmo, essere intonati. Sembra un musical, ma è solo l'amore.

  • 3 - The Distinguished Citizen: un inno alla semplicità dell'arte. Ironico, acuto, immediato.

  • 4 - Animali notturni: leggere tra le righe per scrivere la tua versione della storia. Una storia di amore, cinismo e abbandono.

  • 5 - Arrival: tradurre gli alieni per capire noi. Con la memoria a ricordarci cosa ci rende umani.

Film italiano

The Young Pope: il potere del cinismo è l'unica cosa davvero sacra

La sorpresa

Piuma: una commedia che ci ricorda tutto il peso della leggerezza

Il mostro della mostra

Planetarium, cercando un senso che non arriverà mai

Scena cult

La presentazione di PowerPoint o in Windows Movie Maker de The Distinguished Citizen

Scena scult

Tutto Planetarium

Planetarium: Natalie Portman e Lily-Rose Depp in una scena del film
Planetarium: Natalie Portman e Lily-Rose Depp in una scena del film

Luca Liguori

Top 5

  • 1 - Jackie: un vero e proprio capolavoro soprattutto perché riesce ad essere un film autoriale ma anche perfettamente fruibile dallo spettatore abituato ai biopic hollywoodiani grazie alle tante sfaccettature della sceneggiatura, della regia di Larrain e della meravigliosa interpretazione di Natalie Portman. Potrebbe e dovrebbe trionfare anche agli Oscar.

  • 2 - La La Land: Partiamo dal presupposto che io amo i musical come poche cose al mondo, e questo in realtà mi rende anche molto più severo per film del genere, eppure il film di Chazelle mi ha conquistato fin dalla prima scena con le sue coreografie per poi sorprendermi e emozionarmi con due personaggi e due attori magnifici. Chapeau!

  • 3 - The Young Pope: anche chi non ama Sorrentino potrebbe rimanere piacevolmente sorpreso da questa sua miniserie. Chi, come me, lo ama da sempre non può che provare un certo piacere nel vedere il regista napoletano smentire i suoi tantissimi detrattori con un prodotto molto diverso da quello che tu si aspettavano e, soprattutto, incredibilmente appassionante. Jude Law e il resto del cast sono perfetti.

  • 4 - The Distinguished Citizen: una sceneggiatura perfetta, un attore strepitoso ed una messa in scena semplice ma perfettamente funzionale. Si tratta di un piccolo gioiello argentino che diverte ma fa anche riflettere, e molto, sull'arte.

  • 5 - Animali notturni: Tom Ford cambia genere rispetto a A Single Man ma non perde nulla del suo smalto con questo film complesso ma coinvolgente, che riesce ad emozionare e a far discutere anche una volta finita la proiezione.

  • 5bis - Arrival: mi dispiaceva lasciare fuori un film del buon Denis Villeneuve e quindi lo inserisco di forza come sesto, anche perché mi ha conquistato fin da subito ma mi ha lasciato con una piccola grande perplessità sul finale. Peccato.

The Distinguished Citizen: un momento del film
The Distinguished Citizen: un momento del film

Film italiano

Escludendo la serie di Paolo Sorrentino non rimane poi molta scelta tra quelli che ho visto, considerato che Spira mirabilis è affascinante e ambizioso ma non del tutto soddisfacente. Piuma invece non ha grandi pretese, vuole essere una commedia leggerissima e piacevole e ci riesce in pieno.

La sorpresa

Scoprire che è possibile prendere due fenomeni come Michael Fassbender e Alicia Vikander e farli recitate male. Davvero complimenti a Derek Cianfrance e al suo polpettone indigesto La luce sugli oceani.

Il mostro della mostra

Senza dubbio Planetarium, film di rara bruttezza che ha la non invidiabile particolarità di non avere nemmeno UNA scena che sia compiuta, che abbia un senso. E pensare che Grand Central, il film precedente della regista Rebecca Zlotowski, non era affatto male...

Scena cult

Sarò certamente banale, ma i primi due numeri musicali di La La Land - quello nel traffico e quello nell'appartamento delle ragazze - non li dimenticherò tanto facilmente. Ma l'ho già detto che io sono un appassionato di musical e quindi poco obiettivo, vero?

Scena scult

Purtroppo nel film di Piccioni, Questi giorni, i momenti imbarazzanti non mancano, ma le due scene che riguardano Sergio Rubini e le polpette meritano certamente una menzione.

Stefano Lo Verme

Top 5

  • 1 - Jackie. Il Leone d'Oro del cuore: attraverso il suo ritratto della First Lady americana in lutto, Pablo Larrain firma uno dei suoi film più complessi, sfaccettati ed emozionanti, rappresentando un conflitto emblematico fra sentimenti privati e ragion di Stato.

  • 2 - Arrival. La fantascienza umanista - e profondamente umana - di Denis Villeneuve: un'apologia sull'importanza della comunicazione e sul valore dell'empatia che riesce a commuovere fino alle lacrime.

  • 3 - The Woman Who Left. La folgorazione di fine Festival: una straordinaria opera fluviale dotata di una capacità immersiva davvero fuori dal comune, con la firma di un regista unico e prezioso come Lav Diaz.

  • 4 - La La Land. L'omaggio alla vecchia Hollywood e ai classici degli anni Cinquanta miscelato alla libertà incontenibile del jazz: Damien Chazelle realizza un musical romantico e trascinante, in miracoloso equilibrio fra classicismo e modernità.

  • 5 - Animali notturni. Una formidabile mise en abîme in cui il dramma intimista sfocia in un noir dei sentimenti, mentre la raffinatissima messa in scena di Tom Ford suggella uno spiazzante connubio fra splendore estetico, violenza e grottesco.

Film italiano

Piuma. In un annus horribilis per gli italiani a Venezia, la commedia a sfondo familiare di Roan Johnson si distingue per la limpidità della scrittura, l'efficacia delle caratterizzazioni e la sua dolcezza mai stucchevole.

La sorpresa

The Distinguished Citizen. Una commedia nerissima e irresistibile, in cui il "ritorno alle origini" di un acclamato scrittore veicola una riflessione sul rapporto fra cultura, società e responsabilità morali, in un film ferocemente divertente che arriva dritto al bersaglio.

Il mostro della mostra

The Beautiful Days of Aranjuez e Never Ever. Un doloroso ex aequo che vede appaiati due dei più cocenti tonfi del Festival: The Beautiful Days of Aranjuez segna uno dei punti più bassi nell'illustre carriera di un maestro come Wim Wenders, mentre Never Ever rappresenta il secondo capitombolo veneziano dell'incostante Benoît Jacquot.

Scena cult

Lo strepitoso incipit di La La Land, in cui una performance musicale di gruppo nel bel mezzo di un'autostrada intasata dal traffico è messa in scena attraverso un piano sequenza a dir poco strabiliante; ma una menzione speciale non può non rendere merito all'esilarante video-omaggio riservato al protagonista di The Distinguished Citizen.

Scena scult

Le pecore che saltano in aria - insieme a una malcapitata Monica Bellucci - nella scena clou di Sulla Via Lattea è uno dei momenti più bizzarri e pacchiani del deludente film di Emir Kusturica.

The Woman Who Left: una scena del film
The Woman Who Left: una scena del film

Luca Ottocento

Top 5

  • 1 - Frantz . Un elegante e vibrante melodramma con un'ottima prova della giovane protagonista Paula Beer.

  • 2 - Animali notturni. Tom Ford conferma il proprio talento dietro la macchina da presa con un'opera stratificata, solida e rigorosa.

  • 3 - The Young Pope. Le prime due ore della miniserie televisiva di Paolo Sorrentino sono una perfetta commistione di dialoghi brillanti, trovate spassose e intrighi di potere.

  • 4 - Jackie. Un ritratto intimo, inventivo e denso di Jackie Kennedy, nonché degli Stati Uniti, all'indomani della morte di JFK.

  • 5 - The Distinguished Citizen. Un film esilarante e profondo allo stesso tempo, che si avvale della magistrale interpretazione di Oscar Martínez.

Film italiano

Sebbene si tratti di una miniserie televisiva e di una coproduzione tra più Paesi, The Young Pope è di gran lunga quanto di meglio offerto da un'opera con regista e interpreti italiani.

La sorpresa

In un'edizione della Mostra in cui quasi tutti i film più significativi facevano già parte della rosa dei più attesi, la vera sorpresa per me è stata François Ozon con il suo Frantz . Per la motivazione si veda la mia top 5.

Il mostro della mostra

Per vacuità, presunzione e tediosità, la mia scelta cade su The Beautiful Days of Aranjuez di Wim Wenders.

Scena cult

Non saprei se definirla propriamente cult ma l'onirica sequenza d'apertura di The Young Pope, in cui il Papa interpretato da Jude Law emerge da un coacervo di neonati, è il momento che mi ha colpito più di ogni altro.

Scena scult

Ex aequo due scene tratte dall'assai deludente The Bad Batch di Ana Lily Amirpour: quella in cui Jim Carrey si mette in posa per farsi fare un ritratto da Jason Momoa, chiaramente fuori contesto e inserita nella speranza di strappare un sorriso al pubblico, e quella in cui la bambina chiede al padre cannibale (sempre Momoa) di cucinarle gli spaghetti.

Frantz: un primo piano di Pierre Niney
Frantz: un primo piano di Pierre Niney

Beatrice Pagan

Top 5

  • 1 - Arrival. Un'opera in grado di offrire un approccio emotivamente coinvolgente dal punto di vista umano nonostante il contesto sci-fi, dalla sceneggiatura intelligente e inaspettata.

  • 2 - Nick Cave & The Bad Seeds - One More Time With Feeling. Per la capacità di affrontare una questione delicata e drammatica come la perdita di un figlio con grande sensibilità, permettendo inoltre di addentrarsi nella mente di un'artista impegnato nella creazione della sua nuova opera.

  • 3 - La La Land. Un film in grado di riportare sul grande schermo il genere musical, rendendo omaggio al passato ma con uno sguardo al futuro del cinema, creando una storia d'amore mai stucchevole e dalle sfumature realistiche.

  • 4 - Animali notturni. Le due dimensioni narrative sono state gestite ottimamente dal regista Tom Ford, con uno sguardo esteticamente affascinante sulla fine di un rapporto sentimentale.

  • 5 - The Net. Per la capacità di coniugare impegno politico e sociale con il racconto semplice di un uomo di famiglia.

Film italiano

Orecchie. Un'opera interessante, tecnicamente e narrativamente in grado di riflettere i problemi quotidiani della società contemporanea

La sorpresa

In Dubious Battle. Un adattamento attento e stilisticamente di ottimo livello di una delle opere più interessanti di Steinbeck

Il mostro della mostra

La creatura di The Untamed. Tra alieni e creature di ogni tipo è l'entità più inquietante e orripilante.

Scena cult

L'apparizione di Nick Cave in The Beautiful Days of Aranjuez di Wim Wenders. Per la capacità di evocare grandi emozioni e offrire una parentesi di grande dolcezza in un film piuttosto monocorde.

Scena scult

Guy Pearce avvolto dalle fiamme in Brimstone. Una sequenza che avrebbe potuto essere epica e risulta al limite del ridicolo e surreale.

Cave & The Bad Seeds - One More Time With Feeling: Nick Cave sul set del documentario
Cave & The Bad Seeds - One More Time With Feeling: Nick Cave sul set del documentario

Alessia Starace

Top 5

  • 1 - Nick Cave & The Bad Seeds - One More Time With Feeling. Il film di Andrew Dominik per me qui al Lido è stato un'esperienza radicale; nulla è stato lo stesso, dopo: mi ha curato fisicamente, mi ha sostenuto moralmente, mi ha regalato la migliore Mostra della mia vita.

  • 2 - Animali notturni. L'altro film che ha segnato il mio festival è questo denso, ipnotico, disturbante, elettrizzante lavoro di Tom Ford; come con A Single Man, un'avventura che ho appena iniziato a vivere, un amore per il resto della vita.

  • 3 - The Woman Who Left. Un Lav Diaz dal minutaggio gestibile per fare conoscere un gigante del cinema contemporaneo. Un film di una ricchezza e di un'umanità senza eguali. Portatelo in sala!

  • 4 - Jackie. I timori di vedere un Pablo Larrain "minore" dispersi alla primissima inquadratura di Natalie Portman. Ne riparliamo in Oscar race.

  • 5 - La La Land. Ha aperto il festival, ma musiche e malinconie non ci hanno lasciato per un attimo in questi 12 giorni. Facendo il mio bilancio ho chiuso gli occhi e ripensato alla scena iniziale: doveva trovare spazio in top 5.

Film italiano

Nonostante la fatica che mi ha imposto, l'ambizione, la dedizione, l'originalità e la poesia di Spira mirabilis meritano il mio endorsement.

La sorpresa

Quell'esilarante e non poco inquietante film che è Liberami di Federica Di Giacomo.

Il mostro della mostra

L'odiosa, spocchiosa, interminabile logorrea senza senso di Wenders mi ha profondamente offeso, anche se Never Ever di Benoît Jacquot è probabilmente più brutto.

Scena cult

La sfacciata e sublime scena di apertura di Animali notturni.

Scena scult

Sulla Via Lattea, con tutto l'affetto per Emir e Monica, è uno scult dall'inizio alla fine.

Spira mirabilis: una suggestiva immagine del documentario
Spira mirabilis: una suggestiva immagine del documentario