40 anni e non sentirli
"Live from New York, it's Saturday Night!". Questa frase apre, dall'11 ottobre 1975, Saturday Night Live, vero e proprio gigante della comicità televisiva, di cui la NBC ha recentemente festeggiato il quarantennale - con qualche mese di anticipo - con uno speciale di tre ore, rigorosamente in diretta, come vuole la tradizione. Data l'importanza del programma in relazione con altri prodotti televisivi e cinematografici, anche noi vogliamo rendergli omaggio, ripercorrendone l'evoluzione e tornando sugli elementi che ne hanno decretato il successo nel corso degli anni.
In principio fu Lorne Michaels
Saturday Night Live, abbreviato convenzionalmente SNL, è il parto creativo dell'autore-produttore canadese Lorne Michaels, ingaggiato da Dick Ebersol, all'epoca responsabile della programmazione late night della NBC, per ideare un programma da mandare in onda il sabato sera al posto delle repliche del Tonight Show di Johnny Carson (il quale chiese che venissero trasmesse durante la settimana in modo da avere più giorni liberi). Michaels concepisce dunque un varietà composto da sketch comici, satira politica e numeri musicali. Il cast iniziale è composto da Chevy Chase, Dan Aykroyd, John Belushi, Jane Curtin (nota in seguito per aver interpretato Mary Albright in Una famiglia del terzo tipo), Gilda Radner (successivamente moglie di Gene Wilder), George Coe (attualmente uno dei doppiatori di Archer), Michael O' Donoghue (attivo principalmente dietro le quinte, in quanto head writer), Garrett Morris (Earl in 2 Broke Girls) e Laraine Newman (oggi nota soprattutto come doppiatrice, ha partecipato, tra le altre cose, a WALL·E e BoxTrolls - Le scatole magiche).
Nel corso della prima stagione gli episodi sono presentati da personalità del calibro di George Carlin, Paul Simon, Rob Reiner, Candice Bergen, Richard Pryor (protagonista di uno sketch memorabile in cui lui e Chevy Chase si scambiano insulti razzisti), Elliott Gould e Kris Kristofferson. Tra gli ospiti musicali della prima annata ricordiamo gli ABBA, Patti Smith e Randy Newman.
Annus horribilis: la stagione di Jean Doumanian
Il programma continua con successo per cinque stagioni, sempre con Michaels al timone (e con l'entrata in scena di Bill Murray, il quale prende il posto di Chase a partire dalla seconda stagione). Quando il creatore di Saturday Night Live annuncia l'intenzione di concedersi un anno sabbatico, la NBC decide di continuare a trasmettere il varietà senza la sua partecipazione, promuovendo la produttrice Jean Doumanian. Il cast originale lascia il programma per protestare il modo in cui la NBC tratta Michaels, e la Doumanian si ritrova a dover ricreare la squadra da zero. La sesta stagione, ridotta a tredici episodi anziché i venti di ordinanza, ha il solo merito di aver dato la prima vera occasione professionale all'allora diciannovenne Eddie Murphy, il quale farà parte del cast dal 6 dicembre 1980 al 14 aprile 1984. Furono invece scartati al provino Jim Carrey e John Goodman.
La parentesi Dick Ebersol e il ritorno di Lorne Michaels
Dick Ebersol prende il posto di Jean Doumanian nel marzo del 1981, ma riesce a produrre un solo episodio, il finale della sesta stagione, prima dell'inizio di uno sciopero del sindacato degli sceneggiatori. Rimarrà poi al timone del programma fino al termine della decima stagione, che si conclude il 13 aprile 1985. Tale annata è ricordata con affetto dai fan per la presenza, fra gli interpreti fissi, di Billy Crystal e Martin Short. A partire dall'undicesima stagione viene reintegrato Lorne Michaels, ancora oggi in carica. Il primo anno della sua seconda gestione è considerato uno dei peggiori, nonostante un cast solido di cui fanno parte Joan Cusack, Robert Downey Jr. e Randy Quaid, ma a partire dal 1986 il programma ritrova la sua forza e continua ad andare in onda senza intoppi.
Come nasce un episodio di SNL
Ogni episodio di Saturday Night Live è realizzato nel corso di sei giorni, dal lunedì al sabato. Si inizia con il pitch meeting, durante il quale gli attori e gli sceneggiatori propongono idee per vari sketch, in presenza di Lorne Michaels e del presentatore di quella settimana. Il martedì è il giorno dedicato interamente alla scrittura, mentre il mercoledì pomeriggio ha luogo la lettura ad alta voce di tutte le proposte di sketch, che sono circa una quarantina. La sera stessa, Michaels, il presentatore e lo sceneggiatore principale decidono insieme quali sketch andranno in onda, per un totale che va, in media, da otto a dodici. A seconda delle esigenze tecniche (alcuni sketch non sono trasmessi in diretta, ma preregistrati, soprattutto quando si tratta di parodie di trailer e video musicali), le prove iniziano il giovedì o il venerdì. Il sabato sera, alle 20, ha luogo una prova generale, con il pubblico in sala. Questa ha lo scopo di permettere a Michaels di verificare che l'episodio duri al massimo novanta minuti (pubblicità inclusa) e di rimuovere eventuali sketch non graditi agli spettatori. Infine, la messa in onda in diretta inizia solitamente alle 23.30, salvo imprevisti. In alcuni casi, quando l'episodio viene ritrasmesso, alcuni sketch della versione live sono sostituiti con la versione delle 20, per vari motivi (maggiore entusiasmo da parte del pubblico, problemi tecnici durante la trasmissione in diretta, eccetera).
Struttura dell'episodio
Ogni puntata si apre con quello che gli americano chiamano cold open, ossia una sequenza che precede i titoli di testa. Questa di solito affronta in chiave satirica un tema di attualità, spesso legato alla politica (durante le elezioni presidenziali, il cold open è quasi esclusivamente basato sulla campagna elettorale, come ben sa chi vide i primi sei episodi del 2008, con Tina Fey nei panni di Sarah Palin). Al termine di questo sketch iniziale, uno degli attori si gira verso la macchina da presa ed esclama, a volte urlando: "Live from New York, it's Saturday Night!". Dopo i titoli di testa, si passa al monologo del presentatore, dopodiché il resto dell'episodio è suddiviso tra sketch ed esibizioni musicali (solitamente due o tre). All'incirca a metà puntata va in onda Weekend Update, il notiziario satirico al quale si è ispirato il Daily Show.
Il presentatore
Solitamente un attore (e quindi presente a New York per la campagna promozionale del suo nuovo film), ma anche un cantante (nel qual caso funge anche da ospite musicale), un politico o un atleta. Se il presentatore è particolarmente apprezzato dal pubblico, solitamente accetta l'incarico più di una volta. Alcuni sono addirittura talmente prolifici da fare parte del cosiddetto Five-Timers Club (così viene chiamato nello sketch che gli è dedicato), riservato a chi ha presentato almeno cinque episodi. Ad oggi, i membri sono, in ordine decrescente per numero di puntate: Alec Baldwin (16), Steve Martin (15), John Goodman (13), Buck Henry (10), Chevy Chase e Tom Hanks (8), Christopher Walken (7), Drew Barrymore, Danny DeVito ed Elliott Gould (6), Ben Affleck, Candice Bergen, Bill Murray e Justin Timberlake (5). Fa parte del gruppo, tecnicamente, anche Paul Simon, pur avendo presentato solo quattro episodi (nel quinto era solo ospite musicale).
Piattaforma di lancio
Fin dalle origini, Saturday Night Live è stato un primo grande passo nella carriera di molti aspiranti comici, successivamente divenuti star del grande e del piccolo schermo. Oltre ai vari nomi già citati, vale la pena menzionare Harry Shearer (la voce di Mr. Burns, Ned Flanders e molti altri ne I Simpson), Ben Stiller, Mike Myers, Julia Louis-Dreyfus, Adam Sandler, Will Ferrell, Tina Fey (la quale si è ispirata alle sue esperienze sul set per la creazione di 30 Rock), Jimmy Fallon, Amy Poehler, Jason Sudeikis, Bill Hader, Kristen Wiig e Andy Samberg. Del cast attuale fanno parte Kate McKinnon e Leslie Jones, recentemente scritturate per il reboot al femminile di Ghostbusters - Acchiappafantasmi.
Anche dietro le quinte hanno mosso i primi passi alcuni nomi di richiamo, tra cui Conan O' Brien, Adam McKay e Bob Odenkirk, oggi noto per la sua interpretazione nei panni di Saul Goodman in Breaking Bad e Better Call Saul. E vi ricordate l'episodio di Seinfeld intitolato La vendetta, dove George Costanza si licenzia e poi torna al lavoro il lunedì successivo, facendo finta di niente? Ebbene, tale comportamento è basato su quello che fece Larry David quando scriveva per SNL, durante la decima stagione (1984-1985)...
Saturday Night Live al cinema
Alcuni sketch e personaggi sono passati al grande schermo, ma non sempre con risultati positivi. L'esempio emblematico rimane The Blues Brothers di John Landis (i personaggi fecero la loro prima apparizione ufficiale nel 1978, anche se una sorta di bozza era già presente nella prima stagione di SNL), seguito a ruota da Fusi di testa, con il duo Mike Myers - Dana Carvey (Myers si sarebbe ispirato a Saturday Night Live anche per un altro progetto: per sua stessa ammissione, il dottor Male, arcinemico di Austin Powers, è una parodia, neanche tanto velata, di Lorne Michaels). Gli altri lungometraggi, tutti di scarso successo di critica e/o pubblico, sono Teste di cono con Dan Aykroyd e Jane Curtin, It's Pat con Julia Sweeney, Stuart Saves His Family, diretto da Harold Ramis ed interpretato da Al Franken, A Night at the Roxbury con Will Ferrell e Chris Kattan, Superstar con Molly Shannon, The Ladies Man con Tim Meadows e MacGruber con Will Forte e Kristen Wiig.