Il nostro film di Natale: cosa guarda la redazione di Movieplayer.it nei giorni di festa

Natale è arrivato e abbiamo chiesto ai nostri redattori di raccontarci il proprio film delle Feste, quello che per abitudine guardano nel corso delle vacanze natalizie, con risultati vari e cult, da Mamma, ho perso l'aereo a Harry Potter e il recente Klaus.

Il nostro film di Natale: cosa guarda la redazione di Movieplayer.it nei giorni di festa

Natale è pace, serenità, famiglia. Ma anche film, grande cinema da guardare in sala, come d'abitudine da ritrovare del nostro paese, e a casa. Tutti insieme, come è giusto che sia nel corso delle Festività. E tutti insieme ci siamo riuniti anche noi di Movieplayer per redarre questo articolo, questa lista di film che sono i nostri film di Natale, quelli che ognuno dei nostri redattori ama guardare nei giorni di festa, che siano o meno a tema, anche soltanto per il calore che ci trasmettono. Quelli che ci sentiamo di suggerire anche a voi, come consigli per Natale. I risultati compongono una panoramica di abitudini diversificata, che a tratti si allinea con i titoli che vanno per la maggiore in questo periodo, ma che in altri casi va a pescare tra film meno sfruttati dalla televisione generalista nel corso delle vacanze natalizie. Quindi troviamo Harry Potter, Il Signore degli anelli e Mamma ho perso l'aereo, ma anche qualche sorpresa. Andiamo a scoprirli!

Cosa guardiamo a Natale?

Batman - Il Ritorno

Danny DeVito in una sequenza del film Batman - il ritorno di Tim Burton
Danny DeVito in una sequenza del film Batman - il ritorno di Tim Burton

Quando ero decisamente più giovane avevo una grande passione per il Natale, ma insieme ad essa ne coltivavo un'altra: quella per Batman. Cresciuta negli anni Novanta grazie alla celebre serie animata e, soprattutto, ai film di Tim Burton e Joel Schumacher (al netto degli evidenti difetti, per quanto riguarda Batman Forever e Batman & Robin), vi è in particolare un'opera che, a mio avviso, lega indissolubilmente il Vendicatore di Gotham al Natale: parliamo, naturalmente, di Batman - il ritorno (1992), il secondo dei due capitoli diretti dal regista di Burbank, seguito del fantastico Batman del 1989.

Le vicende che coinvolgono Bruce Wayne / Batman, Selina Kyle / Catwoman, Oswald Cobblepot / Pinguino, Max Shreck, e tutti gli altri personaggi collaterali, sono ambientate durante il periodo delle feste natalizie, mentre Gotham è avvolta dal freddo e dalla neve, e in città si respira l'atmosfera tradizionale dei giorni più attesi dell'anno. In questo contesto, la temibile avanzata del Pinguino dalla fogne fino alle strade della metropoli, e la regia malefica di Shreck che sta dietro ad essa, rappresenteranno le principali minacce da combattere per Batman, che dovrà però affrontare anche l'affascinante Catwoman, una misteriosa donna mascherata in cerca di riscatto, e inizialmente inafferrabile avversaria del Pipistrello. Lo stile dark di Tim Burton, un cast artistico indimenticabile, le splendide scenografie, gli eccezionali costumi, gli effetti speciali e la magnifica colonna sonora di Danny Elfman: Batman - Il Ritorno è un cult intramontabile.

Giuseppe Causarano

Il pianeta del tesoro

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Jim in una scena de Il pianeta del tesoro

Un film che è manifestazione indiretta dello spirito del Natale, quello di Rohn Clements e John Musker. Era dal 1985 che i due registi e animatori volevano sviluppare un adattamento "spaziale" dell'Isola del Tesoro di Robert Louis Stevenson, proponendo per tre volte consecutive un pitch all'attenzione di Michael Eisner prima e di Jeffrey Katzenberg poi. Alla fine decisero di scavalcare i ranghi e arrivare direttamente a Roy Disney e farsi approvare il progetto, che uscì al cinema solo nel 2002. Un film troppo avanti per l'epoca, deciso a scardinare e revisionare uno dei capisaldi della narrativa piratesca in chiave animata e disneyiana, facendo cara la lezione di Stevenson sull'ossessione e la natura umana.

Lo spirito natalizio è presente - e dunque regalato - nell'idea di "essere più buoni e compassionevoli" vero il prossimo, aperti al cambiamento e ad azioni di cuore. Chi meglio di John Silver può testimoniare il calore di una trasformazione inattesa, dell'esplosione di un bene così forte da disintegrare dall'interno l'ego di un pirata senza scrupoli dando nuovamente forza al cuore pulsante di un maestro di vita, di un mentore, di un padre? E il Natale non riguarda d'altronde la natività, la venuta al mondo di qualcosa di puro, di alto, di migliore? Il pianeta del tesoro è uno dei gioielli più preziosi della corona Disney, tra i classici più rispolverati e rivalutati di sempre, commovente, dinamico, con una colonna sonora da brividi in grado di accompagnarci lungo una rotta di emozioni e divertimento che, specie in un periodo come quello natalizio, fa davvero desiderare di essere più buoni e di avere accanto le persone che amiamo, spingendoci anche a ricordare tutti coloro che vorremmo vicino ma che purtroppo non ci sono più, dispersi nel tempo e nei ricordi, nell'anima e nello spazio, come polvere di stelle.

(Luca Ceccotti)

Il Signore degli Anelli - Extended Edition

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La compagnia dell'Anello: un'immagine di Elijah Wood

Sono passati ben ventidue (!) anni dall'uscita del primo film della trilogia di Peter Jackson. Se è vero che, purtroppo, che non è stato ancora possibile sfruttare tutto il potenziale dell'universo tolkeniano con prodotti all'altezza delle aspettative, resta immutato tutto il fascino del trittico che costituisce il core della saga.  Cast perfetto, scenografie maestose, battute che sono entrate nell'immaginario collettivo (da "Tu non puoi passare!" a "Non si entra con facilità a Mordor" e così via, ad libitum) e una storia che scorre via, ancora avvincente ed emozionante come la prima volta.  Bastano un divano comodo, una cioccolata calda con del pan di via (o del pandoro, se preferite) e si può ripartire, ancora una volta, per la Terra di Mezzo. Buon viaggio, e Buon Natale.

(Massimiliano Ciotola)

Red e Toby nemiciamici

Red Toby Nemiciamici Scena Film
Red e Toby nemiciamici: una scena del film d'animazione Disney

A Natale si sta insieme, a Natale si sogna, ci si emoziona. E non sarebbe giusto tener fuori dal novero delle emozioni anche la tristezza. Per questo per me Red e Toby nemiciamici è un film di Natale, o almeno un film che amo guardare a Natale. Il motivo è relativo al legame personale, alle sensazioni di calore e nostalgia che mi trasmette, perché, a memoria, è uno dei primi film visti sul grande schermo, o quanto meno uno dei primi che ricordi. È un film doloroso, è vero, ma nel suo esserlo racconta la storia di una grande e improbabile amicizia che mi ha sempre scaldato il cuore. Inoltre non è uno dei film d'animazione Disney più conosciuti, famosi e amati, e questo me l'ha sempre reso simpatico, stuzzicando la voglia di dedicargli uno spazio e un ricordo. Almeno una volta all'anno.

Antonio Cuomo

Vacanze di Natale

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Vacanze di Natale: un'immagine del film

"Chissà come lo passa il Capodanno Toninho Cerezo". È una delle tante battute Vacanze di Natale, quello del 1983, l'originale, l'unico, quello di Carlo ed Enrico Vanzina. Quando si è trattato di scegliere un film di Natale da consigliare sono andato sul sicuro. Forse non per la qualità, che comunque c'era, ma per l'affetto. Vacanze di Natale, per una generazione (anche due o tre) non è stato solo un film, ma un rito collettivo. Perché a ogni Natale, qualche giorno prima, si animava il gruppo d'ascolto: una decina d'amici, sul divano, le pizze, le birre, e una vecchia VHS, con il film registrato dalla tv, probabilmente da Italia 1, che a ogni Natale tornava fuori. Allora davvero non sai se quelle battute sono davvero esilaranti, o se ridi perché le conosci a memoria e sai che arriveranno.

Vacanze di Natale e i suoi 40 anni: il primo cinepanettone? Forse non lo è mai stato

Vacanze di Natale è un film di Natale, attenzione, e non un cinepanettone: troppo diverso dai film pecorecci che sarebbero arrivati di lì a poco. Il racconto dei Vanzina è invece romantico, ironico, dolceamaro. Fissa dei tipi italiani che erano all'apice negli anni Ottanta, tipi che in qualche caso ci sono ancora. Il "cumenda" del grande Guido Nicheli ("sole, whisky e sei in pole position"), per dire, oggi è Il Milanese Imbruttito. Personaggi disegnati benissimo, battute fulminanti, una lettura lucida della società e del mood degli anni Ottanta fanno di questo film un dolce natalizio perfetto. Ma forse ci piace perché ogni volta torniamo ragazzini, in quell'eden senza pensieri che sono stati per noi gli anni Ottanta. In fondo, per farlo, guardiamo Stranger Things. E allora perché non rivedere Vacanze di Natale? Anche per rivedere Jerry Calà, Christian De Sica, Claudio Amendola, Stefania Sandrelli e la compianta Karina Huff. Per non parlare del grande Mario Brega e dell'inappuntabile Riccardo Garrone, quello che "anche sto Natale se lo semo levato dale palle".

Maurizio Ermisino

Festa in casa Muppet

Festa In Casa Muppet
Festa in casa Muppet: Michael Caine in una scena

Probabilmente il Canto di Natale di Charles Dickens è il testo natalizio più adattato per il grande e piccolo schermo, arrivato per direttissima dal teatro al cinema grazie all'attività drammaturgica del suo creatore, che nell'ultima parte della sua vita non ha disdegnato anche la scrittura per il palcoscenico. Eppure, tra tutti quante le riproposizioni (dal cortometraggio del 1901 fino alla pellicola del 2022 con Ferrell e Reynolds, passando per Alastair Sim, Bill Murray, l'accoppiata Zemeckis / Carrey e Topolino) quella del cuore è quella con protagonisti I Muppets con la special guest Michael Caine nel ruolo di Ebenezer Scrooge. Un film straordinario perché in grado di riprendere un testo immortale riuscendo a riproporre in pieno il sottotesto revanscista e l'ambiente neorealista ponendo al centro dello schermo la magia dei pupazzi di Frank Oz, approfittando della loro presenza per rielaborare l'idea del narratore onnisciente in chiave cinematografica.

Sì, perché se è vero che probabilmente il Canto di Natale è il testo natalizio più adattato per il grande e piccolo schermo, Festa in casa Muppet è l'unico che può vantare di avere un Charles Dickens sullo schermo, che racconta la storia al pubblico con le sembianze di Gonzo, affiancato dall'immancabile sodale Rizzo il Ratto. La destrutturazione romantica dell'upper class avviene attraverso un Michael Caine mattatore, che porta tutta l'umanità di Scrooge sullo schermo mentre affronta la notte più lunga della sua vita, senza risparmiarsi mai, piangendo, emozionando, cantando e concedendosi in toto nella relazione con i suoi inediti co-protagonisti. Un film che, rispettando la drammaticità e l'importanza politica sempreverde del romanzo, diverte e commuove, parlando a grandi e piccini e regalando quel calore a cui anche il Grinch cederebbe, nonostante sia Natale.

Jacopo Fioretti

Il canto di Natale di Topolino (1983)

Il Canto Di Natale Di Topolino
Il canto di Natale di Topolino: un'immagine

Il Canto di Natale di Charles Dickens è un classico della letteratura senza tempo: è quel racconto confortevole, familiare e luminoso che è in grado di accendere anche i cuori più gelidi e inamovibili. La versione disneyana del romanzo, Il canto di Natale di Topolino, ancora oggi, nonostante i tantissimi adattamenti che si sono susseguiti nel corso degli anni, ha uno speciale dono: restituisce quella rassicurante atmosfera di calore umano e dolcezza contenuta nel testo, riportando perfettamente anche gli aspetti maggiormente cupi e oscuri, senza però rinunciare alla leggerezza della company statunitense. In appena 30 minuti, il mediometraggio diretto da Burny Mattinson esplora con cura e fedeltà i punti salienti del libro di Dickens, catturando in modo egregio tutti gli elementi cardine che hanno reso l'opera così tanto intramontabile.

L'istantanea più struggente e rappresentativa, che riassume questo felice binomio tra attenzione contenutistica e magia disneyana, è la sequenza dove la famiglia Cratchit piange sulla tomba del piccolo Timmy - tra l'altro assente nel romanzo originale -, che colpisce con durezza, rimanendo scolpita nella memoria. Di grande impatto anche la scelta di coinvolgere, con molti cameo, personaggi conosciuti e non dell'universo di riferimento, adattando con intelligenza il design delle varie figure presenti con i tanti ruoli de Il Canto di Natale. Una perla iconica da vedere e rivedere ogni 25 dicembre, per assaporare dolcemente tutti gli insegnamenti del libro, oltre che per respirare quell'aria sognante e inimitabile che solo Disney riesce ad evocare.

Massimiliano Meucci

Il Gobbo di Notre Dame

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Il Gobbo di Notre Dame: una scena del film animato

Il mio film di Natale? Difficile, potrei citarli tutti, dato il mio amore per le festività natalizie. Se Love, Actually e Batman - Il ritorno li considero i migliori di tutti, la scelta però ricade su Il gobbo di Notre Dame. Il motivo? Questione di ricordi. E a Natale, ricordare, è più facile, più bello, più... malinconico. Inverno 1996: al cinema usciva uno dei migliori (o il migliore?) Classico Disney. Gotico, sfumato, quasi magico: le guglie della Cattedrale che sparivano tra le nuvole di Parigi, e una storia oscura, ma ricca di colori. Ricordo quel Natale, perché era il Natale di Quasimodo: l'album di figurine, il giocattolo di Frollo, l'album da colorare con Victor, Hugo e Laverne. Rivederlo oggi, quindi, diventa un esercizio che trascende il cinema stesso: rivivo quella Vigilia di Natale, e quasi mi sembra di risentire una certa spensieratezza, e una certa calma che, oggi, non c'è più. Rivedendolo, risento il suono delle campane di Notre Dame, accompagnate dalla musica solenne di Alan Menken. La stessa Notre Dame che, con un po' di fantasia, ricreavo attorno al camino in marmo nero di mia nonna, addobbato per quel Natale che sembrava tanto la Festa dei Folli.  

(Damiano Panattoni)

Mamma ho perso l'aereo 1 e 2

Macaulay Culkin in Mamma, ho perso l'aereo
Macaulay Culkin in Mamma, ho perso l'aereo

Dalle Alpi alle Ande un Grido si espande: "Keeeeeeviiiin!" È il grido con cui molti di noi sono cresciuti, che fa respirare l'aria del Natale tanto quanto una Jingle Bells o una We Wish You A Merry Christmas; è il grido di Catherine O'Hara in Mamma, ho perso l'aereo (e anche nel sequel, siamo recidivi qui), lo stesso che sancisce l'inizio di una grande avventura (per ben due volte) per una piccola peste piena di immaginazione e creatività. Dopotutto, Macaulay Culkin, da poco insignito di una stella sulla Hollywood Walk of Fame (e premiato, tra l'altro, proprio dalla madre di scena) è divenuto l'eroe di una generazione grazie a questi film, e ogni anno ormai, nel periodo di Natale, è tradizione mangiare gelato e guardare assieme a lui il fittizio "Angels with Filthy Souls" esclamando: "Merry Christmas, ya filthy animal... And a happy New Year!".

Laura Silvestri

La spada nella roccia

Spada Nella Roccia
Semola in una scena iconica del cartone animato

"Quisquiglie e pinzillacchere!" è un motto che mi ha accompagnato per buona parte della vita e viene da un film che più di altri ha segnato la mia infanzia e che, proprio per questo, è sempre appartenuto alla categoria dei comfort movie: pellicole perfette per i momenti di sconforto così come per quella nostalgia mista a stanchezza che nei giorni di festa si fa sentire più che in altre occasioni. La spada nella roccia, diciottesimo classico Disney, con il suo umorismo e la sua rivisitazione del mito arturiano è un appuntamento irrinunciabile tra un mandarino e un pezzo di torrone. Semola, Mago Merlino e il saccente gufo Anacleto formano un trio a cui è impossibile non affezionarsi in una storia che è di crescita e riscatto sociale, una fiaba tenera e rassicurante, una coccola in tempi così incerti e complicati.

Erika Sciamanna

Trappola di cristallo

Trappola di cristallo: Bruce Willis è John McClane nel cult d'azione
Trappola di cristallo: Bruce Willis è John McClane nel cult d'azione

Il Natale al cinema è un momento davvero magico. Questo perché spesso declinato da generi e intuizioni narrative originali e uniche. Trappola di cristallo è uno dei film action più iconici e popolari di sempre, un film mozzafiato (letteralmente) divenuto cult grazie alla celeberrima canottiera bianca di Bruce Willis. Tra lui e il villain interpretato da Alan Rickman (il futuro professor Piton di Harry Potter) prende vita un duello a distanza a cui diventa impossibile resistere. Tutto in una notte. Anzi, nella notte per eccellenza. Quando il cielo è solcato da renne volanti e pacchetti regalo colorati, c'è comunque spazio anche per chi ai doni preferisce le pallottole.

(Simone Soranna)

Ghostbusters - Acchiappafantasmi

Ghostbusters - Acchiappafantasmi: il 'temibile' omino della pubblicità dei marshmallow passeggia per le strade di New York
Ghostbusters - Acchiappafantasmi: il 'temibile' omino della pubblicità dei marshmallow passeggia per le strade di New York

Ci sono film che pur non legandosi a una determinata festività di riferimento, si tramutano come per magia in tradizioni filmiche di intimi momenti. Ghostbusters - Acchiappafantasmi pur non essendo di per sé un film natalizio, lo diventa in determinati contesti familiari. E così Peter Venkman, Raymond Stantz ed Egon Spengler si fanno Re Magi contemporanei, portatori di ricordi d'infanzia con in mano un fucile protonico e il volante di una Ecto-1 perennemente in funzione. Perché se ci sono fantasmi da acchiappare, altri sono soltanto da richiamare a sé, per rivivere in silenzio, battuta dopo battuta, momenti di un passato in cui si era felici, e non lo sapevamo.

(Elisa Torsiello)

Klaus

Klaus I Segreti Del Natale 3
Klaus - I segreti del Natale: una sequenza del film animato

Come film di Natale scelgo una pellicola recente per dimostrare quanto per me sia già un instant cult. Netflix è riuscita a fare un miracolo imbastendo con Klaus - I segreti del Natale, il suo primo film originale d'animazione, una storia che provasse a raccontare l'origin story inedita delle letterine di Babbo Natale e allo stesso tempo lo spirito più puro delle festività, con un'animazione mista estremamente affascinante, che nelle linee e nelle scenografie sembra omaggiare addirittura Tim Burton, e una caratterizzazione dei personaggi da subito efficace. Lode infine al doppiaggio italiano con un Marco Mengoni irriconoscibile che sorprende e che sembra fare il verso (in senso positivo) al Luca Bizzarri de Le follie dell'imperatore.

(Federico Vascotto)

Harry Potter e la Pietra Filosofale

Maggie Smith in una sequenza di Harry Potter e la pietra filosofale
Maggie Smith in una sequenza di Harry Potter e la pietra filosofale

Sono un figlio degli anni ottanta e ci sono così tante pellicole che mi ricordano il Natale che non basterebbe un intero articolo. Tuttavia negli ultimi anni ho scoperto una piacevolissima costante, l'irrefrenabile voglia di un film che di base può avere pochissimi riferimenti con il Natale, ma che poi con un perfetto colpo di coda grazie ad una scena perfetta (per il clima) riesce a riempire tutti i vuoti del resto della pellicola. È la mattina del 25 dicembre e ti trovi ad Hogwarts insieme al tuo amico Ron nella sala delle casate quasi vuota, c'è sullo sfondo un grandissimo albero di Natale e l'unica cosa che ti va di fare è quella di giocare agli scacchi dei maghi. Harry Potter e la pietra filosofale con questa scena entra di diritto come film perfetto di Natale, che poi se la vogliamo dire tutta, gli incantesimi, la neve, la possibilità di ricevere una lettera da una scuola di magia non sono essi stessi lo spirito perfetto del Natale? Chiaramente il primo capitolo del mago scritto da J.K.Rowling non è l'unico che include scene natalizie, anche gli altri film in parti più o meno significative parlano di Natale, tuttavia nella Pietra Filosofale l'atmosfera, con i protagonisti così ancora bambini, è talmente avvolgente e calda che difficilmente è replicabile nei successivi film. Quindi per gli amanti della magia e dei buoni propositi un pizzico di Hogwarts, nel periodo delle feste, è sicuramente la migliore ricetta per chiudere l'anno nel migliore dei modi.

Alessio Vissani