Dopo una lunga attesa eccoci arrivati alle zone calde della classifica dedicata alle pellicole e serie TV che utilizzano il topos fantascientifico dei viaggi nel tempo in ogni possibile variante. Probabilmente siete curiosi di scoprire quali sono le opere che riteniamo più meritevoli o significative nella sterminata filmografia sci-fi (se vi siete persi la prima parte della classifica, la trovate qui). Prima di svelare la top ten, però, vi vogliamo ricordare che, parlando di spostamenti temporali, non possiamo dimenticare un'importante ricorrenza legata al tema.
Il 23 novembre 1963 la BBC ha trasmesso il primo episodio di una serie che sarebbe divenuta leggendaria, Doctor Who. Con An Unearthly Child, in italiano La ragazza extraterrestre lo show inglese più popolare ci dava il benvenuto con il primo dottore, interpretato da William Hartnell, un Signore del Tempo originario del Pianeta Gallifey che se va in giro per le epoche sul TARDIS, un'astronave a forma di cabina telefonica blu. Ovviamente la serie si trova nelle prime posizioni della nostra classifica. Quale modo migliore per omaggiarla nel 50° anniversario?
10. Quantum Leap (In viaggio nel tempo)
Quantum Leap è quella che si definisce una serie cult: vincintrice di numerosi premi, tra cui due Golden Globe, è un vero gioiello degli anni '90 interpretato con maestria da due veterani del piccolo e grande schermo: Scott Bakula e Dean Stockwell. Il serial è terminato bruscamente dopo cinque stagioni lasciando i fan con il cuore spezzato a causa del finale dolce-amaro e ambiguo. In realtà il creatore - il prolifico Donald P. Bellisario, già autore per Magnum P.I., NCIS - Unità anticrimine e JAG - Avvocati in divisa - aveva previsto una serie di film TV per calmare gli animi dopo che la NBC aveva cancellato prematuramente lo show senza dare la possibilità al pubblico di avere un finale in linea con la mitologia del serial. La trama racconta le avventure e i viaggi temporali dello scienziato Samuel Beckett, un genio plurilaureato che è riuscito a realizzare il viaggio nel tempo usando la fisica quantistica come base per le sue teorie. Onde evitare che il progetto venga archiviato dal governo, Sam decide di anticipare il primo esperimento entrando personalmente nell'acceleratore quantistico e svanendo nel nulla. Da quel momento trascorre il suo tempo 'saltando' nel corpo, e nella vita, di persone ordinarie - e non - per 'aggiustare quello che è andato storto'. Al suo fianco troviamo il suo migliore amico e collaboratore del progetto, l'ammiraglio Al Calavicci, un donnaiolo con un fashion style strepitoso che compare sotto forma di ologramma per aiutare Sam nelle sue imprese grazie all'uso del supercomputer costruito dal Dottor Beckett, Ziggy. Da ricordare la tipica frase esclamata da Sam al termine di ogni episodio, quando saltava in una nuova persona, finendo quasi sempre in situazioni impossibili e imbarazzanti: "Oh boy!", in italiano tradotta con "Oh mamma!".
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9. Donnie Darko
Un viaggio nel tempo può scombinare le carte in tavola, può uccidere, ma può anche salvare il mondo. Seppur trattandolo in modo atipico, ruota attorno al tema dei viaggi nel tempo il cult di Richard Kelly Donnie Darko che mescola ipotesi scientifiche, come la teoria delle stringhe e quella degli universi tangenti, e trovate ben più visionarie e fantasiose. Donnie Darko (Jake Gyllenhaal) è un adolescente cupo e taciturno che scampa alla morte in maniera rocambolesca quando, il 2 ottobre 1988, il motore di un aereo si stacca dal velivolo precipitando sulla sua camera da letto. Donnie però, in seguito a un attacco di sonnambulismo, si risveglia in un campo da golf in Virginia, a miglia di distanza da casa. Dunque è salvo, ma ben presto scopre che manca meno di un mese alla fine del mondo. Da qui prendono il via una serie di eventi misteriosi che coinvolgono un enorme coniglio nero, una nuova compagna di classe, i pensieri di morte di una misteriosa vicina, autrice di un saggio fondamentale sui viaggi nel tempo, ma anche visioni, allucinazioni e psicosi. Alla fine del mese, dopo l'apparente morte della sua nuova amica, Donnie morirà schiacciato dal motore di un aereo che precipita sulla sua stanza. La data dell'incidente? Ma naturalmente il 2 ottobre 1988.
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8. Looper
L'intelligente trovata alla base del thriller di Rian Johnson è l'utilizzo del viaggio nel tempo con una funzione ben precisa. Nel futuro immaginato dal regista questa pratica, vietata dalla legge, è controllata dal crimine organizzato che la utilizza per eliminare vittime e scomodi testimoni. Basta inviare il malcapitato indietro di 30 anni. Qui lo attendono i looper, killer su commissione pronti a ucciderlo e a far sparire il corpo. Fulcro della storia è proprio uno dei pericolosi paradossi temporali citati nella prima parte della nostra classifica. Per sbarazzarsi di Joe (Joseph Gordon-Levitt), looper che, nel tentativo di proteggere un collega, ha commesso un errore, i gangster capitanati dal crudele Sciamano decidono di inviare l'uomo nel passato. Di fronte al sé stesso anziano (Bruce Willis), il looper ha un attimo di esitazione che provoca la fuga del condannato a morte. Il looper giovane e quello maturo si confronteranno più volte in una lotta all'ultimo sangue che li condurrà a imbattersi in un bambino destinato a diventare il futuro Sciamano. A questo punto la linea temporale si ramifica. La morte del piccolo, quella della madre o quella di Joe daranno vita a differenti scenari futuri. Ancora una volta a determinare il corso degli eventi sono le azioni umane e Joe capirà che, per cambiare il futuro in meglio, l'unica soluzione praticabile è il suo suicidio.
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7. L'uomo che visse nel futuro
Il capostipite di tutte le pellicole dedicate ai viaggi nel tempo è il classico della fantascienza di George Pal. Nel 1960 il regista porta al cinema il romanzo seminale di H.G. Wells La macchina del tempo. Nella più classica delle visioni un compassato inventore inglese di nome George Wells, alla fine dell'800, costruisce un curioso marchingegno a pedali che gli permette di viaggiare nel tempo. L'inventore si reca così nel futuro esplorando il mondo durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale, fa tappa nel 1966, dove si ritrova nel mezzo di una guerra atomica, per approdare infine in un Eden lontano nel tempo popolato unicamente da giovani di bell'aspetto che vivono nell'ozio e nell'apatia. Wells scoprirà che i giovani sono, in realtà, la scorta alimentare di una feroce razza cannibale la quale si nasconde in caverne sotterranee. Tutt'altro che roseo il domani, vista la visione pessimistica di H.G. Wells il cui alter ego, però, alla fine del film sceglierà di fare ritorno nel futuro per vivere la passione con una bella fanciulla incontrata nelle sue peregrinazioni. Tanto, per fare ritorno a casa, 'ha tutto il tempo che vuole'.
6. Il pianeta delle scimmie
Uno dei più celebri inganni ai danni dello spettatore della storia del cinema è racchiuso nel capolavoro fantascientifico di Franklin J. Schaffner. Per tutto il film ci viene fatto credere di assistere a una serie di eventi che si verificano su un pianeta sconosciuto in cui l'astronave del protagonista, l'astronauta George Taylor (Charlton Heston), precipita, ma sarà solo l'agghiacciante sequenza finale a svelarci la realtà. Dopo aver affrontato le scimmie evolute che governano il pianeta, e che hanno ridotto in schiavitù gli umani superstiti, mentre fugge a cavallo sulla spiaggia George scopre i resti della Statua della Libertà e comprende l'agghiacciante verità. La sua astronave non ha viaggiato nello spazio, ma nel tempo, ritrovandosi su un Pianeta Terra devastato dall'incuria dell'umanità. Gli uomini, con il loro comportamento dissennato, hanno ottenuto l'unico risultato di distruggere se stessi. Ancora una visione apocalittica derivante dalla scarsa fiducia nell'umanità. Come dar torto a Schaffner... Le cose non andranno meglio quando, in Fuga dal pianeta delle scimmie, i primati Cornelius e Zira viaggeranno indietro nel tempo sull'astronave di George Taylor per fare ritorno agli anni '70. Neanche in questa occasione il contatto con gli umani avrà esito positivo.
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5. L'esercito delle dodici scimmie
Grazie alla sua smodata passione per i viaggi nel tempo e per i salti tra mondi ed epoche diverse, nel 1995 Terry Gilliam torna sul luogo del delitto confezionando un rompicapo tanto ostico quanto affascinante. Il ruvido Bruce Willis, detenuto in cerca di grazia, viene inviato nel passato per trovare l'origine del virus che ha decimato la popolazione mondiale. A causa di un malfunzionamento nella macchina del tempo verrà spedito dapprima nel 1990, dove farà la conoscenza del famigerato esercito delle 12 scimmie grazie alle farneticazioni di un folle interpretato da Brad Pitt, poi nel 1996 e infine addirittura ai tempi della prima guerra mondiale. Le visioni ricorrenti che tormentano il personaggio di Willis creano un rompicapo in cui distinguere la realtà diviene arduo per il detenuto e per noi spettatori. Il filo conduttore dell'indagine è il fantomatico esercito delle 12 scimmie, gruppo terroristico che potrebbe essere colpevole del contagio dell'umanità. Ma l'esercito delle 12 scimmie esiste davvero?
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4. Non ci resta che piangere
Raramente l'Italia si è cimentata con il tema dei viaggi del tempo, ma quando l'ha fatto, alla sua maniera, ne è venuto fuori un capolavoro. L'incontro tra la comicità schietta e vitale di Roberto Benigni e quella più intima ed emozionale di Massimo Troisi danno vita a un'opera irresistibile, scritta e co-diretta dai due interpreti con la complicità di Giuseppe Bertolucci. Mario e Saverio attraversano la campagna toscana in auto per ritrovarsi improvvisamente a Frittole, ameno paesino sperduto nel nulla nell'Anno del Signore 1492. Approfittando della paradossale situazione i due cercheranno di interferire nella Storia. Forti della loro conoscenza degli eventi, proveranno a rendersi utili suggerendo a Leonardo Da Vinci l'invenzione del treno, insegnando agli abitanti del Medioevo le canzoni dei Beatles, scrivendo a Savonarola per avvisarlo di non esagerare con il rigore e tentando di convincere Colombo a non partire alla volta dell'America.
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3. Doctor Who (1963-1989) e Doctor Who (2005-...)
Vero e proprio fenomeno culturale - almeno in UK - Doctor Who è nato come programma per bambini nel 1963 dalla penna di Sydney Newman e da allora ha praticamente conquistato il mondo intero. La prima serie è durata ben 26 stagioni per poi ritornare alla ribalta nel 2005 con nuove starbilianti avventure. L'idea brillante che ha sostenuto la longevità del serial è intrinsecamente collegata alla mitologia stessa dello show: il Dottore è un alieno, un Signore del Tempo abitante del pianeta Gallifrey in grado di 'rigenerarsi' ogni qualvolta si trova in punto di morte, cambiando aspetto, età e perfino tratti comportamentali. In questo modo la produzione è riuscita a tenere in vita la serie - e il Dottore - per ben cinquant'anni (a breve si festeggerà il cinquantenario con un episodio speciale che andrà in onda alla fine di novembre). I nativi di Gallifrey sono in grado di viaggiare attraverso lo spazio e il tempo grazie alle loro astronavi spaziali chiamate T.A.R.D.I.S. (Time and Relative Dimension in Space) che hanno la curiosa particolarità di essere più grandi all'interno di come appaiono dall'esterno. La storyline del Dottore, ormai ultimo della sua specie, è estremamente complessa e a tratti impossibile da seguire a causa della sua convoluta linea temporale. La costante che non manca mai è rappresentata dai suoi compagni di viaggio, esseri umani, cani robot, alieni, che condividono le sue avventure secolo dopo secolo, alleviando il peso della sua opprimente solitudine. Accompagnato dal suo fedele TARDIS - rimasto bloccato nella forma di una cabina telefonica di colore blu a causa di un guasto nel circuito camaleonte - il Dottore e i suoi 'companions' continuano a viaggiare da un punto all'altro dell'universo, dal passato al futuro, inciampando inevitabilmente in disastri da evitare, pianeti da salvare, personaggi storici da conoscere e in una pletora di nemici terrificanti di cui citiamo i più importanti, i Daleks, da sempre nemici giurati dei Signori del Tempo... e di tutto ciò che non sia Dalek.
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2. Terminator
Che James Cameron sia uno dei più grandi innovatori della settima arte è cosa nota. Il regista, fisico mancato, ha il pallino della tecnologia e investe ingenti somme di denaro per anticipare e reinventare il futuro dell'immagine. Inevitabile esplorare il tema dei viaggi nel tempo nel primo grande successo datato 1984. Narra la leggenda che le immagini di Terminator siano apparse in sogno a Cameron mentre era ricoverato in ospedale per un'intossicazione alimentare. Sarà per quello che il film è interamente costruito sui paradossi temporali. In un futuro in cui le macchine hanno preso il comando e un manipolo di umani, guidato da John Connor, lotta strenuamente per resistere un cyborg viene inviato nel passato per uccidere Sarah Connor, la futura (e ignara) madre di John. Quando John informa i compagni di lotta mostrando loro una foto della madre, Kyle Reese si invaghisce dell'immagine della donna e si offre volontario per recarsi a sua volta nel passato e avvertirla della minaccia incombente. L'incontro tra i due sarà fondamentale per il futuro dell'umanità, visto che dalla loro relazione nascerà John Connor, ma se Kyle è il padre di John come è possibile che il figlio abbia suggerito al suo stesso padre di recarsi nel passato? La situazione si complica in Terminator 2 - il giorno del giudizio dove a essere inviati nel passato sono due cyborg: il T-800, riprogrammato per proteggere John Connor adolescente, e il nuovissimo T-1000, che ha il compito di ucciderlo. Nel corso di una fuga rocambolesca Sarah e John apprenderanno dal T-800 che Skynet ha creato i cyborg del futuro proprio a partire dai resti del Terminator distrutto da Sarah. Se la donna non lo avesse mandato in pezzi, Skynet non sarebbe mai sorta e non avrebbe inviato nessun cyborg a ucciderla. E il loop temporale prosegue.
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1. Ritorno al futuro
Quando si parla di viaggi nel tempo la prima immagine che viene in mente è quella di Doc, capelli bianchi scarmigliati e sguardo stralunato, che istruisce Marty McFly sul funzionamento della DeLorean DMC-12. Non esattamente lo strumento che ci aspetteremmo capace di violare le leggi della fisica per condurci in un'altra era. Eppure la trilogia ideata dal regista Robert Zemeckis con la complicità di Bob Gale ha fatto epoca a cominciare da quel primo, straordinario episodio uscito nel 1985. E pensare che tutti gli studios avevano rifiutato lo script, ritenendolo 'troppo poco volgare' in un'epoca in cui, ad andare per la maggiore, erano le commedie scollacciate alla Porky's e lo stesso Michael J. Fox, impegnato nelle riprese dello show Casa Keaton, aveva rischiato di non poter partecipare al film. A proposito di scelte che cambiano il corso degli eventi, senza Ritorno al futuro la storia del cinema sci-fi oggi avrebbe preso un altro corso. La trilogia di Zemeckis costruisce la sua fama proprio a partire da quei paradossi temporali talmente nocivi da dover essere evitati a tutti i costi. Nel primo episodio Marty McFly viene catapultato nel passato, per l'esattezza nel 1955, all'epoca dell'adolescenza dei genitori. Marty dovrà sconfiggere il rivale del padre, l'odioso Biff Tannen, evitando, allo stesso tempo, che la madre si innamori di lui preferendolo al padre e causando così la sua mancata nascita. In Ritorno al futuro parte II, per aiutare il figlio di Marty, lui e Doc si recano in un futuro alternativo in cui il padre di Marty è morto e la madre, che sta insieme al ricchissimo Biff, è un'alcolizzata depressa. In Ritorno al futuro parte III a causa di un fulmine Doc è finito nel Far West, mentre Marty è nuovamente bloccato nel 1955. Il giovane si affretta a raggiungere l'amico per salvargli la vita dopo aver appreso che Doc è destinato a morire per mano del pistolero Buford 'Cane pazzo' Tannen in seguito a un debito di gioco. Tra antenati impiccioni, sparatorie, duelli e polvere, Doc troverà l'amore e riuscirà a inventare un nuovo veicolo in grado di viaggiare nel tempo sfruttando una locomotiva a vapore. Curioso che la saga più rappresentativa del topos del viaggio nel tempo si concluda proprio nel Far West, culla del mito fondativo della civiltà americana.
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