John Wick sarà il film della rinascita per Keanu Reeves? E' quello che ci auguriamo, vista l'ottima accoglienza rivolta dalla critica a un progetto nato in sordina, un action thriller ultraviolento diretto dallo stuntman veterano Chad Stahelski. E un successo è proprio quello di cui Reeves ha bisogno dopo tante batoste, dopo flop a ripetizione che lo hanno relegato al rango di controfigura nell'empireo di Hollywood. Ruolo che, tutto sommato, al bel Keanu non sembra dispiacere.
Antidivo per eccellenza, schivo e avulso dalle regole della fama, Keanu Reeves rivendica una vita privata particolarmente noiosa. Mentre certe star sue coetanee si fanno ritrarre ubriache sul Sunset Streep all'uscita da party selvaggi o girano scortate da bellezze mozzafiato e circondate da stuoli di bodyguard, il massimo che Reeves concede è un video rubato da un fan sulla metro di New York in cui lo vediamo viaggiare da solo, borsetta a tracolla, per poi alzarsi e cedere il posto alla prima donna che sale sul mezzo. La riservatezza di Keanu Reeves è tale da aver fatto involontariamente nascere leggende metropolitane intorno alla sua persona. Si va dalla sua presunta omosessualità - con tanto di vociferato matrimonio gay col produttore discografico David Geffen (Reeves ha ironicamente commentato il rumor confessando di sentirsi 'lusingato' non tanto per l'omosessualità quanto per essere stato accostato a un compagno tanto affascinante) - all'esilarante Sad Keanu affair, che ha tenuto banco sul web per mesi.
Sad Keanu alla riscossa
Tutto nasce nel 2010 quando un paparazzo fotografa Keanu tutto solo su una panchina del parco, intento a mangiare un sandwich. La foto viene pubblicata sul web. L'aria dimessa e lo sguardo malinconico mettono in allarme i fan che cominciano a porsi domande sullo stato emotivo del proprio beniamino, la cui vita privata è stata segnata da lutti e dolori. Il passo successivo è la satira. In rete fioriscono fotomontaggi di Keanu sulla panchina affiancato da altre star, oggetti, animali, calciatori, politici, alieni e via dicendo e i meme di Sad Keanu diventano un vero e proprio fenomeno tanto che tutt'oggi l'attore viene invitato a commentare la sua 'presunta tristezza' durante le interviste. Va detto che, nonostante spesso sia stato preso di mira dai media, l'attore ha sempre reagito con ironica eleganza. Nel 2013 i giornali si scatenarono dopo un'apparizione al Festival di Cannes in cui Reeves si era mostrato con un look trasandato e qualche chilo di troppo. Niente di trascendentale, ma i giornali non hanno perdonato a uno degli uomini più seducenti del mondo una tale caduta di stile diffondendo impietosamente le foto e condendole con epiteti quali 'bolso' e 'ciccione'. Inutile aggiungere che un paio di mesi dopo, in occasione della premiere cinese di Man of Tai Chi, Keanu era di nuovo in forma perfetta. Non male per un cinquantenne.
Ma le critiche più pesanti sono quelle che, negli anni, hanno colpito la star sul piano lavorativo. Progetti fallimentari, flop al box office, interpretazioni non all'altezza delle aspettative condite da nomination ai Razzies per le perfomance in Johnny Mnemonic, Reazione a catena, Sweet November - Dolce novembre, The Watcher. A onor del vero, però, va detto che, per adesso, di Razzies Reeves non ne ha ancora portato a casa nessuno.
Fresca brezza che soffia... sulle colline di Tinsel Town
E pensare che c'è stato un momento in cui Keanu Reeves ha avuto in mano Hollywood. Nei primi anni '90 il cult teen Bill & Ted's Excellent Adventure e le commedie di successo Parenti, amici e tanti guai e Ti amerò... fino ad ammazzarti lanciano la carriera del giovane attore canadese dall'aria esotica e dal fisico atletico. Ma la svolta, per Reeves, arriva nel 1991 con l'adrenalinico action Point break, Punto di rottura, firmato da Kathryn Bigelow, che lo sceglie per affidargli il ruolo dell'energico e ingenuo agente dell'FBI Johnny Utah, e con il capolavoro di Gus Van Sant Belli e dannati. Giovani, bellissimi, sensuali e maledetti, Keanu e il collega River Phoenix rappresentano, insieme a Johnny Depp, quanto di meglio offra la nuova Hollywood.
Il tormentato River sta divorando rapidamente la propria esistenza che, meno di due anni dopo, si concluderà tragicamente fuori dal mitico Viper Room, club losangelino all'epoca di proprietà di Johnny Depp, per un'overdose. Keanu Reeves nutre la propria pulsione autodistruttiva praticando un hobby poco raccomandabile: di notte è solito scorazzare in moto per le colline di Hollywood lanciando il mezzo a forte velocità a fari spenti. In un paio di occasioni la corsa termina contro costoni di roccia e l'attore rischia di morire, ma la sua buona stella lo protegge e nelle interviste esibisce orgogliosamente le cicatrici lasciate dalle operazioni.
Temperamento ribelle, infanzia cosmopolita trascorsa tra Libano (dove è nato), Australia, Stati Uniti e Canada, Keanu ha sangue inglese, cinese e hawaiano, come il suo nome, il cui significato suona come "brezza fresca che spira dalle montagne". Grazie al suo bell'aspetto fa breccia nei cuori delle ragazze di ogni parte del mondo e l'aura ascetica e misteriosa che lo circonda conquista perfino Bernardo Bertolucci che, nel 1993, gli affida il ruolo di Siddharta nel suo Piccolo Buddha. La pellicola non conquista i favori della critica, di certo non per colpa di Reeves.
Segui il coniglio bianco
In questi anni Keanu Reeves è una delle star più richieste. Francis Ford Coppola lo vuole nel suo Dracula di Bram Stoker dove si confronta col gigante Gary Oldman interpretando il ruolo di Jonathan Harker, giovane impiegato in cerca di un futuro migliore per sé e per la fidanzata Mina Harker (Winona Ryder) che finisce nelle grinfie del celebre conte transilvano. Fiumi di sangue versati in un'opera barocca, visivamente travolgente. Gus van Sant fa il bis e gli offre un ruolo minore a fianco della splendida Uma Thurman in Cowgirl - Il nuovo sesso. Poi è la volta di Speed, successo supercommerciale firmato dall'olandese Jan de Bont in cui la star affianca un'altra collega di tutto rispetto. Si tratta di Sandra Bullock che si ritrova, suo malgrado, coinvolta in un attentato terroristico ed è costretta a mettersi alla guida di un autobus che sfreccia a tutta velocità in attesa che l'agente speciale interpretato da Keanu Reeves intervenga per trarre in salvo i passeggeri. Il botteghino impazzisce e anche se l'hit action viene seguito da proposte poco entusiasmanti (il mediocre romance Il profumo del mosto selvatico in primis), il bell'attore non riesce a resistere al fascino del superlavoro. Nel 1997 lo vediamo a fianco del mentore Al Pacino e di Charlize Theron ne L'avvocato del diavolo, thriller ambizioso che occhieggia a un modello come Rosemary's baby - Nastro rosso a New York, ma che non risulta pienamente riuscito.
L'apice della carriera arriva due anni dopo con Matrix. L'opera fantascientifica creata dalle fervide menti dei fratelli Wachowski, che influenzerà per stile e temi il cinema a venire, nasce grazie a una serie di fortuite convergenze. L'ingaggio di Keanu Reeves è tutt'altro che preventivato. I Wachowski hanno scritto il ruolo di Neo, timido hacker coinvolto suo malgrado in un incredibile complotto, con Brandon Lee in mente. Dopo la sua morte improvvisa sul set de Il corvo, il personaggio viene offerto a Johnny Depp e poi a Will Smith, che rifiuta perché non ha ben compreso il senso del film. Solo allora il copione finisce nelle mani di Keanu Reeves. Coincidenza più che fortuita. Oggi non potremmo immaginare nessun altro attore avvolto nel cappotto di pelle, occhiali scuri, intento a schivare pallottole flettendosi sinuosamente all'indietro.
Niente allori per il quarterback
Matrix rappresenta il più importante successo nella carriera di Keanu Reeves, ma inaugura anche una parabola discendente. I due sequel, Matrix Reloaded e Matrix Revolutions, sono privi dell'ispirazione visionaria contenuta nel primo film e rendono la trilogia un incomprensibile pasticcio cyberpop. Nel frattempo Keanu comincia a ricevere (e accettare) copioni fotocopia, remake di pellicole sci-fi prive dell'appeal dell'originale (Ultimatum alla Terra), romance strappalacrime (La casa sul lago del tempo) e action di scarsa qualità. Non convince la sua perfomance in Constantine, trasposizione del fumetto di culto Hellblazer in cui gli viene affidato il ruolo del tormentato detective dell'occulto John Constatine, né fanno breccia nel cuore del pubblico il poliziesco La notte non aspetta, che vede la firma prestigiosa del romanziere noir James Ellroy, o la crime comedy Henry's Crime, interpretata a fianco di Vera Farmiga e del grande James Caan.
Nonostante coraggiose parentesi indie come l'interessante A Scanner Darkly - Un oscuro scrutare di Richard Linklater, realizzato con la tecnica del rotoscope, e l'eccentrico Thumbsucker - il succhiapollice, a rimanere impresso nella mente del pubblico è soprattutto Le riserve, dramma sportivo di Howard Deutch ambientato durante lo sciopero dei giocatori di football professionistico del 1987. Il film vede Keanu Reeves nel ruolo di Shane Falco, ex quaterback che ha gettato la spugna dopo una disastrosa finale di campionato abbandonando il mondo dello sport per ritirarsi sul mare dove si mantiene ripulendo gli scafi delle barche. Un ruolo crepuscolare che rispecchia, in qualche modo, la realtà. A una carriera in declino, si accompagnano drammi ben più gravi sul fronte privato. Nel 1999 l'attore perde la figlia che aspettava insieme alla fidanzata Jennifer Syme, morta a pochi giorni dal parto. Due anni dopo la donna perirà in un'incidente d'auto a Los Angeles, di ritorno da un party a casa di Marilyn Manson. Nel frattempo l'amata sorella Kim, di due anni più giovane, apprende di essere malata di leucemia e Keanu si prende cura di lei comprandole una casa ad Anacapri e facendo frequenti viaggi in Campania per farle visita.
Là c'è l'Oriente
Ritagliandosi le pause necessarie per superare i traumi del privato, Keanu Reeves prosegue a inanellare progetti poco soddisfacenti dedicando il proprio tempo libero alla musica (per molti anni ha suonato - male, a suo dire - il basso nella band dei Dogstar), allo sport (campione di hockey in gioventù, dove si guadagnò il soprannome 'The Wall' per le straordinarie doti di portiere, continua a praticare il surf dopo averlo appreso sul set di Point Break) e alle attività filantropiche, poco note visto che l'attore tenta di nasconderle dietro l'anonimato, ma in molti casi si è decurtato lo stipendio per fare donazioni a membri della crew in difficoltà o per aiutare la produzione a ingaggiare altre star. Per quanto riguarda la riscossa lavorativa, l'affascinante star ha deciso di rivolgersi a Oriente e alla soglia dei cinquant'anni si è recato in Cina per esordire dietro la macchina da presa con Man of Tai Chi, storia di un esperto di arti marziali dalle prodigiose abilità. L'eccezionale coreografia dei combattimenti è stata garantita dalla presenza sul set dell'esperto di Matrix Tiger Chen. Se Man of Tai Chi è stato accolto tiepidamente, dire che 47 Ronin è stato massacrato è un eufemismo. Il film, un action fantasy che narra la vera storia di una banda di samurai giapponesi del XVIII secolo, riunita per vendicare la morte del maestro, ha ricevuto critiche violentissime. Così, dopo la batosta subito, Keanu Reeves ha risollvato la testa tuffandosi nel ruolo del vendicatore John Wick, che rappresenta il suo possibile riscatto, in primis al box office. Stavolta Keanu è passato alle maniere forti abbandonando la spada per rimetter mano alla pistola. A breve scopriremo se stavolta centrerà il bersaglio.