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Dopo tanta televisione, hanno diretto episodi di Arrested Development, Community e Happy Endings, e un paio di commedie, tra cui Tu, io e Dupree con Owen Wilson e Jennifer Aniston, nel 2014 i fratelli Anthony e Joe Russo sono letteralmente esplosi con Captain America: The Winter Soldier, secondo capitolo della trilogia dedicata a Captain America, che ha convinto pubblico e critica, entrando immediatamente ai primi posti dei migliori film Marvel realizzati. Squadra che vince non si cambia, e i Russo sono tornati a raccontare l'evoluzione di Steve Rogers anche in Captain America: Civil War, in cui Cap si trova in contrasto con Tony Stark, causando una rottura nella squadra degli Avengers, costretti a prendere posizione schierandosi con il team Cap o il team Iron Man.
Grazie alla loro capacità di mescolare i generi dosando commedia, dramma e azione secondo i requisiti previsti dalla ormai consolidata e vincente "formula Marvel", i Russo hanno raccolto il testimone di Joss Whedon al comando della saga degli Avengers, che dirigeranno anche in Avengers: Infinity War - Part 1 e Part II.
Abbiamo incontrato i registi a Londra, in occasione dell'anteprima europea di Civil War, dove ci hanno raccontato della bellezza di poter lavorare nel Marvel Cinematic Universe e soprattutto della genesi del nuovo Spider Man, fortemente voluto dai fratelli.
L'evoluzione di Capitan America
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Alla seconda volta con Capitan America, i Russo hanno reso il personaggio sempre più centrale: "Cap è la nostra guida, gli altri sono inseriti nel tessuto della sua storia" ci hanno detto, sottolineando la sua evoluzione continua: "Capitan America sta compiendo un viaggio, da soldato si è trasformato in sergente, non sa più bene quale sia la sua identità. Deve fare scelte personali che sono in contrasto con il bene comune e per una volta mette se stesso al primo posto. In Civil War Tony e Cap si scambiano i ruoli per la prima volta. Tony si mette in riga perché non si fida più della sua stessa personalità".
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Per scrivere Civil War i fratelli hanno tenuto in mente un riferimento importante: "Il riferimento base per Civil War è stato Il padrino, Cap è come Michael Corleone che cerca di unire la famiglia ma poi si creano delle fazioni"; per il futuro invece i fratelli hanno in mente un altro grande cult: "Per portare avanti una saga del genere bisogna costruire e decostruire: in questo senso per noi Guerre stellari è un grande esempio. Inoltre quella di Cap non è una trilogia classica, perché continuerà con Infinity War".
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Green screen, azione e attori difficili
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Quando si tratta di film Marvel i personaggi e la storia sono sicuramente importanti, ma gli effetti speciali e l'azione hanno un peso fondamentale, specialmente in questo film, come hanno ammesso i registi: "Questo è forse il film Marvel con più effetti speciali, anche se non sembra perché ci siamo sforzati di renderli il più realistici possibile. Il 90% della lotta in aeroporto è fatta in green screen, girata in ben 90 giorni. Non potevamo distruggere un vero aeroporto!". Per i Russo lavorare ai film Marvel è un sogno diventato realtà, tale da ammetterlo onestamente, felici come dei bambini il giorno di Natale: "Un film Marvel è come un parco giochi: Kevin Feige ci chiude in una stanza e per tre-quattro mesi decidiamo che direzione dare al film".
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Un lungo lavoro di progettazione dunque, cui i registi si dedicano con passione, specialmente per Civil War, con cui hanno voluto dare una scossa alla classica "formula Marvel" vista in questi anni: "Vogliamo sovvertire i generi e le aspettative del pubblico: siamo arrivati a un punto in cui nei film Marvel si è ripetuto troppo spesso il solito schema dei buoni che sconfiggono il cattivo di turno, questa volta la storia è molto più complessa". Non solo gioie però: per loro stessa ammissione, il set Marvel è difficile: "Lavorare con Anthony Mackie è stato difficile! È dura metterlo in riga. Inoltre fare il regista di un film del genere è un lavoro molto fisico: dovrebbero avvisarti che sarebbe il caso di metterti in forma prima di affrontare cinque-sei settimane di riprese così intense".
Oltre alla scrittura e agli effetti speciali, per i Russo la musica ha un ruolo fondamentale per la riuscita di un film, specialmente di uno come Civil War, in cui ci sono così tanti protagonisti e l'accompagnamento musicale è cruciale per delineare lo stato d'animo dei personaggi: "La musica per noi è molto importante, dà il ritmo all'azione: quella di Civil War è permeata da un'influenza russa, come era già accaduto per The Winter Soldier. Ogni team ha il suo tema distintivo".
L'importanza del nuovo Spider Man
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Una delle novità più amate di Civil War è lo Spider Man interpretato da Tom Holland, fortemente voluto dai Russo: "Abbiamo scelto di inserire Spider Man per rendere tutto più interessante: è una storia binaria, ci sono due fazioni, sarebbe stato molto prevedibile senza elementi estranei, quindi abbiamo inserito nuovi personaggi per complicare il quadro, ecco perché ci sono anche Black Panther e Ant-Man. Spider Man e Ant-Man inoltre ci hanno aiutato ad alleggerire il film, i protagonisti sono investiti di un'aura di gravitas, non potevano fare battute più di tanto, quindi abbiamo reso tutto più divertente in questo modo".
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La scelta di Spider Man non è stata casuale, come ci ha detto Joe: "Spider Man è il mio supereroe preferito, compro fumetti di Spider Man da quando ero bambino. Volevamo fare il cast giusto, doveva essere un ragazzo, e abbiamo capito subito che lo avrebbe trovato Tony, è lui quello con le risorse per farlo: lui sta cercando un'arma con cui fermare i suoi amici senza ucciderli e Spider Man è proprio quello che fa al caso suo".
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Da grandi conoscitori del personaggio, i Russo si sono presi il rischio di cambiare la sua immagine, quanto meno quella cinematografica: "Fino a ora Spider Man ha avuto solo film da solista, qui sarebbe stato una guest star e lo abbiamo voluto in un contesto diverso da quanto visto fino a ora, per questo lo volevamo molto giovane, inserito in un contesto reale e verosimile, il Queens, dove vive con una zia più giovane: lo abbiamo reso più contemporaneo. Oggi c'è grande competizione, Netflix offre prodotti di qualità ed è diventato una sorta di baby sitter molto meno cara: in questo modo è sempre più difficile arrivare al cinema per i più giovani, con questo Spider Man abbiamo cercato di avvicinarli".
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