Giffoni 2019: tutti i vincitori, verso la 50esima edizione, che promette grandissime sorprese

Si è conclusa il Giffoni Film Festival 2019: tra i film premiati My Name is Sarah e Blinded by the light: si viaggia ora verso il 50esimo anniversario, che già promette nomi come Meryl Streep e Robert De Niro.

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Woody Harrelson presenta al 59esimo Festival di Berlino il film The Messenger

La 49esima edizione del Giffoni Film Festival, che ha avuto come tema l'aria e ha visto arrivare tra gli ospiti internazionali star del calibro di Woody Harrelson, Elle Fanning, Evan Petes, Amber Heard, Natalia Dyer e Charlie Heaton, si è appena conclusa: tra i film premiati My Name is Sarah di Steven Oritt, Binded by the Light di Gurinder Chadha e The Place of no words di Mark Webber. I 6200 giurati del festival, divisi tra le sezioni Elements +6, Elements +10, Generator +13, Generator +16 e Generator +18 anni, hanno scelto dieci vincitori tra oltre cento opere in concorso (selezionate tra 4100 produzioni provenienti da tutta Europa, Giappone, Corea del Sud, Iran, Canada e Stati Uniti) a cui è stato consegnato il Gryphon Award 2019.

Il fondatore del festival Claudio Gubitosi si è detto soddisfatto di questa edizione che, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, ha fatto da ponte verso il 50esimo anniversario, che promette fin da ora grandissime sorprese: insieme all'annuncio dell'arrivo di due finanziamenti grazie a cui sarà possibile creare a Giffoni un museo del cinema e una scuola di cinematografia, arriva infatti quello di una serie di ospiti internazionali da capogiro, come Meryl Streep e Robert De Niro. Per il prossimo anno dovrebbe essere inoltre finalmente pronta la nuova struttura della Media Valley, con sale per le proiezioni più moderne e capienti, tanto che il numero dei jurors verrà aumentato a 6500.

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Giffoni 2019: tutti i vincitori

My name is Sarah, film d'esordio di Steven Oritt, con protagonista Zuzanna Surowy, ha vinto il Premio "Percorsi Creativi" 2019, assegnato dalla giuria CGS - Cinecircoli Giovanili Socioculturali. La pellicola racconta la vera storia di Sara Góralnik, ebrea polacca di 13 anni la cui intera famiglia è stata uccisa dai nazisti nel settembre del 1942 e che si è salvata fuggendo in Ucraina dopo aver assunto l'identità di una sua amica.

Rocca changes the world di Kate Benrath (Germania, 2019), distribuito a livello internazionale da Beta Cinema, ha vinto il Gryphon Award 2019 nella sezione Elements +6: è la storia di Rocca, ragazza che vive da sola in una grande casa e deve confrontarsi con Caspar, bullo della classe.

Teacher di Siddharth Malhotra (India, 2018, distribuzione internazionale Yash Raj Films) è stato giudicato il miglior film della sezione Elements +10 e racconta la storia di Naina Mathur, aspirante insegnante affetta dalla sindrome di Tourette, che dopo numerosi rifiuti riesce finalmente a ottenere un ruolo da insegnante a tempo pieno in una delle scuole più in vista della città.

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Blinded by the Light (2019, UK/Regno Unito) di Gurinder Chadha, già regista del successo Sognando Beckham, che lanciò a livello internazionale Keira Knightley, ha conquistato invece i ragazzi di Generator +13: in sala dal 29 agosto, distribuito da Warner Bros. Pictures, ambientato nel 1987, il film racconta la storia di Javed, ragazzo inglese di origine pakistana che dà una svolta alla sua vita grazie alle canzoni di Bruce Springsteen.

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Giant Little Ones (Canada, 2018, distribuzione internazionale Mongrel International) di Keith Behrman ha vinto il Gryphon Award 2019 nella categoria Generator +16: la storia di Franky Winter e Ballas Kohl, amici fin dall'infanzia e star del loro liceo. Membri della squadra di nuoto e molto popolari tra le ragazze, i due vedranno cambiare le loro vite dopo la festa per il diciassettesimo compleanno di Franky.

The Place of no words (USA, 2019, distribuzione internazionale Wide Awake Cinema) di Mark Webber ha vinto il premio assegnato dai ragazzi più grandi, i jurors di Generator +18: al centro la storia di Bodhi Palmer e della sua famiglia, un racconto sull'accettazione del dolore attraverso gli occhi di un padre e un figlio.

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Infine nella sezione Gex Doc, dedicata ai documentari, ha vinto In the name of your daughter (Canada/Tanzania/Regno Unito, 2018, distribuzione internazionale DR TV) di Giselle Portenier: la storia di Rosie Makore, scappata dalla Tanzania per sfuggire al matrimonio che i suoi genitori hanno combinato per lei e all'infibulazione. Ad aiutare la ragazza è Rhobi Samwelly, una delle donne più carismatiche d'Africa, che accoglie ragazze di ogni religione in una casa rifugio e gira per le campagne per combattere questa tradizione millenaria.