Cobra Kai 5, la recensione: Daniel, Johnny e Chozen contro il “cattivo bondiano”

La recensione di Cobra Kai 5: l'attesa quinta stagione della serie tv Netflix ispirata a Karate Kid, in streaming dal 9 settembre, vede Daniel LaRusso e Johnny Lawrence sfidare il Cobra Kai, ormai in mano al perfido Terry Silver.

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Cobra Kai 5: una scena della nuova stagione

"Per catturare un serpente, devi pensare come un serpente" La recensione di Cobra Kai 5, l'attesa quinta stagione della serie tv Netflix ispirata a Karate Kid, disponibile in streaming dal 9 settembre, inizia con le parole di Chozen, tornato da Okinawa per aiutare quello che ormai è un suo amico, Daniel LaRusso, in quella che è diventata una missione: la sua sfida contro il Cobra Kai, il dojo creato da Johnny Lawrence e preso in mano da John Kreese e poi da Terry Silver. In ballo non c'è solo la supremazia tra i dojo della Valley, ma il futuro dei giovani, che rischiano di essere plagiati dallo stile di vita violento e senza valori del Cobra Kai. C'è allora un senso di sfida finale, di lotta senza quartiere, in questo Cobra Kai 5. Che, certo, è la solita serie brillante, irriverente, irresistibile di sempre, ma prova ad alzare il tiro, a dare un che di ineluttabile alla sfida tra Miyagi-Do e Cobra Kai: non sempre funziona, ma è sempre un piacere da vedere.

Cobra Kai contro tutti

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Cobra Kai 5: una scena della nuova stagione

A casa di Daniel (Ralph Macchio) è arrivato Chozen, ex acerrimo nemico ai tempi di Karate Kid II e ora il suo più grande e appassionato alleato nella sfida contro il Cobra Kai. Daniel, però, si rende conto che i suoi ragazzi sono diventati degli obiettivi, e così sceglie, a malincuore, di chiudere il Miyagi-Do. Miguel Diaz (Xolo Mariduena), come abbiamo visto alla fine della stagione 4, è in Messico alla ricerca del proprio padre. E così Johnny (William Zabka), che da tempo lo ha preso sotto la sua ala protettiva, e ora frequenta la madre Carmen, si reca in Messico per andare a cercarlo. E porta con sé il proprio figlio Robbie (Tanner Buchanan), con cui sta cercando di recuperare il rapporto. Mentre Samantha (Mary Mouser), la figlia di Daniel, è ossessionata dalla sconfitta nella finale dell'All Valley contro Tori (Peyton List), il Cobra Kai, dopo l'uscita di scena di John Kreese (Martin Kove), è il regno di Terry Silver (Thomas Ian Griffith): un nemico molto più subdolo di tutti gli altri per Daniel e i suoi amici...

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Quei ragazzi da trattare con cura, come i bonsai di Miyagi

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Cobra Kai 5: una scena della nuova stagione

Cobra Kai è un ottimo esempio - stavolta sotto forma di serialità e non di film - di quello che viene chiamato il requel o il legacy sequel. È una storia che segue quella originale, dove rientrano in scena i personaggi storici - invecchiati, cresciuti, a loro modo irrisolti - arrivano sotto i riflettori nuovi personaggi, legati ai vecchi, e che in qualche modo riportano in scena vecchi archetipi (vedi Miguel, di origini modeste e che vive da solo, con la madre, che è come il giovane Daniel) e vecchi dilemmi, come l'insicurezza e il bullismo. Rispettando le regole del legacy sequel, Cobra Kai sembra avere qualcosa di importante da dirci. È sempre molto critico verso il mondo degli adulti, verso una generazione che non sembra essere riuscita a occuparsi a dovere dei propri figli, e ora sta cercando di rimediare. Molto spesso, in Cobra Kai, i figli sembrano essere più saggi degli infantili genitori. Molto in ritardo, allora, ma meglio tardi che mai, finalmente questi hanno capito che quei ragazzi vanno trattati con cura e con amore, per sviluppare radici forti, proprio come i bonsai del Maestro Miyagi, che erano al centro di Karate Kid III - la Sfida Finale, e che vediamo, per un attimo, tornare in scena qui. A proposito, con l'ingresso in scena di Terry Silver, i rimandi al terzo film della saga nella stagione 5 continuano. E, a questo proposito, ci sono delle sorprese.

Tori: Peyton List accende la luce

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Cobra Kai 5: una scena della nuova stagione

Dei giovani protagonisti di Cobra Kai, a cui ci siamo ormai affezionati, la più interessante è ancora una volta Tori, interpretata da Peyton List, che entra in scena soltanto nell'episodio 2. Grazie alla scrittura e una fortunata scelta di casting, il personaggio di Tori, bad girl con alle spalle una storia difficile, è uno dei motori della storia. E bastano pochi attimi, in cui vediamo l'interno di casa sua, per raccontarne la storia e spiegarne le motivazioni. È un personaggio che accende l'attenzione ogni volta che è in scena e che non mancherà di sorprendere.

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Johnny: William Zabka è il vero protagonista

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Cobra Kai 5: una scena della nuova stagione

Per quanto riguarda gli adulti, invece, chi accende l'attenzione ogni volta che è in scena, è il personaggio da cui è nato tutto, il Johnny Lawrence di William Zabka. Il vero Johnny lo vedremo da metà stagione in poi, ed è quando torna lui che ci ricordiamo perché amiamo Cobra Kai. Per quella sua ironia tutta particolare, che dissacra la materia originale della saga di Karate Kid, ma senza mancarle di rispetto, per farci vedere come le cose spesso non sono quelle che sembrano, per il ribaltamento dei ruoli. Volete un esempio? Daniel LaRusso che, complice una birra insieme, chiede consigli a Johnny, proprio a lui, sulla famiglia. Quando i due sono insieme, come Rocky e Apollo Creed, nemici diventati amici, la serie decolla. Dovremo aspettare l'episodio 5, ma li vedremo insieme meno di quanto vorremmo. In questa nuova stagione, Johhny è spassoso quando prova a cambiare lavoro e fare l'autista in un servizio simil Huber, con l'auto che odora di birra e con la musica di Billy Idol quando gli viene chiesto di ascoltare Billie Eilish...

Storie che fanno giri immensi e poi ritornano

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Cobra Kai 5: una scena della nuova stagione

Cobra Kai 5 ci piace per questo, per il modo in cui ci fra ritrovare dei vecchi amici. E questo conta più di ogni altra cosa. Anche se in questa quinta stagione non tutto ci sembra a fuoco. Se, all'inizio, come in Stranger Things 4, l'azione è divisa in più storyline destinate a unirsi, le storie di Cobra Kai 5 ci sembrano come gli amori di Venditti, quelli che fanno giri immensi e poi ritornano. Ci sembra, insomma, che la storia prenda troppe divagazioni prima di entrare nel vivo. E che non tutte le storyline siano a fuoco. Parliamo ancora una volta del figlio minore di Daniel, Anthony, dimenticato per due stagioni e poi tornato in scena nella stagione scorsa. Sarebbe un personaggio interessante: bullizzato come lo era al padre, ma dopo essere stato a sua volta un bullo, poco interessato al karate, è in qualche modo la nemesi del Daniel, un segnale dei suoi errori di padre. Ma Anthony continua a scomparire e riapparire nella storia: ha più spazio che nella stagione precedente, ma continua ad essere abbozzato, a non interagire con il padre, ed è interpretato da un attore (volutamente?) poco carismatico. Speriamo che ci sia spazio per lui nella stagione 6.

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Terry Silver, cattivo bondiano

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Una stagione 6 che potrebbe essere davvero la stagione finale di Cobra Kai, visto che molti personaggi hanno compiuto la loro crescita e restano orma pochi, ma importanti nodi da sciogliere. Questa quinta stagione si conferma piacevole da vedere, anche se a volte sembra peccare di magniloquenza, con il villain della storia, Terry Silver, trasformato quasi in un cattivo bondiano (nella versione originale lo definiscono proprio così), con ambizioni globali, mentre la chiave della serie era stata sempre quella di volare basso. Se i colpi di scena, piazzati ad arte alla fine di ogni episodio, non mancano, se la serie si conferma veloce e scorrevole (ma gli episodi durano leggermente di più dei proverbiali 30 minuti), a volte Cobra Kai 5 sembra voler peccare un po' di bulimia, volendo mettere troppa carne al fuoco, un po' come il terzo Spider-Man di Raimi: troppi nemici, troppe svolte, troppi cambi di campo, come se fossimo in un film dei Pirati dei Caraibi. A proposito di citazioni, Cobra Kai allarga il tiro e spazia nei classici degli anni Ottanta, da Top Gun a Rocky IV, film che erano fatti della stessa materia di cui erano fatti i sogni di Karate Kid - Per vincere domani. La sorpresa della stagione è Yuji Okomoto, nel ruolo di Chozen, attore in grado, come direbbe qualcuno, di essere ferro ed essere piuma: duro, ironico, romantico, comico. E con un amore nascosto che potrebbe tornare nella stagione 6. Intanto, oltre a Karate Kid III, riguardatevi anche Karate Kid II - la Storia Continua...

Conclusioni

Come vi abbiamo spiegato nella recensione di Cobra Kai 5, c'è un senso di sfida finale in questa quinta stagione. Certo, è la solita serie brillante, irriverente, irresistibile di sempre. Ma prova ad alzare il tiro, a dare un che di ineluttabile alla sfida tra Miyagi-Do e Cobra Kai: non sempre funziona, ma è sempre un piacere da vedere.

Movieplayer.it
3.5/5
Voto medio
4.0/5

Perché ci piace

  • Il rapporto tra Daniel e Johnny decolla e regala momenti spassosi.
  • L'ironia è dissacrante e funzionale.
  • Gli omaggi ai film originali sono riusciti e sorprendenti.

Cosa non va

  • A volte la serie sembra peccare di bulimia: troppe storyline, troppi personaggi, troppe svolte.
  • La storyline dedicata ad Anthony, il figlio minore di Daniel, è ancora troppo debole.