Baywatch: 10 cose che (forse) non sapete sulla serie cult con David Hasselhoff

Quindici anni dopo la chiusura, e in attesa della trasposizione cinematografica, ricordiamo la popolarissima serie sui bagnini attraverso qualche retroscena curioso.

Il 19 maggio 2017 arriverà nelle sale americane Baywatch, attesa trasposizione cinematografica della serie di culto che ha entusiasmato il pubblico dal 22 settembre 1989 al 14 maggio 2001. Spetterà quindi a Dwayne Johnson, Zac Efron, Alexandra Daddario ed altri l'arduo compito di non farci rimpiangere David Hasselhoff, Pamela Anderson e Carmen Electra, protagonisti di un autentico fenomeno durato 242 episodi nonostante gli ostacoli iniziali. Un guilty pleasure che ha accompagnato infiniti pomeriggi di telespettatori nel mondo intero, e che noi vogliamo ricordare con alcuni dettagli interessanti e potenzialmente poco noti.

Baywatch - il cast del telefilm
Baywatch - il cast del telefilm

1. In principio ci fu la cancellazione

La prima stagione di Baywatch andò in onda in America su NBC, dove andò incontro alla morte al termine del primo ciclo di episodi. Questo per due motivi: gli ascolti decisamente bassi (su 103 programmi presi in esame, occupava la posizione numero 73 in classifica), e il fallimento dello studio GTG, che produceva la serie. David Hasselhoff, convinto del potenziale commerciale dello show, si unì ai creatori/produttori per dargli una seconda chance, finendo per puntare sul mercato della syndication, dove aveva trovato fortuna alcuni anni prima Star Trek: The Next Generation. E così, dopo un anno di pausa, Baywatch tornò sugli schermi televisivi il 23 settembre 1991, e rimase inscalfibile per una decina d'anni.

2. Un altro tipo di esperienza acquatica?

Leonardo DiCaprio in The Beach
Leonardo DiCaprio in The Beach

Nella prima stagione dello show il ruolo di Hobie Buchannon, figlio di Mitch (Hasselhoff), fu affidato a Brandon Call, il quale abbandonò la serie dopo la cancellazione iniziale. Nelle stagioni successive la parte andò a Jeremy Jackson, ma stando ad Hasselhoff ci fu un candidato a dir poco eccezionale tra i papabili: un certo Leonardo DiCaprio, che quindi avrebbe potuto avere una carriera molto diversa da quella che conosciamo (gli impegni della serie gli avrebbero permesso, per esempio, di girare Titanic?).

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3. Trasferta finanziaria

Baywatch Hawaii
Baywatch Hawaii

Nel 1999, a causa di costi sempre più elevati per girare a Los Angeles e la diminuzione del mercato della syndication, fu deciso di spostare l'azione della serie altrove. Inizialmente fu suggerita l'Australia come destinazione ideale, e fu girato un pilot per questa nuova incarnazione dello show, ma la produzione dovette essere sospesa in seguito a lamentele sui danni che questa avrebbe recato all'ecosistema locale. Il pilot fu quindi trasmesso come episodio speciale in due parti della serie normale, e come nuovo centro nevralgico del programma si optò per le Hawaii, con tanto di nuovo titolo - Baywatch Hawaii, appunto - per le ultime due stagioni.

4. Esordio inaspettato

Jason Momoa ai tempi di Baywatch
Jason Momoa ai tempi di Baywatch

Sempre parlando di Baywatch Hawaii, risulta abbastanza evidente che per riempire il cast ci si dovesse rivolgere a talenti locali. Tra questi c'era un giovane modello che lavorava part-time in un negozio di surf, e che grazie alla nuova incarnazione dello show poté inaugurare la propria carriera d'attore. Quel giovane era Jason Momoa, successivamente divenuto un volto noto in produzioni di genere come Stargate: Atlantis, Il trono di spade e Batman v Superman: Dawn of Justice. Difficilmente si aspettava, nel 1999, di poter passare da un franchise moribondo ad alcuni dei brand più popolari della cultura audiovisiva contemporanea...

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5. Qualcuno ha detto spin-off?

Donna D'Errico in Baywatch
Donna D'Errico in Baywatch

Dal 1995 al 1997, in concomitanza con la messa in onda della sesta e settima stagione di Baywatch, fu trasmesso anche uno spin-off, Baywatch Nights, anch'esso con Hasselhoff nel ruolo principale. A differenza della serie madre, incentrata sui drammi della spiaggia, Baywatch Nights aveva un taglio poliziesco, al quale si aggiunse nella seconda stagione un elemento fantascientifico, sulla falsariga di X-Files, nel tentativo di migliorare gli ascolti. Un'operazione fallimentare, poiché la serie chiuse i battenti dopo appena 44 episodi. L'unica ripercussione significativa sulla serie principale fu l'aggiunta al cast di Donna D'Errico nel ruolo di Donna Marco.

6. Da una spiaggia all'altra

Parker Stevenson e Sam Elliott in Lifeguard
Parker Stevenson e Sam Elliott in Lifeguard

Mentre alcuni attori della serie si sono prestati, spesso in chiave comica, ad apparizioni in altri film o serie dall'ambientazione balneare, è molto più curioso il caso di Parker Stevenson, che in Baywatch interpretava Craig Pomeroy. Stevenson è infatti un veterano della vita da bagnino, essendo apparso, tredici anni prima del debutto della serie, nel film Lifeguard, distribuito dalla Paramount nel 1976. Lontano anni luce dalle atmosfere meno serie di Baywatch, il film racconta le esperienze e i dubbi di un bagnino (Sam Elliott) che si interroga sulla propria carriera.

7. Finiamo con un matrimonio!

Pamela Anderson in Baywatch - matrimonio alle Hawaii
Pamela Anderson in Baywatch - matrimonio alle Hawaii

Nel 2003, due anni dopo la conclusione della serie, è uscito il film Baywatch - Matrimonio alle Hawaii. Concepito come vero e proprio finale per lo show, il lungometraggio ha annullato uno degli eventi più controversi della serie originale - la morte di Mitch Buchannon al termine della decima stagione - rivelando che in realtà il celebre bagnino si trovava in un ospedale a Los Angeles, affetto da amnesia. Oltre al ritorno in scena di Hasselhoff, Matrimonio alle Hawaii vanta anche due ospitate di un certo peso come quelle di Pamela Anderson e Carmen Electra, che avevano lasciato la serie anni prima della cancellazione (Anderson nel 1997, Electra nel 1999).

8. Protagonista autoironico

Mai allergico a prendersi in giro da solo, arrivando persino a concedersi un ruolo secondario al fianco di Adam Sandler in Cambia la tua vita con un click, David Hasselhoff si è prestato in più di un'occasione ad apparizioni speciali che mettono alla berlina la sua fama legata a Baywatch. Tra queste ricordiamo il suo cameo in Palle al balzo, dove interpreta un allenatore tedesco che, in preda ad un attacco d'ira, fa a pezzi una foto che lo ritrae all'epoca dello show, e la sua ospitata in SpongeBob il film, ruolo di cui è particolarmente soddisfatto poiché gli ha permesso di conquistare nuovi fan più giovani. Ma la comparsata più esilarante rimane quella in Piranha 3DD, dove reagisce alle richieste d'aiuto dei bagnanti con la seguente, epica battuta: "Prima di tutto, non sono un vero bagnino. Non lo sono mai stato. Ed è così che funziona la selezione naturale."

David Hasselhoff in Piranha 3DD
David Hasselhoff in Piranha 3DD

9. Figlio di... spiaggia

Era inevitabile che Baywatch generasse una parodia, e così è stato. Per l'esattezza, dal 2000 al 2002 è andato in onda su FX il demenziale Son of the Beach (il titolo allude, ovviamente, all'espressione son of a bitch), sitcom giocata quasi interamente su allusioni sessuali e doppi sensi (anche a livello di nomi dei protagonisti, come Porcelain Bidet), oltre alla presa in giro delle caratterizzazioni stereotipate dei personaggi principali. Tra questi spicca l'eroe Notch Johnson, visto da tutti come un sex symbol alla Hasselhoff pur essendo palesemente fuori forma e avanti con gli anni. Tra le guest star vale la pena menzionare Neil Patrick Harris, Jason Alexander e Mark Hamill.

10. Calde notti a Miami

Dopo la parodia c'è stata l'imitazione, intitolata Beach Heat: Miami e trasmessa da Showtime dal 5 agosto 2010 all'8 marzo 2012. Girata interamente in Florida e con un cast diverso per ciascuna delle sue due stagioni, la serie riprende abbastanza fedelmente il modello di Baywatch, raccontando le vite professionali e private di un gruppo di bagnini, ma con una differenza fondamentale: andando in onda su Showtime anziché su un network tradizionale, le parti più "calde" della storia non venivano sottoposte a censura...