Alita - angelo della battaglia e le altre: quando Lei è un robot

Da Alita a Westworld, le donne robot protagoniste di film e serie tv: seducenti e sottomesse ma volte pericolose, impeccabili, eleganti e misteriose.

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Alita - Angelo della battaglia: Rosa Salazar è Alita, in una scena di lotta

Quando si dice "donare il cuore" a qualcuno. Noi pensiamo immediatamente a qualcosa di figurato, qualcosa che voglia dire donare tutti noi stessi. In Alita - Angelo della battaglia la protagonista, un cyborg dall'aspetto di una ragazzina, ha un corpo completamente meccanico dal quale, sì, può staccare il suo cuore artificiale e donarlo alla persona amata. Alita - Angelo della battaglia in uscita il 14 febbraio, è prodotto da James Cameron e diretto da Robert Rodriguez, ed è tratto dal del manga di culto di Yukito Kishiro.

Vedere un robot al femminile ci ha fatto tornare indietro nel tempo, e ci ha fatto ricordare altre donne robot da film e serie TV che abbiamo amato, temuto, che ci hanno fatto riflettere, nel mondo del cinema e della televisione. La riflessione sul rapporto tra umani e robot è antica come la storia della fantascienza e del cinema. Ma quando il robot è al femminile - come nel caso del film di Rodriguez, di cui abbiamo parlato nella nostra recensione di Alita - Angelo della battaglia - le sfumature si fanno diverse, vediamo quindi quali sono le lei-robot più importanti.

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Alita - Angelo della battaglia: Christopher Waltz in una scena

1. Metropolis

Metropolis
Metropolis

La nostra storia con le donne robot inizia da molto lontano, da uno dei capolavori assoluti del cinema, quel Metropolis di Fritz Lang che, nel 1927, immaginava come sarebbe stato il nostro 2026, gettando il seme di tutta la fantascienza distopica da lì a venire. Ci sono gli incredibili scenari che avrebbero ispirato Blade Runner, c'è la società divisa in classi, l'alto contro il basso, che troviamo proprio in Alita. E poi c'è lei, Maria, la donna robot di risplendente metallo, una delle chiavi del film, una creazione ancora attualissima, un'icona che ha ispirato altre creature del cinema che sarebbe arrivato: una su tutte, il droide C-3PO di Guerre stellari.

2. La fabbrica delle mogli

La Fabbrica Delle Mogli

C'è qualcosa di robotico anche ne La fabbrica delle mogli (The Stepford Wives), il film del 1975 di Bryan Forbes, tratto dal romanzo del 1972 di Ira Levin, lo stesso che scrisse Rosemary's Baby. Con un remake del 2004 dal titolo La donna perfetta, di Frank Oz con Nicole Kidman. La scoperta che le donne della cittadina di Stepford, servili, sottomesse e impeccabili, sono in realtà dei robot creati ad arte per compiacere i mariti, è lo spunto per una satira tagliente sul mito della moglie perfetta, con casa impeccabile e cocktail pronto per il marito al rientro, che abbiamo visto, sotto altre forme, in molti altri film.

3. Io e Caterina

Io Caterina

Il mondo della robotica entra anche nel cinema di casa nostra, e in particolare nella commedia di costume. A portare il tema in Italia è Alberto Sordi, nel 1980, con Io e Caterina, da lui stesso diretto e interpretato. Un uomo decisamente maschilista, che considera le donne solo per quello che possono dargli, e ha problemi con la moglie, la segretaria, l'amante e la domestica, incontra un amico che gli propone una donna robot come domestica. Ma Caterina si rivelerà troppo ingombrante, e anche pericolosa, per lui. Che, forse, imparerà a trattare le donne con il dovuto rispetto.

4. Blade Runner

Blade Runner

In Blade Runner, il cult della fantascienza del 1982 diretto da Ridley Scott e tratto da Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?) di Philip K. Dick, i robot si chiamano replicanti, sono esseri artificiali creati in tutto e per tutto uguali all'uomo e con un'intelligenza artificiale in grado di evolversi, costruiti allo scopo di dare piacere all'uomo o di combattere. Sono più forti, ma destinati a durare di meno. Nella vita del blade runner (cacciatore di taglie) Rick Deckard (Harrison Ford) entra Rachel (Sean Young), elegante, sensuale e dolente, dipinta come la donna di un noir anni Quaranta. È in tutto e per tutto come una donna. Impossibile non innamorarsene, pur sapendo che, probabilmente, la storia non durerà. Ma, in fondo, chi è che sa quanto può durare l'amore?

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5. Alien: La clonazione

Sigourney Weaver e Winona Ryder in una scena di Alien: La clonazione
Sigourney Weaver e Winona Ryder in una scena di Alien: La clonazione

Nella saga di Alien, fatta di umani e di alieni xenomorfi, dal primo Alien fino ai prequel Prometheus e Alien: Covenant, c'è stato sempre spazio per gli androidi. Ma è Alien: La clonazione, del 1997, di Jean-Pierre Jeunet, quello in cui Ellen Ripley viene clonata, diventando una super donna, che fa la comparsa un robot al femminile, la ginoide Call, che ha il volto grazioso di Winona Ryder. È una variante in un mondo, quello dei film di Alien, che vede da sempre umani e androidi convivere insieme. Call è fedele, aiuta Ripley e viene salvata. E insieme a lei viaggia verso la Terra.

6. Terminator 3 - Le macchine ribelli

Terminator 3 - Le macchine ribelli: Arnold Schwarzenegger e Kristanna Loken
Terminator 3 - Le macchine ribelli: Arnold Schwarzenegger e Kristanna Loken

Nel tentativo di ridare vita alla saga di Terminator, con Arnold Schwartzenegger ormai diventato il "buono" della storia, nel 2003 arriva Terminator 3 - Le macchine ribelli il primo senza James Cameron alla regia, diretto da Jonathan Mostow. Dopo aver creato un Terminator in grado di mutare forma in Terminator 2 - il giorno del giudizio, l'idea è ora di creare una Terminator donna come nemesi di John Connor e del Terminator di Schwartzie: ecco il T-X, la Terminatrix nuovo modello con armi incorporate, interpretata da Kristanna Loken (preferita a Famke Janssen e Carrie Ann Moss). Un'attrice inguainata in pelle rossa, con i capelli biondi raccolti e appiattiti sul volto, potente e algida al punto giusto, sulla carta era una donna robot attraente e inquietante allo stesso tempo. In pratica, è un robot per nulla memorabile.

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7. Terminator: The Sarah Connor Chronicles

Summer Glau in una scena dell'episodio Self Made Man di The Sarah Connor Chronicles
Summer Glau in una scena dell'episodio Self Made Man di The Sarah Connor Chronicles

La saga continua nel 2008 grazie alla serie tv Terminator: The Sarah Connor Chronicles racconta la storia di Sarah Connor dopo gli avvenimenti di Terminator 2. Se nei panni della storica eroina della saga c'è la bella e intensa Lena Headey, a risaltare è la terminatrx Cameron Phillips (chiaro omaggio al papà della saga, James Cameron), interpretata da Summer Glau, intrigante e inquietante come deve essere un personaggio di questo tipo. Programmata dalle macchine per infiltrarsi nella resistenza, viene riprogrammata e mandata nel passato per proteggere il giovane John Connor. La terminatrix è entrata nell'immaginario collettivo già dall'evocativo poster, che la vede ritratta solo con il busto, dal quale penzolano cavi e ingranaggi, come vuole l'estetica cyborg.

8. Il mondo dei replicanti

Rosamund Pike in una scena del film Il mondo dei replicanti
Rosamund Pike in una scena del film Il mondo dei replicanti

In questo curioso (e passato piuttosto inosservato) film del 2009, diretto da Jonathan Mostow, proprio quello del terzo Terminator, si parla ancora di replicanti, ma in modo completamente diverso da Blade Runner. Ne Il mondo dei replicanti (Surrogates) si chiamano surrogati e sono esseri completamente artificiali creati dall'uomo per rappresentarlo e sostituirlo in ogni azione nel mondo esterno. Non hanno una loro anima, un cervello, una personalità: sono guidati dall'uomo, che se ne sta comodamente seduto in poltrona, e comanda a distanza, grazie a un dispositivo che legge gli impulsi della mente, il suo sostituto. Qui la perfetta donna robot è Rosamund Pike, bellezza algida e patinata, alter ego della protagonista, che non esce più di casa perché sfigurata da un incidente. Il film parla di robot per parlare dell'uomo, della nostra paura di rischiare e del nostro voler apparire migliori di quello che siamo.

9. Westworld

Westworld: Thandie Newton nel quinto episodio, Contrapasso
Westworld: Thandie Newton nel quinto episodio, Contrapasso

Siamo nella golden age delle serie, e non poteva che essere una di queste a regalarci i migliori robot degli ultimi anni. In Westworld, serie tv creata (nel 2016) da Jonathan Nolan e Lisa Joy e basata su Il mondo dei robot film scritto e diretto da Michael Crichton nel 1973, vengono chiamati automi, e abbiamo visto come vengono costruiti sin dai titoli di testa: sono creati dagli umani per vivere in un parco a tema, dove sono i nostri giocattoli, e devono subire ogni cosa. Il gioco di Westworld è straordinario, perché ribalta i ruoli di umani e robot: i primi non hanno alcuna umanità, e vengono nel parco per sfogare i loro peggiori istinti; gli automi, che prendono coscienza di sé, sono esseri entusiasti e puri che scoprono la vita e vogliono viverla: sono umani. Sono violenti, certo, ma per i loro diritti. Le donne robot che entrano subito nei nostri cuori sono Maeve (Thandie Newton) automa creata per fare la prostituta che, in una delle storie del parco ha perso la figlia, e Dolores (Evan Rachel Wood), figlia di un contadino che è la prima a prendere coscienza. I creatori di Westworld ci fanno amare queste donne, sottolineandone, oltre che l'umanità, anche la bellezza. Sensuali, dolenti, appassionate, risolute: queste donne robot rappresentano la consapevolezza delle donne di oggi.

Westworld: Anthony Hopkins e Evan Rachel Wood in una scena del quinto episodio Contrapasso
Westworld: Anthony Hopkins e Evan Rachel Wood in una scena del quinto episodio Contrapasso

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10. Ex Machina

Ex Machina: Alicia Vikander in una scena del film fantascientifico
Ex Machina: Alicia Vikander in una scena del film fantascientifico

Nella galleria delle donne robot non può mancare Ex Machina, il film del 2015 di Alex Garland, che ha avuto il pregio, oltre che di aggiungere qualcosa al discorso, di farci conoscere Alicia Vikander. Il gioco di conoscenza e innamoramento tra umani e robot, che conosciamo dai tempi di Metropolis e Blade Runner, qui assume un altro connotato: è un intrigante gioco di seduzione e conoscenza. E infine inganno. L'incontro tra Ava, umanoide dotata di intelligenza artificiale in evoluzione e Caleb (Domnhall Gleeson), nasce perché lui deve capire il suo livello di intelligenza e coscienza di sé. Scoprirà una creatura sensibile, intelligente, furba. Ma Ex Machina è intrigante perché, a differenza del solito, quando vediamo un robot dalle sembianze umane e ne scopriamo poi l'anima meccanica, vediamo Ava nella sua versione ancora incompleta, nuda, nelle sue superfici artificiali lisce e levigate, per poi vederla crescere, diventare donna fisicamente e psicologicamente, e ne veniamo attratti sempre di più.

11. Ghost In The Shell

Scarlett Johansson nella prima foto ufficiale di Ghost in the Shell
Scarlett Johansson nella prima foto ufficiale di Ghost in the Shell

Tratto da un manga giapponese di culto, proprio come Alita - Angelo della battaglia, Ghost in the Shell è la storia del Maggiore Mira Killian (Scarlett Johansson), cyborg che ha un corpo completamente robotico, e di umano le è rimasto solo il cervello. È il fantasma, cioè l'anima, nel guscio, cioè il corpo. Il film del 2017 di Rupert Sanders ci spiega che domani potremo scegliere una via robotica per essere più forti, più veloci, più competitivi: saremo tutti un po' uomini un po' macchine. Mira Killian è una Scarlett Johansson dal solito volto bellissimo e dal corpo sintetico, inguainata in una tuta bianca: dovrebbe renderla asessuata, ma non ci riesce. E ci suscita, anche qui, attrazione e inquietudine.