Dopo il solito digiuno forzato dei mesi estivi, scalpitiamo per l'inizio di una nuova stagione che, sulla carta, è anche più promettente della precedente. Ben consci del fatto che la stagione offrirà molto di più (indie, tanto cinema italiano e europeo, etc.) analizzeremo in questa sede alcuni trend che crediamo, alla luce dell'esperienza degli ultimi anni, caratterizzeranno l'annata cinematografica dal punto di vista commerciale e mediatico.
BLOCKBUSTER: IL POST AVATAR
Difficilmente avremo presto un successo pari a quello del film di James Cameron, ma ovviamente i blockbuster non mancano mai e anche questa stagione la faranno da padrone a cominciare da Inception, il nuovo progetto di Christopher Nolan che sembra essere riuscito a replicare, quantomeno oltreoceano, la difficile impresa di entusiasmare critica e pubblico con un film affascinante ma complesso, di certo non il rappresentante più tipico del filone hollywoodiano del cinema d'intrattenimento. Per chi preferisce un cinema d'azione più puro e meno cervellotico, i nomi di certo non mancano a partire da L'ultimo dominatore dell'aria, in cui il regista M. Night Shyamalan per la prima volta si cimenta con un soggetto non suo, oppure Innocenti Bugie, che riunisce Tom Cruise e Cameron Diaz o ancora lo spettacolare Salt con una Angelina Jolie sempre più simbolo del girl power.Da non sottovalutare il misterioso Battle: Los Angeles (che già un anno fa prometteva di essere un incrocio tra Black Hawk Down e Aliens - Scontro finale) e due nuove potenziali saghe "fumettose" per la Marvel e la DC Comics, ovvero Thor e Green Lantern.
GRANDI SAGHE: ATTESI RITORNI E ADDII STRUGGENTI
Se per conoscere la conclusione della Twilight Saga dovremo aspettare il 2012, la prossima stagione, c'è da scommetterci, sarà nuovamente nel segno di Harry Potter: la saga della Rowling troverà infatti la conclusione anche sul grande schermo con un doppio finale (Harry Potter e i doni della morte - parte 1 e parte 2) che promette faville. Ci lascia anche l'orco più simpatico di Hollywood, con l'episodio finale Shrek e vissero felici e contenti già arrivato nelle sale di tutto il mondo e che approda in Italia a fine agosto. Per maggio potrebbe invece arrivare Pirates of the Caribbean: On Stranger Tides, quarto ed ultimo (?) episodio della saga che ha trasformato Johnny Depp in una superstar per grandi e piccini grazie al suo Jack Sparrow.Per tante saghe che si conludono, ve ne sono altre che riemergono inaspettate, come quella di Nightmare che non contenta dei 7 sequel sparsi tra anni '80 e '90, torna a popolare i nostri incubi con un Freddy Kruger nuovo di zecca (Jackie Earle Haley); sempre per i nostalgici degli Eighties un'altra grande icona come quella del Karate Kid è pronta a reinventarsi da zero con un nuovo carismatico maestro (Jackie Chan), una nuova potenziale star (Jaden Smith, figlio di Will Smith e Jada Pinkett Smith) e una nuova arte marziale, il kung fu.
IL 3D, IN BILICO TRA FALLIMENTO E RIVOLUZIONE
Non ci sono dubbi sul fatto che la stagione appena passata sia stata segnata dall'esplosione della tecnologia 3D, successi internazionali come Avatar o Alice in Wonderland non sarebbero stati tanto eclatanti senza la curiosità da parte del pubblico per questa nuova tecnologia, ma sappiamo bene come all'entusiasmo iniziale sia seguito il dubbio di trovarsi di fronte ad una semplice moda passeggera. La verità, probabilmente, sarà nel mezzo, ma lo sapremo con certezza soltanto nei prossimi mesi, quando nuove decine di pellicole a tre dimensioni invaderanno nuovamente le sale italiane e ci costringeranno ad indossare ancora gli amati/odiati occhialini. Quello che è certo è che l'offerta di film in 3D sarà sicuramente maggiore rispetto all'anno precedente ma anche più variegata, con al fianco dei "soliti" prodotti di animazione (da Megamind a L'orso Yoghi, passando per Cattivissimo me e Winx Club 3D - Magica Avventura) anche pellicole di altro genere come il musicale Step Up 3D, gli action I tre moschettieri in 3D e Resident Evil: Afterlife, gli horror Piranha 3D e Cabin in the Woods, il fantasy del nuovo Narnia e perfino il dramma e la commedia (per di più all'italiana) di All Inclusive 3D e Sex 3D.Osservato speciale sicuramente Tron Legacy, non soltanto per il tema che più di tanti altri si presta alle tre dimensioni ma anche perchè in parte sfrutta l'innovativa tecnologia creata dal team di James Cameron per Avatar.
FESTIVAL E PREMI: ALLA RICERCA DI UNA NUOVA IDENTITA'
C'era una volta un tempo in cui i festival erano un luogo di (ri)scoperta di giovani autori e progetti indipendenti e i grandi premi (Oscar in primis) una sorta di grande autocelebrazione dell'industry e de suoi progetti più mastodontici e titanici. La stagione passata ci ha fatto capire ancora una volta che quei tempi si stanno allontanando sempre di più, e che perfino l'Academy ha un po' perso il gusto per i cosidetti film "da Oscar" (basti pensare alle poche statuette conquistate negli ultimi anni da Avatar, Il curioso caso di Benjamin Button, Babel...) a favore di veri e propri underdog (The Hurt Locker, The Millionaire, Non è un paese per vecchi...), film spesso indipendenti e poco allineati agli (ex)standard Hollywoodiani.In controtendenza invece i grossi festival che fanno ormai a gara ad accaparrarsi i film più grossi e con più star basandosi sempre più sui nomi e sul budget che sulla qualità della pellicola: il "fallimento" dell'edizione di Cannes da poco passata era già stato deciso a tavolino dagli addetti ai lavori anche solo guardando il programma e lamentando assenze eccellenti; la Mostra di Venezia che si sta per aprire pur presentando (sempre sulla carta) uno dei migliori cartelloni della sua storia già lamenta la mancanza di una superstar habitué del lido, George Clooney; Berlino da parte sua può contare su un calendario meno favorevole - il festival tedesco si svolge infatti a febbraio, il periodo meno florido delle uscite cinematografiche internazionale - e da quasi un decennio ormai cerca di accaparrarsi star e pellicole attiggendo a piene mani ad altri festival minori quali il Sundance se non addirittura tra i nominati e vincitori di Oscar e Golden Globes.
SERIE TV: DOVE OSANO I PRODUTTORI
Per chi segue con attenzione il panorama delle serie tv d'oltreoceano non sarà una novità, mentre per gli altri sarà forse un po' più difficile accettarlo, ma laddove il cinema hollywoodiano è ormai saturo di remake e sequel e e più in generale dalla mancanza di coraggio da parte di produttori e studios, le uniche incoraggianti novità arrivano ormai quasi sempre dalla televisione. Il decennio da poco trascorso è stato davvero memorabile per quanto riguarda le serie TV statunitensi e sebbene sarà difficile ripetere il livello di eccellenza e la crisi di idee abbia cominciato a raggiungere anche quei felici lidi, basta leggere un po' di titoli per capire che anche quest'anno il piatto è molto ricco: Undercovers, Terra Nova e Boardwalk Empire rimandano rispettivamente ai nomi dei loro creatori/produttori ovvero gente del calibro di J.J. Abrams, Steven Spielberg e Martin Scorsese, tutti probabili protagonisti di una stagione televisiva che è sempre più legata a quella cinematografica.Questo sarà probabilmente l'ultimo anno per Dexter e quello della prova del fuoco per Glee, soltanto due straordinari esempi di prodotti seriali che hanno convinto decine di milioni di appassionati e hanno dimostrato che i prodotti televisivi quando al loro meglio possono offrire un'esperienza emozionale perfino superiore a quella del grande schermo.
In tal senso riteniamo incoraggiante che i network italiani - dopo l'analogo tentativo di Fox Italia dei mesi passati con Lost e FlashForward - tentino nuovamente di ridurre (o annullare) i tempi di attesa tra la trasmissione USA e quella nostrana come appunto si appresta a fare Joi con The Event dal 21 settembre in contemporanea mondiale. Un vero evento per inaugurare una stagione nel segno dei buoni propositi.