Dopo aver conseguito la maturità classica, la carriera di Francesca Dellera inizia a Roma, come fotomodella, ma il passo tra la fotografia ed il cinema è comunque breve: nel 1987 Francesca è protagonista del film Capriccio, suo primo grande lavoro cinematografico, con il quale si fa conoscere ed apprezzare al grande pubblico. Nell'anno successivo è la TV che la vede protagonista: è difatti nel cast della seguitissima miniserie La romana, remake di Giuseppe Patroni Griffi del film del 1954, diretto da Luigi Zampa, e tratto dal romanzo omonimo di Alberto Moravia.
E' però con il film La carne che il nome di Francesca Dellera varca i confini nazionali: diretto nel 1991 da Marco Ferreri, il film riscuote un notevole successo al Festival di Cannes. Inizia a concretizzarsi quindi lo stretto legame che lega Francesca alla Francia: con Alain Delon è protagonista del film L'orso di peluche del regista Jacques Deray, viene selezionata come attrice internazionale per il libro commemorativo sul cinquantesimo anniversario del Festival di Cannes, sfila come modella per Jean Paul Gautier. La Francia diviene quasi la sua seconda patria.
Il ritorno in Italia la vede protagonista in TV, prima con Nanà, dall'omonima opera di Emile Zola, miniserie televisiva diretta da Alberto Negrin, successivamente con La contessa di Castiglione, accanto ad attori quali Jeanne Moreau e Sergio Rubini, diretti da Josée Dayan.
Protagonista di molti spot televisivi (tra i quali quello per la IP, regia di Maurizio Nichetti, premiato come spot dell'anno), Francesca Dellera è stata anche ritratta nelle opere di numerosi maestri della fotografia: Michael Comte , Andre Rau ed Helmut Newton, solo per citarne alcuni.
La fisicità di Francesca Dellera è parlante, possiede quel qualcosa in più che hanno le figure schermiche di eccezione, tanto a suo agio davanti la macchina da presa che quando è vestita sembra nuda, e quando è nuda sembra vestita. …
In confronto ai canoni asessuati della bellezza dei nostri giorni, Francesca Dellera è una ragazza d'altri tempi, il suo biancore soffice, carnale, è di quelli che non si vedono più, essendo oggi la femminilità anche vistosa completamente asessuata, come vuole …