Cosimo Coltraro, nato a Catania nel 1966, ama definirsi ironicamente "un pezzo di Catania" per sottolineare la sua fisicità tipica della città siciliana. "Se avessi continuato la mia carriera di perito elettronico, diploma conferitomi con il massimo di voti, nel lontano 1985, oggi sarei sicuramente un ingegnere elettronico di discreto livello, ma il "fuoco dell'arte" si impossessò di me ben presto, tanto che già undicenne facevo parte di una compagnia amatoriale catanese che mi iniziò al mestiere dell'attore."
"Quella che io chiamo intelligenza curiosa, che è il motore del mio animo, mi ha spinto a migliorarmi in quello che ritengo sia il mestiere più difficile al mondo. Finiti gli studi superiori, decise di presentarsi alla prima audizione possibile dell'accademia d'arte drammatica del Teatro Stabile di Catania e da lì iniziò la sua storia professionale d'attore, "costellata da grandi esperienze professionali e da grandi incontri che hanno segnato prima la mia vita sociale poi, la mia vita artistica."
"Tre anni in accademia, con un'insegnante come Giuseppe Di Martino mi hanno educato al teatro, smussando il lato "becero" che ho ereditato dal mio quartiere di nascita, ma che da sempre è la mia forza" - spiega l'attore - Successivamente, gli incontri con registi quali Andrea Camilleri, Pino Micol, Romano Bernardi, Armando Pugliese, Luca De Fusco, Walter Manfrè e con attori come Turi Ferro, Tuccio Musumeci, Lello Arena, Jango Edwards, Sergio Graziani, Ilaria Occhini, Eros Pagni, Remo Girone accrescono in maniera esponenziale la sua esperienza sul palconescenico e la sua voglia di mettersi alla prova su registri sconosciuti.
Alle esperienze teatrali, si affiancano quelle cinematografiche - quantitativamente più limitate - accanto a personalità come Harvey Keitel, Andie Macdowell - e la fiction, accanto a Luca Zingaretti e Remo Girone e registi come Michel Pradal, Alberto Sironi e Luigi Perelli.
2017 Recitazione