George Orson Welles nasce a Kenosha, Wisconsin, il 6 maggio 1915. Sotto l'influenza della madre pianista e del padre inventore, Welles dimostra subito spiccate tendenze artistiche. Nel '26, già orfano di madre, si iscrive alla Todd School dove inizia la carriera teatrale. Alla fine del '30 muore anche il padre e Welles, diplomatosi alla Todd School, si trasferisce in Irlanda. Recita per il Dublin Gate Theatre e, nel corso di un paio d'anni, dirige diverse rappresentazioni. Nel '33 torna negli USA: pubblica un libro su Shakespeare e gira il corto Hearts of Age, sapida parodia espressionista. Nel '34 trova lavoro in radio e, in virtù dei successi dublinesi, viene scritturato da Katharine Cornell.
Traferitosi a New York, nel '35 inizia a collaborare con il produttore teatrale John Houseman; il primo frutto memorabile è un Macbeth (1936), negro opera ambientata ad Haiti, in cui si enfatizza il "primitivismo" della tragedia. Sono gli anni fecondi del teatro "rooseveltiano" e Welles, enfant prodige della scena newyorchese, si distingue per spettacoli come il musical operaio The Cradle Will Rock (1937) e un Giulio Cesare in abiti fascisti. Ma il suo nome è in ascesa anche in campo radiofonico; drammatizza testi letterari, passando da Dracula a La guerra dei mondi (1938). Proprio quest'ultimo crea un caso rimasto nella storia: la realistica "cronachizzazione" del romanzo di H.G. Wells getta nel panico gli ascoltatori, convinti che gli alieni stiano davvero invadendo la Terra. All'apice della popolarità, firma un contratto con la RKO che gli garantisce una sorta di onnipotenza: potrà essere produttore, regista, sceneggiatore e attore dei suoi film.
Dopo diversi soggetti scartati, tra cui un Cuore di tenebra da girare in soggettiva, nasce Quarto potere (1941) indimenticabile capolavoro in cui Welles innova in modo inusitato il linguaggio cinematografico (dall'uso del piano-sequenza, al grandangolo, alla struttura a flashback, ecc.). Ma, oltre all'epifania del genio-Welles, Quarto potere vale anche da insuperato esempio di lavoro d'equipe: il veterano H.J. Mankiewicz alla sceneggiatura (premiata con l'Oscar), il "fordiano" Gregg Toland alla fotografia, Bernard Herrmann (che poi lavorerà per Hitchcock) alle musiche, Robert Wise al montaggio e attori come Joseph Cotten e Agnes Moorehead, suoi collaboratori abituali, a recitare insieme a lui. Welles però viene accusato di essersi faziosamente ispirato, nella figura del protagonista del film, al magnate William Hearst, che lo "scomunica" tramite i suoi giornali.
La RKO, scottata dalle polemiche, si rende conto di aver dato troppo potere a un personaggio scomodo e dunque nel '42, approfittando della première poco felice de L'orgoglio degli Amberson (col tempo diventato un altro caposaldo della storia del cinema), lo licenzia in tronco e rimonta la sua opera seconda. Welles che è in Brasile per It's All True (1942) non può intervenire ed è anche costretto a interrompere le riprese del documentario sudamericano per mancanza di fondi: sarà il primo di una lunga serie di film non finiti. Dopo aver cominciato con Jane Eyre (1944) a recitare in film altrui, Welles torna dietro la macchina da presa solo nel '46 per Lo straniero, unico titolo minore della sua filmografia, a dimostrazione di poter girare anche "film normali", come ebbe a dire in seguito. Ma persino questa pellicola viene tagliata, così come accade per La signora di Shanghai (1947), in cui recita con Rita Hayworth, allora sua moglie (e da cui divorziò l'anno stesso).
Perciò, nel '48, dopo aver diretto un Macbeth a basso costo, rideclinando il "barbarismo" della versione teatrale, Welles lascia gli USA per l'Europa. In Italia interpreta Cagliostro (1949) e comincia a girare l'Othello (1948-52) ma, fallita la produzione locale, si deve accollare il budget del film. Si finanzierà con i cachet rimediati come attore: Il terzo uomo (1949) di Carol Reed al fianco di Joseph Cotten, Il principe delle volpi (1949), L'uomo, la bestia e la virtù (1952) di Steno, ecc. Nel 1952 vince a Cannes proprio con l'Othello, primo film con il suo director's cut dai tempi di Quarto potere.
Ormai autentico giramondo, Welles dirige Rapporto confidenziale (1955) con Claudia Mori (sua nuova consorte), pellicola labirintica, ostacolata anch'essa dai produttori, in cui si riflette indirettamente il suo essere apolide. Di nuovo a Hollywood con l'intercedere di Charlton Heston, Welles dirige per la Universal L'infernale Quinlan (1958), summa tecnica del suo cinema: il piano-sequenza iniziale entrerà in seguito in tutti i manuali di regia. Ma, spaventati da cotanto barocchismo, i produttori rimontano il film: è l'allontanamento definitivo dalle major.
Per finanziarsi Welles riprende a recitare in film altrui (notevole l'interpretazione per Pasolini in Ro.Go.Pa.G., 1963). Da questi sforzi nascono due titoli quali Il processo (1962) e Falstaff (1966); se nel primo Welles ha modo di far coincidere la sua predilezione per la profondità di campo con le atmosfere kafkiane, nel secondo, forse il suo miglior film da Shakespeare, valorizza in modo inimitabile la figura buffa e malinconica del personaggio eponimo. Ma, a fronte di due opere terminate, Welles fa i conti con una serie di progetti che restano incompiuti: in primis il Don Chisciotte con Akim Tamiroff, cominciato negli anni Cinquanta; poi The Deep (1967-69) con l'attrice Oja Kodar, ultima compagna del regista; quindi The Other Side of the Wind (1970-76) con protagonista l'amico John Huston (per cui Welles recitò varie volte, a partire da Moby Dick, 1956); Il mercante di Venezia e altri ancora. Così, a parte Filming Othello (1978), in cui Welles rievoca la lavorazione del film sul Moro di Venezia, gli ultimi suoi lavori "compiuti" sono: Storia immortale (1968) con Jeanne Moreau e F for Fake (1973).
Nel primo Welles celebra l'idea di racconto come forma primaria dell'essere al mondo; nel secondo invece, nella parte di un mago, erige uno speculativo monumento al falso, guardando retrospettivamente alla sua carriera. Instancabile, Welles continua comunque a recitare e a girare. Si spegne, al lavoro davanti alla macchina da scrivere, nella sua casa di Hollywood il 10 ottobre 1985.
1971 Premio Premio alla carriera
1942 Premio Miglior sceneggiatura originale per Quarto potere
1942 Candidatura Miglior regia per Quarto potere
1942 Candidatura Miglior attore protagonista per Quarto potere
1982 Candidatura Miglior attore non protagonista per Butterfly - L'attesa
1952 Premio Grand Prix du Festival International du Film per Othello
1983 Premio David Luchino Visconti
2014 Recitazione
1978 Recitazione
1972 Recitazione, Sceneggiatura
1971 Recitazione
Non prego perché non voglio annoiare Dio.
Il mio medico mi ha ordinato di evitare le cene intime a quattro. A meno che non ci siano altre tre persone.
Il trucco usato per il personaggio interpretato da Orson Welles nel film L'infernale Quinlan ebbe divertenti ripercussioni fuori dal set.
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Tom Burke, che interpreta Orson Welles nel film Mank, ha ricevuto un aiuto insolito per prepararsi per la parte: un 'segreto' che è stato svelato su Twitter.
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