Genio del cinema hollywoodiano, John Huston, nato nel 1906 dall'attore Walter Huston e dalla giornalista Reah Gore, dopo la separazione dei genitori, trascorse l'infanzia insieme alla nonna e alla madre, finché quest'ultima non si è risposata.
Si dedicò alla regia dopo un passato avventuroso che lo vide attore, soldato di cavalleria, autore teatrale, globe-trotter, pugile professionista e, alla fine, approdato dietro la cinepresa per provare a se stesso "che poteva farcela".
Cineasta e intellettuale, lavorò con Arthur Miller e Jean-Paul Sartre e realizzò molti adattamenti cinematografici da opere letterarie. Esordì nel mondo del cinema nel 1929 come sceneggiatore presso diverse major, come Metro-Goldwyn-Mayer, Universal Pictures e, infine, Warner Bros., dove si fece le ossa lavorando a svariati copioni di genere, alcune in seguito molto apprezzati dalla critica, come Una pallottola per Roy, diretto da Raoul Walsh e interpretato da Humphrey Bogart. E sarà proprio l'imperturbabile Bogart a essere diretto da Huston nel suo primo film da regista, Il mistero del falco del 1941, trasposizione di successo delle avventure del detective Sam Spade nate dalla penna di Dashiell Hammett.
Seguono in breve tempo numerosi titoli, tra cui il melodramma In questa nostra vita con le dive Olivia De Havilland e Bette Davis, e il ritorno al noir Agguato ai Tropici, sempre con il fidato Bogart. Huston non interrompe neppure la sua attività di cineasta durante la Seconda Guerra Mondiale, realizzando tre documentari caratterizzati da un alto tasso di realismo.
È pero soltanto terminato il conflitto che il regista darà vita ai suoi capolavori, diventato in particolare maestro del genere romanzesco e avventuroso. Pur ricchi spesso di profonde riflessioni etiche e culturali, i suoi film non mancano di uno spassionato amore per l'avventura e di un gusto per il racconto genuinamente popolare.
Tra le opere più prestigiose del periodo: Il tesoro della Sierra Madre, che gli vale l'Oscar per regia e sceneggiatura, e L'isola di corallo, entrambi ancora con Bogart; l'impegnato Stanotte sorgerà il sole, il cult Giungla d'asfalto, prototipo di tutti i successivi film di rapina, il celebre La prova del fuoco, ambientato durante la Guerra di Secessione.
Per il suo atteggiamento anticonformista e critico verso il sistema hollywoodiano, Huston ebbe problemi durante il maccartismo e lasciò l'America per un certo periodo. Decise in seguito di dedicarsi soprattutto ad ambientazioni esotiche e ad adattamenti letterari, dal capolavoro La Regina d'Africa, interpretato dalla straordinaria coppia Humphrey Bogart - Katharine Hepburn, a Il tesoro dell'Africa, dove questa volta Bogart è affiancato da Gina Lollobrigida; da Moulin Rouge con la diva Zsa Zsa Gabor, a Moby Dick la balena bianca con gli iconici Gregory Peck e Orson Welles, passando per il biografico Freud: passioni segrete con Montgomery Clift, per il kolossal La Bibbia (dove si riserva addirittura il ruolo di Noé) e, qualche anno più
avanti, L'uomo che volle farsi re.
L'attività di John Huston continuò, incessante, anche nei decenni Sessanta e Settanta, con titoli come il crepuscolare Gli spostati del 1961, rimasto alla storia per essere l'ultimo film interpretato dal terzetto Clark Gable, Marilyn Monroe e Montgomery Clift; La notte dell'iguana, tratto dall'omonima pièce teatrale di Tennessee Williams; lo scottante Riflessi in un occhio d'oro con protagonisti Elizabeth Taylor e Marlon Brando; il dramma pugilistico Città amara - Fat City con un giovane Jeff Bridges e il ritorno a uno dei generi prediletti, il western, con L'uomo dai sette capestri interpretato da Paul Newman.
Ma il regista è riuscito a lasciare il segno persino negli anni Ottanta, grazie all'epico Fuga per la vittoria, con i calciatori fuggiaschi Sylvester Stallone e Pelé, al musical strappalacrime Annie, rimasto celebre per il brano Tomorrow, al suggestivo Sotto il vulcano, al grottesco L'onore dei Prizzi, che esalta le interpretazioni di Jack Nicholson e della figlia Anjelica Huston, e il testamento spirituale The Dead - Gente di Dublino, tratto da James Joyce.
1986 Candidatura Miglior regia per L'onore dei Prizzi
1976 Candidatura Miglior sceneggiatura non originale per L'uomo che volle farsi re
1964 Candidatura Miglior attore non protagonista per Il cardinale
1958 Candidatura Miglior sceneggiatura non originale per L'anima e la carne
1953 Candidatura Miglior regia per Moulin Rouge
1953 Candidatura Miglior film per Moulin Rouge
1952 Candidatura Miglior sceneggiatura per La Regina d'Africa
1952 Candidatura Miglior regia per La Regina d'Africa
1951 Candidatura Miglior sceneggiatura per Giungla d'asfalto
1951 Candidatura Miglior regia per Giungla d'asfalto
1987 Regia
1982 Regia
1978 Recitazione
1978 Recitazione
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