Scarface: Al Pacino, De Palma e Pfeiffer alla reunion del film, tra aneddoti e curiosità

Per celebrare il trentacinquesimo anniversario dell'arrivo del cult nelle sale, si è svolto un panel speciale alla presenza di Brian De Palma e delle star.

un primo piano di Al Pacino in una scena di SCARFACE
un primo piano di Al Pacino in una scena di SCARFACE

Il Tribeca Film Festival ha regalato agli appassionati di cinema la possibilità di rivedere insieme il regista Brian De Palma, e le star Al Pacino, Michelle Pfeiffer e Steven Bauer in occasione del trentacinquesimo anniversario dell'arrivo del film Scarface nelle sale.
L'interprete di Tony Montana ha aperto l'incontro parlando del suo legame con il film, svelando di aver visto la versione del 1932 al Tiffany Theatre che si trova sulla Sunset Boulevard di Los Angeles. Pacino, durante la visione, ha ammesso di pensare: "Voglio essere lui! Voglio essere Paul Muni". L'attore ha quindi chiamato il produttore Martin Bregman (Serpico) per chiedergli se poteva provare a ottenere i diritti del remake. Sidney Lumet, inizialmente, avrebbe dovuto occuparsi della regia ed è stato lui a pensare alla trasformazione del protagonista in un immigrato cubano che si trasferisce a Miami.

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una seducente Michelle Pfeiffer in una scena di SCARFACE
una seducente Michelle Pfeiffer in una scena di SCARFACE

De Palma ha invece svelato i problemi causati da una scena in cui appariva un clown per ottenere il visto della censura, aggiungendo che grazie a una presentazione "davvero bella" organizzata da Bregman, il lungometraggio è riuscito a non ottenere temuti divieti nonostante le ben 226 volte che veniva usata il termine fuck, elemento che era poi stato sottolineato dai critici, in particolare da Richard Schickel della rivista Time.
Il regista ha successivamente parlato della scena con la motosega: "Era nello script di Oliver Stone". Il filmmaker aveva infatti lavorato a lungo in Florida e ha basato la creazione della sequenza sull'abitudine dei gangster di fare a pezzi i corpi delle proprie vittime prima di gettarli nei rifiuti.
De Palma ha infine sottolineato che la violenza era necessaria: "Ho pensato che dovessimo mostrare questi tipi diversi di gangster. Ho pensato 'Proprio all'inizio mostriamo il tipo di violenza con cui dovremo confrontarci".

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Bauer ha infine commentato l'accoglienza negativa da parte della comunità latinoamericana e cubana: "Ho provato a dire a tutti 'Rilassatevi. E' solo un film'".