Mentre è impegnata nel tour promozionale di Wonder Woman 1984, Gal Gadot commenta pubblicamente le vicissitudini legate a Justice League sbilanciandosi pubblicamente sull'esperienza col regista Joss Whedon che non è stata tra le migliori per l'attrice israeliana.
Dopo Wonder Woman 1984, Gal Gadot tornerà nei panni di Diana Prince in Zack Snyder's Justice League, versione rimontata ed estesa di Justice League secondo il progetto originale di Zack Snyder. Intorno alla lavorazione di Justice League e al rapporto del cast con Joss Whedon, che ha sostituito Snyder, colpito da un grave lutto familiare, si sono sollevate numerose polemiche.
L'interprete di Cyborg, Ray Fisher, ha accusato il regista di razzismo, comportamenti abusivi e poco professionali tanto che le sue parole hanno scatenato un pandemonio in Warner Bros. dando il via a un'indagine interna.
In una nuova intervista con Variety, Gal Gadot ha affrontato pubblicamente la questione svelando di aver testimoniato per l'indagine, che si sarebbe conclusa, ma non essere stata informata di quali saranno le azioni disciplinari avviate dallo studio per porre rimedio a quanto accaduto:
"So che c'è stata un'estesa indagine interna, anche solo dal tempo che ho trascorso con loro. Non so quali azioni siano state intraprese, sono curiosa di sapere quale sarà il risultato."
Gal Gadot ha spiegato al Los Angeles Times di non essere stata coinvolta nei reshoots all'epoca degli eventi riportati da Ray Fisher, ma ha confermato di avere avuto un'esperienza lavorativa poco piacevole con Joss Whedon, aggiungendo però di aver risolto privatamente la questione:
"Sono felice che Ray abbia potuto dire la sua verità. Non ero presente coi ragazzi quando hanno girato con Joss Whedon, ho avuto la mia esperienza con lui, che non è stata delle migliori, ma me ne sono occupata quando è successo. Ma sono felice per Ray."