Tra i film Disney la cui è uscita è slittata in avanti a causa dell'emergenza sanitaria, è passato sotto traccia il rinvio di Assassinio sul Nilo, il vero elefante nella stanza a causa dell'indagine per stupro che vede coinvolta la star Armie Hammmer.
Il mistery diretto e interpretato da Kenneth Branagh, costato 90 milioni di dollari, è stato spostato dapprima dal 23 ottobre al 18 dicembre 2020 per poi slittare al 17 settembre 2021. La nuova data di uscita per la pellicola con Gal Gadot, Tom Bateman e Annette Bening, è l'11 febbraio 2022.
Se verrà rispettata, Disney avrà un bel daffare con la campagna promozionale visto che, se incriminato, Armie Hammer potrebbe dover scontare fino a otto anni di galera. Armie Hammer, sotto indagine da parte del LAPD dopo essere stato accusato di violenza sessuale, si difende tramite il suo avvocato che bolla le accuse come "falsità". L'incidente risalirebbe all'aprile 2017 come ha testimoniato una donna di nome Effie che ha dichiarato di aver subito "abusi mentali, emotivo e sessuali" da parte dell'attore confessando che temeva che Hammer l'avrebbe uccisa.
Armie Hammer: la moglie chiese il divorzio dopo aver ricevuto un messaggio osceno rivolto a un'altra
Secondo Deadline, al momento Disney non avrebbe intenzione di ripetere quanto fatto con Tutti i soldi del mondo dove le scene con Kevin Spacey sono state tagliate e girate da capo. La presenza di Armie Hammer in Assassinio sul Nilo, per adesso, non sarebbe dunque in discussione, ma il film potrebbe subire ripercussioni, uscire direttamente in streaming o addirittura non uscire proprio.
Un grave danno per Disney dopo che il primo adattamento da Agatha Christie firmato da Kenneth Branagh, Assassinio sull'Orient Express, uscito nel 2017, si era rivelato una hit al botteghino incassando 352,7 milioni di dollari globali.