I migliori film del 2013: la top 20 di Alessandro Aniballi
In attesa della pubblicazione della top 20 definitiva dello staff del nostro webmagazine, abbiamo deciso di svelare, una per volta, le selezioni dei singoli redatttori. Apriamo le danze con Alessandro Aniballi....
Nell'ambito della tradizionale celebrazione dell'annata di cinema che ci lasciamo alle spalle, abbiamo l'abitudine di pubblicare una Top 20 di redazione ricavata dalle preferenze personali di ognuno dei redattori di Movieplayer.it, sulla base delle uscite italiane del 2013. Quest'anno abbiamo deciso di rendervi partecipi anche di questi singoli contributi: pubblicheremo dunque, in singole news, le top 20 personali, con in aggiunta il commento di ogni "curatore". Le news, che in totale saranno tredici, saranno infine raccolte nell'articolo di commento alla classifica generale delle preferenze dello staff, affinché tutti possano curiosare tra i colpi di fulmine dei singoli redattori.
Se poi volete dare il vostro contributo e tirare quindi le somme sul vostro 2013 filmico (e televisivo), potete farlo partecipando a Movieplayer.it Awards.
Ma adesso lasciamo la parola al nostro apripista Alessandro Aniballi e alla sua Top 20:
"Al primo posto del 2013 cinematografico non poteva che esserci Django Unchained con cui Tarantino ha confermato, superandola, la strada già intrapresa in Bastardi senza gloria: l'idea che il Cinema possa e debba riscrivere la Storia, secondo una fantasia sfrenata e liberatoria. Accanto a Tarantino, si confermano grandissimi autori come Steven Soderbergh (Dietro i candelabri), Asghar Farhadi (Il passato), Pablo Larrain (No - I giorni dell'arcobaleno), mentre si saluta positivamente il ritorno di un vecchio maestro come Walter Hill (Jimmy Bobo - Bullet to the Head) e di un giovane maestro come Harmony Korine (Spring Breakers), così come Sorrentino con La grande bellezza ha spiazzato tutti realizzando forse il suo film migliore (e lo stesso probabilmente si deve dire sia dei fratelli Wachowski con Cloud Atlas sia di Roberto Andò con Viva la libertà). Discreta l'annata degli horror (Sinister, You're Next), ma con nessun titolo che valesse davvero la pena di inserire; mentre è stato un formidabile 2013 per la commedia demenziale grazie a due capolavori del genere come Facciamola finita e La fine del mondo. Ma, al di là di alcune notevoli scoperte (Una fragile armonia, Il caso Kerenes, Looper, Il ministro, Lo sconosciuto del lago) e di alcune parziali delusioni, vista l'abbacinante bellezza dei loro film precedenti (Lincoln di Steven Spielberg, The Master di Paul Thomas Anderson, La vita di Adele di Abdellatif Kechiche), la vera grande sorpresa di quest'anno viene da un signore newyorchese di 78 anni, Woody Allen che, dopo aver fatto film "di cassetta" (pur sempre d'autore) per quasi vent'anni è tornato a graffiare in Blue Jasmine con il suo verace pessimismo bergmaniano. Non il miglior film dell'anno, ma decisamente il più sorprendente." (Alessandro Aniballi)