X-Files 11: un episodio 8 crudo e con strizzatine d’occhio al Pennywise di It

Un episodio inquietante e cupo che si concentra su un paese dell'America rurale, tra stregoneria e ammiccamenti al classico horror firmato da Stephen King.

Ormai lo sappiamo bene: vedere un bambino o un ragazzo con un impermeabile giallo non è mai buon segno. Dal piccolo Georgie alla recente Dark di Netflix, passando per la giovanissima vittima che vediamo nel cold open dell'ottavo episodio di X-Files, un bambino intento a divertirsi in un parco giochi della cittadina di Eastwood, in Connecticut, ed attirato da una inquietante figura clownesca nel bosco adiacente, dove, inutile dirlo, verrà attaccato e ucciso.

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X-Files: David Duchovny insieme a Gillian Anderson in una scena dell'episodio Familiar
X-Files: David Duchovny insieme a Gillian Anderson in una scena dell'episodio Familiar

È una sequenza d'apertura cruda e cupa, come è normale che sia ogni volta che ci capita di vedere bambini coinvolti in situazioni brutali o di pericolo, quella dalla quale prende le mosse l'episodio Caccia alle streghe dell'undicesima, e probabilmente ultima, stagione della serie di Chris Carter. Un classico episodio autoconclusivo che costruisce il suo intreccio attorno ad un tema come la stregoneria che negli ultimi anni ci siamo abituati ad associare più alle indagini da cacciatori dell'occulto dei fratelli Winchester di Supernatural che a quelle condite da scienza, esperimenti, mutazioni e alieni di Mulder e Scully.

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X-Files: David Duchovny e Gillian Anderson nell'episodio Familiar
X-Files: David Duchovny e Gillian Anderson nell'episodio Familiar

Indagini fuori dal comune

X-Files: Gillian Anderson durante un momento dell'episodio Familiar
X-Files: Gillian Anderson durante un momento dell'episodio Familiar

Eppure non è assolutamente anomalo per X-Files un caso come quello di Caccia alle streghe, perché la serie non ha mai tenuto fuori dalla sua storia episodi più tipicamente aderenti alla tradizione e le suggestioni horror, ma è un dato di fatto che lo show di Carter sia diventata celebre per la sua attenzione ad altri temi più vicini alla degenerazione della scienza ed agli UFO. Non stupisce quindi che siano a proprio agio Mulder e Scully nel piccolo centro del Connecticut in cui è ambientata la storia, indagando su quello che sembrerebbe un attacco di animali che si rivela essere qualcosa di molto diverso e più inquietante, un incantesimo andato fuori controllo che non si limita ad attaccare il bersaglio dello stesso, ma anche il suo esecutore e, di riflesso, l'intera comunità.

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Tra brutalità e citazioni

X-Files: David Duchovny nell'episodio Familiar
X-Files: David Duchovny nell'episodio Familiar

Il bambino dell'apertura di Caccia alle streghe non è l'unica vittima, né la più cruenta, di un episodio che non risparmia molto in termini di brutalità che vanno oltre la media alla quale X-Files ci ha abituati nel corso degli anni (e soprattutto delle due stagioni del suo revival). Ma l'episodio scritto da Benjamin Van Allen e diretto da Holly Dale si diverte anche a giocare con le somiglianze tra il clown Mr. Chuckleteeth ed il Pennywise dell'It di Stephen King, mettendo in scena un personaggio a dir poco inquietante che fa il paio con i Bibbletiggles, l'altra manifestazione che da un bizzarro show per bambini per cui vanno pazze le piccole vittime di questo episodio si materializza per attirarli e ucciderli. Due minacciose figure, perfette nel design e nei movimenti, capaci di colpire l'immaginazione dello spettatore, ma che facciamo fatica ad immaginare come personaggi credibili di una televisione per ragazzi vera e realistica.

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La critica sociale

X-Files: Gillian Anderson e Duchovny in una scena dell'episodio Familiar
X-Files: Gillian Anderson e Duchovny in una scena dell'episodio Familiar

Come per altri episodi di questa undicesima stagione, anche per Caccia alle streghe è ravvisabile una riflessione sulla società contemporanea. Ma se quello che abbiamo rilevato nelle passate settimane era un ragionamento più ampio ed astratto sul ruolo che può avere X-Files in un contesto diverso da quello in cui era nata, l'uso della cittadina in cui è ambientato il caso come metafora della società contemporanea in generale, con la sua fastidiosa tendenza ad attaccarsi gli uni con gli altri, è meno sottile e apprezzabile. Un parallelo che si concretizza nello scambio di battute finali tra Mulder e Scully e che sarebbe stato più apprezzabile ed incisivo se lasciato più implicito e sottinteso.

Movieplayer.it

3.0/5