Venezia 67, giorno 6: delusione per il film sorpresa e larghi consensi

La Mostra del cinema prosegue con una giornata un po' sotto tono, con soltando due film in cartellone per il concorso. La pellicola-sorpresa The Ditch di Wang Bing. Applausi dalla stampa per Essential Killing.

Giornata fiacca questa al Lido, con un programma poco nutrito - solo due i film della selezione ufficiale - ma un red carpet interessante per i fan di Casey Affleck, a Venezia in veste di regista di una delle curiosità del festival, il documentario I'm Still Here; presenta anche la star della pellicola Joaquin Phoenix che però non incontrerà la stampa.
Per l'Italia calcheranno il tappeto rosso Kim Rossi Stuart, Filippo Timi, Valeria Solarino, Paz Vega e Francesco Scianna, delegazione al completo del film di Michele Placido Vallanzasca - Gli angeli del male. Resteranno invece scontenti gli spettatori che avrebbero voluto vedere sulla passerella Noomi Rapace con la "faccia pulita" rispetto al personaggio che l'ha resa celebre sullo schermo.

Dopo i docufilm di ieri che hanno riscosso grande successo presso il pubblico, sia 1960 di Gabriele Salvatores sia A Letter to Elia di Martin Scorsese e Kent Jones - per entrambi posti esauriti -, è la volta di Essential Killing, uno dei film in concorso più meritevoli finora del Leone d'oro. Drammatico e struggente, il film, che segna il ritorno alla regia del cineasta polacco Jerzy Skolimowski, Leone d'oro con Il sole a mezzanotte nel lontano 1985, racconta la storia disperata di un uomo afgano che viene catturato dalle forze armate americane, accusato di collaborare con i terroristi, e deportato in un carcere nascosto in Europa. Riuscito a sfuggire ai soldati l'uomo si ritrova in una immensa foresta innevata e tenta a ogni costo di sopravvivere. Nel ruolo del protagonista uno straordinario e invigorito Vincent Gallo, che si aggira all'esterno dell'Excelsior da qualche giorno in dolce compagnia e che domani presenterà al pubblico Promises Written in Water da lui diretto.
Delusione invece dopo l'annuncio del film sorpresa: ci si aspettava fino a stamane The King's Speech dell'inglese Tom Hooper, con Colin Firth ed Helena Bonham Carter. A smentire le voci ci pensa il regista cinese Wang Bing, noto per la sua attività documentaristica, che presenta a Venezia il film The Ditch (Il fossato) ambientato nel 1960 nel deserto del Gobi. L'opera drammatica dà voce alle penose storie di un gruppo di deportati nel campo di Jiabiangau, nella Cina Occidentale e ricostruisce un capitolo importante della storia del Comunismo in Cina. E' un film duro che mette in scena il trattamento disumano della dittatura di Mao e un melanconico memoriale dei dissidenti che lo subirono.
Presentato Fuori Concorso Vallanzasca - Gli angeli del male diretto da Michele Placido con un cast interessante che comprende tra gli altri Kim Rossi Stuart, Valeria Solarino, Filippo Timi e Paz Vega. Protagonista del film, ambientato nel 1985, Renato Vallanzasca, criminale milanese con la stoffa del leader fin da piccolo, che finisce in cella d'isolamento dopo l'uccisione di due poliziotti. Il film segue le varie tappe della vita del delinquente, della sua evoluzione a boss e i numerosi "soggiorni" nelle carceri italiane.
Debutta nella Settimana della Critica l'attrice svedese Pernilla August, volto memorabile di Fanny e Alexander, con il film drammatico Beyond interpretato dalla popolare Noomi Rapace, qui accanto al marito Ola Rapace. La protagonista della Trilogia del Millennium cinematografica smette gli abiti dark e i vistosi piercing dell'emblematica punk Lisbeth Salander, nata dalla penna di Stieg Larsson, per calarsi nel ruolo di Lena, una donna che si confronta per la prima volta nella vita da adulta con la madre in fin di vita. Ispirato alla letteratura di Ibsen, Beyond è una storia sulla povertà e sul trauma psicologico di chi cresce in una famiglia violenta, un racconto salvifico di riconciliazione molto personale tratto dall'omonimo best-seller dell'autrice svedese-finlandese Susanna Alakoski.
Per Le Giornate degli Autori in programma Cirkus Columbia del premio Oscar Danis Tanovic, che torna a occuparsi dei traumi bellici dopo l'ultimo Triage, presentato allo scorso Festival del cinema di Roma. Questa volta il regista e sceneggiatore Tanovic, emigrato in Belgio nel 1994, ci racconta il periodo precedente la guerra nella sua natia Bosnia-Erzegovina. Tratto dall'omonimo romanzo di Ivica Dikic, il film segue infatti le vicende della famiglia di Divko Buntic sullo sfondo degli avvenimenti storici degli anni '90. Nel ruolo della moglie l'attrice Mira Furlan, nota al grande pubblico per il ruolo della misteriosa Danielle Rousseau nella serie televisiva Lost.
Nel pomeriggio, per la sezione Controcampo italiano, il pubblico potrà vedere il documentario di Gianfranco Pannone Ma che storia che ripercorre, in tono tragicomico, il difficile percorso degli italiani verso l'unità nazionale. Il film di Pannone, che porta il Risorgimento a Venezia, anticipando di un giorno l'atteso Noi credevamo di Mario Martone, in concorso domani, è preceduto dal cortometraggio Sposerò Nichi Vendola del pugliese Andrea Costantino, un provocatorio ritratto familiare, generazionale e politico che racconta attraverso lo sguardo femminile della protagonista, ispirata dalla Anna Magnani de L'onorevole Angelina, la storia d'Italia dal ventennio fascista ai giorni nostri.
Nella stessa sezione e fascia oraria anche Ward 54, documentario angoscioso della telegiornalista Monica Maggionie che racconta l'infernale rientro a casa dei soldati americani al fronte. A metà tra un docufilm claustrofobico e un reportage postbellico, Ward 54 è uno dei documentari più attesi della Mostra.