La lavorazione di Mission: Impossible III non si può proprio definire lineare e tranquilla, essendo stata caratterizzata da una girandola di interpreti e registi in continuo avvicendamento. Slittata di un anno la partenza della produzione per l'abbandono a un mese dall'inizio delle riprese - fissate originariamente per l'agosto 2004 - del primo regista al quale la pellicola era stata affidata, Joe Carnahan (Narc), il produttore e protagonista assoluto Tom Cruise ha pensato bene di ingannare l'attesa sul set de La guerra dei mondi di Steven Spielberg. E se nemmeno con David Fincherè andata a buon fine, Cruise è nel frattempo rimasto folgorato dal talento di J.J. Abrams, creatore di serie televisive di culto come Alias e Lost.
Dopo Brian De Palmae John Woo, Mission: Impossible 3 ha così trovato il direttore d'orchestra ideale per il terzo capitolo della saga spettacolar-spionistica ritagliata sul personaggio dell'agente speciale Ethan Hunt. Nonostante i ritardi e il gossip asfissiante sulla coppia Tom Cruise-Katie Holmes, condito dalle solite polemiche su Scientology, anche la major Paramount ha infine dato il suo benestare al film, concedendo per le riprese in interni i suoi studio, per diciotto anni consacrati unicamente a Star Trek.
Se nel primo Mission: Impossible Hunt riusciva a smascherare la spia che l'aveva incastrato, e nel secondo recuperava il virus letale Chimera dalle mani dell'ex agente Ambrose (Dougray Scott), nella terza avventura l'inossidabile Hunt affronterà l'incarico più delicato della sua carriera e della sua esistenza, cercando di salvare la vita della sua compagna. Come ha dichiarato lo stesso Cruise, ogni cineasta coinvolto nel progetto filmico ispirato alla serie televisiva ideata da Bruce Geller ha fatto emergere un lato della personalità e della psicologia di Ethan Hunt; e la stessa dinamica dovrebbe ritrovarsi nell'episodio diretto da J.J. Abrams.
Considerando il suo eccellente curriculum, il nome di Abrams sembra promettere al pubblico un avvincente connubio di azione adrenalinica, mistero e dramma, esaltato dalla scelta di location affascinanti, alcune delle quali italiane. Incassato il no del governo tedesco, che ha negato il permesso di girare il film nella splendida cupola di vetro del palazzo del parlamento, il Bundestag, la produzione di MI3 si è trasferita nel nostro paese nel luglio del 2005; la reggia di Caserta, già set per la seconda trilogia di Star Wars di George Lucas e chiusa al pubblico per 6 giorni, è stata trasformata in una sorta di Vaticano per esigenze di copione, mentre a Roma è stata ambientata la sequenza del motoscafo lanciato a tutta velocità sul Tevere di fronte al palazzo di Giustizia. La troupe si è poi spostata in Cina, in particolare a Shangai, dove è stato girato circa un quinto del film. Armi e tecnologie sofisticate, esplosioni e inseguimenti la faranno da padroni, ma il vero effetto speciale della pellicola è proprio Tom Cruise, che ha girato personalmente - senza ricorrere a stuntmen - le sequenze acrobatiche, in virtù di un allenamento impeccabile compiuto anche durante le pause tra un ciak e l'altro. Un esempio concreto: l'esplosione di un'auto viene prodotta realmente con l'attore americano scagliato a lato a non più di 15 metri di distanza dal veicolo, tutelato solo da una corda legata alla vita.
Davvero variegato è il resto del cast. Già durante l'ultimo Superbowl a febbraio, il teaser trailer mandato in onda negli spazi pubblicitari puntava sullo scontro tra Cruise-Hunt e il villain di MI3, Philip Seymour Hoffman, allora candidato e oggi vincitore del premio Oscar come miglior attore protagonista per la sua interpretazione in Truman Capote - A sangue freddo. L'antagonista di Hunt doveva essere in origine Kenneth Branagh, ma lo slittamento delle riprese ha costretto l'attore britannico a rinunciare perché successivamente impegnato a dirigere la trasposizione della commedia shakespeariana As You Like It . Torna Ving Rhames nel ruolo del partner di Ethan, Luther Stickell, mentre altre interessanti "new entry" corrispondono ai nomi di Laurence Fishburne (Matrix, Mystic River), Billy Crudup (Big Fish, Stage Beauty) - attore inusuale per un blockbuster hollywoodiano da più di 150 milioni di dollari - e Jonathan Rhys-Meyers, ormai consacrato a livello internazionale grazie a Match Point di Woody Allen e alla mini serie Tv Elvis, in cui incarna l'icona di Memphis: ruolo che gli è valso un Golden Globe all'ultima edizione dei premi assegnati dalla stampa estera a Los Angeles.
La controparte femminile è invece rappresentata da Michelle Monaghan, vista recentemente in Kiss Kiss, Bang Bang, e da Keri Russell, protagonista della serie per il piccolo schermo Felicity (non a caso primo serial creato da Abrams), che ha sostituito l'altro volto di Match Point Scarlett Johansson. L'eroina che nel progetto targato Carnahan sarebbe stata interpretata da Carrie-Anne Moss è stata invece eliminata dalla sceneggiatura scritta da Roberto Orci e Alex Kurtzman insieme ad Abrams.