The Falcon and the Winter Soldier è una serie che promette di regalare qualcosa di assolutamente inedito all'interno del Marvel Cinematic Universe. Se con Wanda abbiamo intrapreso un viaggio alquanto disturbante all'interno della narrativa pop, esplorato la psiche di una delle eroine più complesse e fragili del panorama cinecomic, le avventure di Sam e Bucky invece assumono una connotazione molto diversa. Politica, storia, società, sono i veri protagonisti di questa serie, così come lo erano di The Boys. Ed ecco allora che un confronto tra i due simboli dell'America di fronte al mondo, tra Patriota e il nuovo Captain America di John Walker, si rivela l'occasione per illuminare ciò che essi ci dicono dell'identità di questo paese, di come questi due condottieri siano l'uno l'immagine speculare dell'altro.
Due simboli della middle class americana
I primi episodi di The Falcon and the Winter Soldier ci mostrano come sia Sam (Anthony Mackie) che Bucky (Sebastian Stan), tornati dopo cinque anni dal blip di Thanos, si sentono ugualmente sperduti, senza un vero posto e una vera dimensione in questo mondo. Sam ha avuto da Steve Rogers (Chris Evans) quello scudo che però non sente di poter impugnare, che restituisce affinché sia esposto allo Smithsonian. Bucky è nato in un altro tempo, è stato per decenni il killer dell'Hydra contro la propria volontà, è solo, senza amici e pieno di sensi di colpa. Entrambi rimangono sconvolti dal sapere che un certo John Walker (Wyatt Russell), pluridecorato eroe di guerra, è stato scelto per essere il nuovo Captain America. Ma chi è John Walker? Tutto ciò che abbiamo visto finora non può che far sorgere l'immediato confronto con l'altro "condottiero" dell'America che lo storytelling fumettistico e televisivo ha reso assoluto protagonista in questi ultimi anni: il Patriota di The Boys. I due hanno molto in comune. Entrambi sono presentati come due "tipici" ragazzi americani. Ma quel tipico è in realtà legato all'America del passato e si connette con il loro essere alti, biondi, con gli occhi azzurri, come il sinistro ideale ariano. Lo storytelling mediatico ci parla di due ragazzi cresciuti in una città della campagna americana, con la passione per lo sport, una famiglia amorevole e tutti i classici cliché da teen movie adolescenziale. Nel caso di Walker, questo corrisponde a verità, nel caso de Il Patriota (Antony Starr) è invece una costruzione di fantasia, ma ciò che più conta è che tale presentazione mira a farne due simboli del ceto medio americano, della middle class che va in chiesa, gioca a baseball e football, fa il saluto alla bandiera e ama la torta di mele.
Nel nome della Generazione Gloriosa
Il nuovo Captain America di The Falcon and The Winter Soldier è un veterano ultra-decorato, convinto di poter essere l'erede di Rogers, di poter impugnare quello scudo e continuare al sua opera. Lo chiama addirittura fratello, quasi lo conoscesse, pensando che in fondo i suoi ideali fossero quelli di un fedele soldato americano. Nella sua ingenuità si nasconde un pericolo non diverso da ciò che rappresentava il Patriota. Il leader dei Sette era infatti uno spot per la retorica americana, in modo anche più eloquente e massiccio di Walker. Tuttavia, al contrario del nuovo Captain America, lui era perfettamente cosciente di essere una bugia, ed anzi usava lo storytelling, quel costume a stelle e strisce, per nascondere la sua vera personalità fatta di sadismo, crudeltà, violenza e prevaricazione maniacali. Entrambi però sono agli occhi del pubblico il simbolo dell'America vincente e illuminata, sono connessi soprattutto (sia come look che come modus operandi) alla "Generazione Gloriosa", ai ragazzi che sconfissero Hitler. In fin dei conti, sono presentati anche loro come figli degli Stati Uniti che scesero in campo per difendere la libertà e il sogno americano. L'idealismo con cui vengono ricoperti è la perfetta narrazione per un popolo che ama descrivere la propria violenza in modo romantico, concepisce la pace come avere un'arma più potente degli altri e non usarla. Ed è ciò che credeva un altro grande eroe americano dei fumetti: Iron Man. Sia Patriota che John Walker sono elevati da una macchina propagandistica perfetta, simile a quella utilizzata dai nazisti, ma connessa all'American Dream, allo show pacchiano che per gli americani è tutto. I guerrieri americani del resto, vengono sempre idolatrati negli stadi. Lo han mostrato sia Clint Eastwood in Flags of Our Fathers, che Ang Lee in Billy Lynn - Un giorno da eroe. Sono eroi di una narrazione pop, sono stelle che invece di cantare o indossare un casco da football, portano la stessa bandiera agitata sugli spalti.
The Boys, Patriota: il volto oscuro dell'America
Gli eroi della propaganda a stelle e strisce
John Walker, nato negli anni 80 della Marvel, è stato sicuramente fonte d'ispirazione per Il Patriota di Garth Ennis, connesso in modo plateale a Superman ma anche allo stesso Captain America, alla fusione dei due avvenuta nella serie comic Amalgam Captain America. Di quel connubio di perfezione e meraviglia su carta, Patriota è l'alter ego che si connette alla realtà storica che gli Stati Uniti sono stati fuori dai loro confini nazionali per una marea di paesi in SudAmerica, Asia, Medio Oriente ed Africa.
Lo stesso Steve Rogers, in fondo, è sempre stato connesso al super-uomo nazista. Il Dr. Josef Reinstein, ebreo scampato alla persecuzione del reich con il suo siero del super-soldato, aveva in un certo senso realizzato l'ideale dell'essere superiore, dell'individuo perfetto agognato da Hitler.
Tuttavia, la differenza tra Rogers, Walker e il Patriota è lampante. Rogers è stato debole, sa cosa vuol dire essere vulnerabili, e per questo sovente disobbedisce agli ordini, fa di testa sua pur di fare la cosa giusta, anche a costo di andare contro le autorità come in Captain America: Civil War.
Non serve l'America ma il genere umano.
John Walker invece è una creatura fatta di obbedienza e cieca disciplina, l'apostolo del "credere-obbedire-combattere" che ogni Generale americano sogna di avere. Per lui al di fuori dell'America (al contrario di Rogers) non esiste altro ed il fatto di essere sempre stato il primo della classe lo rende incredibilmente poco empatico. Il Patriota è l'estremizzazione di questa cecità culturale. Il patriottismo con lui getta la maschera, si rivela difensore del sogno americano nella sua accezione più mostruosa ed egoista. Lui è sempre stato il più forte, non ha pietà per nessuno, non accetta alcuna critica. Tale atteggiamento produce gli stessi risultati terrificanti che l'America ha avuto e continua ad avere verso il resto del mondo e l'opposizione interna.
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