Da diversi anni si parlava di un remake di Suspiria e ogni notizia relativa a questo progetto veniva accolta puntualmente con scetticismo e malcelato fastidio dai fan. Una pioggia di commenti che sembrava voler proteggere il film ed "esorcizzare" questo rifacimento giudicato impossibile. Quando però è stato annunciato che Luca Guadagnino si sarebbe occupato ufficialmente della regia del remake, alle prime reazioni negative (anche da parte di Dario Argento) è subentrata una certa curiosità, grazie anche ai consensi ottenuti da Guadagnino con il suo ultimo film, Chiamami col tuo nome.
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Pochi film italiani, di genere e non, possono vantare un remake a conferma del loro status di culto. Possiamo continuare a discutere ad oltranza su quanto si sia fatta esasperante la pratica di riciclare e reimmaginare i film che più abbiamo amato, ma oggi un remake, per quanto criticabile nei risultati, è il segno distintivo che un film è destinato ad essere ricordato e celebrato ancora a lungo.
L'esempio perfetto, nel genere horror, è L'esorcista, che ha avuto dei sequel (persino un sequel doppio, firmato da due registi diversi), un remake televisivo e ad oggi non si è ancora lasciato sorpassare da un film che affronti le stesse tematiche senza ricalcare il suo modello.
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Suspiria invece è uno di quei film che oggi fa sentire l'impatto che ha avuto sui filmaker della generazione cresciuta negli anni '80, un capolavoro ipnotico e visivamente suggestivo che ha sempre trovato un suo spazio nelle classifiche dei migliori horror di tutti i tempi, soprattutto quelle internazionali. Con Suspiria solo Profondo Rosso, tra gli horror italiani, può vantare un posto importante nell'immaginario collettivo degli spettatori di tutto il mondo.
Avremo modo di fare le dovute considerazioni sul film di Guadagnino quando uscirà in sala (si parla di una possibile presentazione a Venezia) ma dalle prime immagini sembra chiaro che il regista, nel suo approccio ad un film che si riteneva scampato alla febbre dei remake, abbia voluto abbracciare la mitologia delle Tre Madri per rendergli omaggio in modo personale.
Non sappiamo che film ci aspetta, ma le premesse per un buon lavoro non mancano, soprattutto per quanto riguarda il cast e la colonna sonora firmata da Thom Yorke dei Radiohead, di cui abbiamo ascoltato un assaggio nel trailer. Inoltre, le prime scene del film mostrate al CinemaCon di Las Vegas hanno suscitato reazioni molto forti nel pubblico presente. Per il momento ci limitiamo a commentare il primo trailer del film e le differenze più evidenti tra i due film che risultano da queste prime immagini.
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I personaggi e le star del film: da Tilda Swinton a Dakota Johnson...
Nel film diretto da Argento Jessica Harper interpretava Susy, una studentessa americana che arriva in Germania per entrare nella prestigiosa accademia di danza di Friburgo. La notte del suo arrivo, una delle studentesse, Pat Hingle (Eva Axén), fugge sotto la pioggia scrosciante, si rifugia da un'amica, ma viene uccisa in modo orribile. Susy stringe amicizia con Sara (Stefania Casini), la quale inizia a metterla in guardia sui sospetti che nutre nei confronti di Miss Tanner (Alida Valli) e Madame Blanche (Joan Bennett), rispettivamente insegnante di danza e vicedirettrice dell'accademia, e soprattutto sulla fantomatica direttrice Helena Markos, che nessuno ha mai incontrato.
Ritroveremo Jessica Harper anche nel film di Guadagnino, ma in un cameo. Per il resto il cast del nuovo film è completamente diverso. Per il ruolo di Susy, Dakota Johnson ha archiviato la frangetta seducente della protagonista di Cinquanta sfumature di grigio e adesso scopre la fronte spaziosa e incorniciata da lunghi capelli rossi. Un ruolo talmente intenso, per Johnson, che l'attrice è stata costretta a far ricorso all'aiuto di uno psicanalista. Un po' come accadde a sua nonna Tippi Hedren, che durante le riprese de Gli uccelli ebbe un crollo nervoso a causa del suo pessimo rapporto con Hitchcock.
A Chloe Moretz e Mia Goth sono affidati rispettivamente i ruoli chiave di Pat e Sara. Tilda Swinton è Madame Blanche, ma l'aspetto del suo personaggio è di un'eleganza minimalista, più vicina a quello di una coreografa come Pina Bausch che all'anziana signora dal portamento regale, sempre ben truccata e ingioiellata interpretata dalla Bennett.
... e il "misterioso" dr. Klemperer
Nel trailer inoltre vediamo un uomo anziano che cammina a testa bassa sotto la neve. Indossa abiti pesanti, occhiali da vista spessi, un vistoso appareccho acustico e regge una cartella di pelle. Al momento è il personaggio più misterioso del film, perché se fino a qualche mese fa i siti di cinema e i media indicavano in questo signore un secondo ruolo della Swinton, non nuova a trasformazioni strabilianti, questa eventualità è stata smentita con fermezza da Guadagnino. Secondo il regista si tratta infatti di Lutz Ebersdorf, il quale interpreta il dottor Jozef Klemperer, uno psicanalista kleiniano. Su Ebersdorf le informazioni in rete però sono davvero poche e nel trailer spicca comunque una strana e sconcertante somiglianza tra lui e la Swinton, tanto che potrebbero sembrare padre e figlia. Sappiamo comunque che Ebersdorf non è un attore ma è uno psicanalista che intorno agli anni '60 ha fondato una compagnia di teatro sperimentale, la Piefke Versus (anche in questo caso, nessuna informazione in rete) e che il film di Guadagnino è la sua unica esperienza sul grande schermo.
Nelle prime immagini del film, Klemperer entra in quello che sembra un commissariato, e si avvicina ad una bacheca sulla quale è affisso un volantino che riguarda una ragazza scomparsa, Pat Hingle, che in un'altra scena vediamo in evidente difficoltà, sotto la pioggia. Dalle poche informazioni stampate sul foglio, si intuisce che la scomparsa potrebbe essere legata alle attività della Rote Armee Fraktion.
Lo scenario e i colori: un "autunno tedesco" di terroristi e streghe
Come era stato già anticipato qualche mese fa, il nuovo Suspiria è ambientato a Berlino nel 1977 e il trailer fissa già precisi riferimenti a quel periodo storico segnato da un clima particolarmente teso. Oltre al volantino di cui abbiamo parlato prima, nel video ci vengono mostrate due pagine di un diario e in una di queste si fa menzione della RAF e di Susanne Albrecht, primula rossa dell'organizzazione terroristica tedesca che nell'autunno del '77 incrementò le sue azioni dimostrative rivendicando omicidi, sequestri e attentati.
Non sappiamo se il tema degli anni di piombo - o meglio, del cosiddetto "autunno tedesco" - avrà un ruolo centrale nella storia, ma è uno degli elementi che sin da adesso fa la differenza tra il film di Argento e quello di Guadagnino. Se la storia di Suspiria era fondamentalmente un incubo dai colori abbaglianti, una storia che prendeva spunto dal fiabesco e nella quale ci si addentrava con crescente partecipazione e terrore, facendosi luce con un accendino e ascoltando i sospiri e i passi che sembravano interrompersi misteriosamente ad un certo orario della notte, il suo remake sembra essere decisamente più concreto e tangibile. Una concretezza che si rivela nella fotografia dai colori terrei, negli indizi disseminati un po' ovunque nel trailer che sembrano voler ribadire agli spettatori come quell'incubo di tanti anni fa sia realmente accaduto. Siete già stati qui, anche se era solo un sogno ed eravate bambini. Le streghe esistono davvero.
Le Tre Madri e altre citazioni argentiane
A proposito di streghe, nello stesso diario di cui parlavamo prima, qualcuno scrive della sua "connessione" con le Tre Madri - Mater Tenebrarum, Mater Lachrymarum e Mater Suspiriorum - e accenna anche a Madre Markos: "È rimasta solo lei, è una di loro e al tempo stesso non lo è...".
Si tratta di una citazione di Inferno, sequel ideale di Suspiria (e secondo capitolo della trilogia conclusasi con il famigerato La terza madre) nel quale sentiamo parlare per la prima volta delle "signore degli orrori della nostra umanità" come le definisce l'architetto Emilio Varelli, che per loro ha costruito tre dimore. "Mater Suspiriorum, Madre dei Sospiri, la più anziana delle tre, abita a Friburgo. Mater Lacrimarum, Madre delle Lacrime, la più bella, governa a Roma. Mater Tenebrarum, la più giovane e la più crudele, impera su New York. E io ho costruito le loro sedi oscene, scrigni dei loro segreti."
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Accanto a queste considerazioni su Helena Markos - e viene da chiedersi se non sia proprio lei la donna anziana con il viso profondamente segnato che indossa degli strani occhiali scuri e che appare in una brevissima sequenza - c'è un'altra pagina che riporta i giorni e gli orari delle prove di uno spettacolo di danza (probabilmente Orfeo ed Euridice) e un foglietto che pubblicizza un'imminente esibizione delle Sadista Sisters (gruppo punk-femminista celebre per le sue performance provocatorie e bizzarre) a Potsdamer Platz.
Gli altri "tocchi d'Argento" che impreziosiscono il trailer sono nella scena dei giochi di luce che illuminano una parete (ricordate l'omicidio di Sara?), il sonno tormentato di Susy e la mano che stringe uno strumento rituale simile ad un falcetto. I fan più attenti ricorderanno che nelle prime scene di Suspiria, durante la fuga di Pat Hingle, si nota l'ombra di una mano che stringe un'arma simile, anche se l'inquadratura nel trailer ricorda più la scena dell'omicidio di Kazanian, in Inferno. E poi, last but not least, la sequenza delle larve che brulicano sul viso di una fanciulla, è ripresa da una delle scene più raccapriccianti di Suspiria.
Cadaveri nascosti e coreografie sabbatiche
Altre sequenze affascinanti e che saranno svelate nella loro completezza all'uscita del film sono le coreografie che vedono coinvolte le ballerine dell'accademia, più simili ad incantesimi e sabba che a virtuosismi tersicorei. E poi un vorticare di simboli e immagini: un cuore inciso su una parete, un sudario insanguinato, braccia legate da corde, un armadio le cui ante si richiudono celando al suo interno il cadavere di una ragazza e infine una fanciulla che striscia sullo stipite di una porta (una scena, quest'ultima, che ricorda certe trovate di Coven, la terza stagione di American Horror Story, ambientata appunto in un'accademia di streghe)
In un'altra scena Sara esce da un edificio e incontra un'elegante ed austera signora vestita di nero che la fissa dietro un cespuglio, con un sorriso che non promette nulla di buono. Per la sua Miss Tanner, Argento aveva tolto fascino ad Alida Valli e messo in risalto la sua "freddezza", mentre lo stesso personaggio interpretato da Angela Winkler, mantiene la stessa aura malvagia con un pizzico di fascino in più, almeno a giudicare dal trailer.
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L'aspetto più interessante di questa e altre sequenze è che si svolge all'esterno. Il film di Argento conta poche scene che si svolgono all'aperto e sono quasi tutte notturne. Si ha l'impressione che Guadagnino, pur mantenendo una certa attenzione per l'architettura e gli interni dei luoghi in cui si svolge la storia, abbia scelto al tempo stesso di aprire gli spazi di questo nuovo incubo, e di lasciar entrare la luce del giorno, per quanto opaca e plumbea.