Stranger Things 4: La musica è cambiata

Con i nuovi episodi della serie dei Duffer Brothers l'uso delle musiche, parliamo soprattutto delle canzoni, è cambiato notevolmente all'interno delle scene e della stagione; andiamo a capire come.

Stranger Things 4 Joseph Quinn
Stranger Things 4: Joseph Quinn in una scena del volume 2

La musica è cambiata, lo sappiamo, ormai è soprattutto un modo di dire. E, se pensiamo a alla stagione 4 di Stranger Things, è un'espressione che ha perfettamente senso. In queste settimane abbiamo più volte sottolineato come il tono di una delle serie simbolo di Netflix sia cambiato, sia diventato più cupo, più adulto. Di come, dai film Amblin degli anni Ottanta si sia passati alle atmosfere horror di film come Nightmare - Dal profondo della notte. Ma l'espressione la musica è cambiata, in Stranger Things 4, può essere intensa anche in senso letterale. Con i nuovi episodi della serie dei Duffer Brothers l'uso delle musiche, parliamo soprattutto delle canzoni, è cambiato notevolmente. È cambiato il modo di usarle, all'interno degli episodi e della stagione. Andiamo a capire come.

C'era una volta la compilation anni Ottanta

Stranger Things: una foto dei protagonisti della serie
Stranger Things: una foto dei protagonisti della serie

In Stranger Things la musica degli anni Ottanta è stata usata sempre nel modo più logico ed elementare possibile. È sempre servita per creare un'atmosfera, per evocare immediatamente degli anni ben precisi e riportarci in modo forte e chiaro indietro nel tempo, a un'epoca ben precisa. La colonna sonora delle prime tre stagioni di Stranger Things è stata una sorta di compilation anni Ottanta, in cui spesso le canzoni risalivano proprio agli anni in cui erano ambientate le stagioni. Ovviamente, il mood della canzone doveva essere sempre adatto a quello della scena in questione. Ci sono state canzoni che hanno sottolineato dei momenti chiave, come Should I Stay Or Should I Go, dei Clash, che nella prima stagione aveva il compito di creare una connessione tra Will, sparito nel sottosopra, e il fratello Jonathan. O Neverending Story, di Limahl, che all'improvviso, nell'episodio finale della stagione 3, spezzava il ritmo e la tensione con un momento inaspettato, e risolutivo, tra Dustin e la sua ragazza. Molto spesso, le canzoni sottolineavano dei normali momenti di vita di ragazzi e ragazzini degli anni Ottanta: Rio dei Duran Duran una festa, Every Breath You Take dei Police un ballo di fine anno, Material Girl di Madonna un momento spensierato di shopping tra ragazze. E così via.

Stranger Things 3 e le canzoni della serie Netflix, da Madonna agli Wham!

Non solo compilation, ma temi

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Stranger Things: un'immagine di Sadie Sink

Qualcosa di simile c'è anche all'inizio della stagione 4, ma le cose sono cominciate a cambiare. Nell'ultima stagione di Stranger Things si ha meno la sensazione di ascoltare una compilation e più, passateci il paragone ardito, una sorta di "sinfonia", in cui ci sono una serie di temi che si susseguono. Alcuni ricorrono più volte nel corso della stagione, altri arrivano una volta sola, ma per lasciare il segno. Nella musica, il tema è l'idea musicale a cui s'ispira il discorso in un pezzo a svolgimento continuo. In una sinfonia, il tema è spesso associato a un personaggio, a uno stato d'animo, una situazione, ed è una frase musicale che spesso ricorre più volte durante l'esecuzione. Lo stesso avviene con le colonne sonore dei film: pensiamo al famoso Tema di Lara, da Il Dottor Zivago, o all'ancora più celebre James Bond Theme di Monty Norman, che apre le storie dell'Agente 007 per poi tornare spesso durante il corso del film. In Stranger Things è spesso così. In particolare, ci sono due canzoni che sono usate in questo modo: Running Up That Hill di Kate Bush è a tutti gli effetti il "tema" di Max (Sadie Sink). E Master Of Puppets dei Metallica è indubbiamente il tema di Eddie (Joseph Quinn).

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Stranger Things 4: una foto dalle nuove puntate

Running Up That Hill, il tema di Max

Stranger Things 4
Stranger Things: Sadie Sink nell'episodio Caro Billy

L'uso di Running Up That Hill, la canzone di Kate Bush del 1985, è a tuti gli effetti il "tema" di Max, e potremmo definirla anche il tema della stagione 4, per come Max sia un personaggio chiave della storia e per come la canzone pervada tutta la stagione. Running Up That Hill è la canzone che Max ascolta, assorta, con le cuffie del suo walkman nell'episodio 1, è il tema che introduce il suo personaggio. È la canzone che, nell'emozionante episodio 4, la salva, la riconnette con il suo e il nostro mondo e la strappa da quello di Vecna. È la canzone che - mentre in scena è entrata anche Undici (Millie Bobby Brown) - ci accompagna durante l'intenso scontro finale con Vecna, in una versione remixata, e quindi più dura, più potente, più adatta al momento. E, da tema dei Max, diventa il vero e proprio tema di Stranger Things. La canzone parla del rapporto tra i sessi e del fatto che uomo e donna, per capirsi, dovrebbero scambiarsi i ruoli. Ma, nell'ottica di Stranger Things, acquista nuovi significati. "Non mi fa male. Vuoi sentire come ci si sente? Vuoi sapere, sapere che non mi fa male?"; tutto sembra parlarci, da subito, del momento complicato che sta vivendo Max. E poi del suo essere la vittima designata di Vecna. "Correre su quella strada. Correre su per quella collina. Correre su quell'edificio" sembrano invece essere parole che ci parlano delle sfide che sono portati ad affrontare i nostri protagonisti.

Stranger Things 4: Kate Bush con Running Up That Hill è la vera eroina

Master Of Puppets, il tema di Eddie

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Stranger Things 4: Joseph Quinn in una scena del volume 1

Così, nel magniloquente episodio 9, ecco arrivare, per la prima volta in Stranger Things 4, un pezzo heavy metal, per il "concerto più metal della storia". Il momento, ormai lo saprete tutti, è quando i nostri eroi scendono nel Sottosopra per sfidare Vecna, e ad Eddie e Dustin è affidato il compito di sfidare i pipistrelli e offrire un diversivo. Eddie impugna una chitarra elettrica e inizia a suonare gli accordi e poi l'assolo di Master Of Puppets dei Metallica, da vero "guitar hero". La musica da diegetica poi si fa extradiegetica e alla chitarra suonata da Eddie si sovrappone la canzone vera e propria, completa dei Metallica. Che ascoltiamo in un solo momento della serie, ma destinato a rimanere. Master Of Puppets è a tutti gli effetti il "tema" di Eddie. Una delle interpretazioni più frequenti della canzone è legata all'abuso di droghe. Ma anche qui le parole della canzone sembrano assumere nuovi significati. "Padrone. Padrone dei Burattini sto tirando i tuoi fili, ingannando la tua mente e distruggendo i tuoi sogni. Ti ho accecato, non puoi vedere nulla. Grida il mio nome, perché ti sentirò urlare". Sembra proprio che le parole parlino della sfida a Vecna.

Stranger Things 4: Chi è Eddie, il guitar hero che ha conquistato tutti

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Stranger Things 4: Joseph Quinn con Maya Hawke e Joe Keery in una scena

Se Every Breath You Take sfuma in Dream a Little Dream Of Me

Stranger Things: l'attride Sadie Sink in una foto della seconda stagione
Stranger Things: l'attride Sadie Sink in una foto della seconda stagione

Un altro uso interessante di una canzone è Every Breath You Take dei Police. Anche la canzone scritta da Sting, in un certo senso, è un altro "tema" di Max, è associata al suo primo ballo di fine anno. E, nel momento in cui lei sceglie di rifugiarsi nei ricordi felici, nella "luce", per combattere Vecna, quella canzone ritorna, per evocare un sogno. Ma il sogno diventa ben presto incubo. E così. mentre le immagini cominciano ad essere corrotte e a virare verso il nero e la paura, i piatti dei giradischi cominciano e muoversi, e a Every Breath You Take viene sovrapposta un'altra canzone. È Dream a Little Dream Of Me, nella versione di Ella Fitzgerald e Louis Armstrong, una canzone d'annata che, trattata nel modo giusto, crea il senso del sogno inteso come incubo. È un uso della musica molto interessante.

Una musica più adulta

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Stranger Things 4, un'immagine dei nuovi episodi

In Stranger Things 4, quindi, le canzoni sono scelte per il loro senso all'interno della storia, e anche per il mood che creano a livello musicale. I ragazzi stanno crescendo, Stranger Things sta diventando una serie più adulta e anche la musica sta cambiando in questo senso. Se prima eravamo abituati ad ascoltare soprattutto pezzi pop di facile ascolto, canzoni famose, immediate, dai ritornelli "catchy", ora anche a livello musicale i Duffer Brothers osano di più. Running Up That Hill è un pezzo technopop molto raffinato, ricercato, colto: elettronica che avvolge una sorta di malinconia e di spleen. Master Of Puppets è un manifesto dell'heavy metal, una musica dura, epica, potente. Una musica non certo facile come il pop di quegli anni. Fino alla scorsa stagione non ci saremmo immaginati due canzoni simili nella colonna sonora di Stranger Things. Ed è un altro segnale della voglia di un racconto più adulto e complesso di quello che è stato finora. Anche canzoni come Separate Ways dei Journey, anche se in modo meno netto, vanno in questa direzione. E Spellbound, di Siouxsie And The Banshees, gruppo dark per eccellenza, arriva sui titoli di cosa per dirci, che, sì, siamo preda di un incantesimo. "Senti una risata. Che schiocca attraverso le pareti. Ti fa girare. Non hai scelta".

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Stranger Things 4: Vecna in una scena del volume 2

C'è anche un po' di Italia, con Baltimora e Tarzan Boy

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Stranger Things 4: un'immagine dei nuovi episodi

Certo, un po' di compilation anni Ottanta c'è stata comunque. È accaduto nei primi episodi della stagione, quelli che erano ancora, si fa per dire, spensierati, prima della consapevolezza della grande minaccia. Così, in California, in una pista di pattinaggio, la colonna sonora, festosa, è quella di You Spin Me Round (Like A Record) dei Dead Or Alive, la band inglese new wave/dance capitanata da Pete Burns, e di Tarzan Boy di Baltimora, successo dance degli anni Ottanta che arriva dall'Italia (l'anima del progetto era Maurizio Bassi), tanto da essere un manifesto della cosiddetta Italo Disco. Con la stagione 5, che inizierà senza preamboli, anche queste canzoni più pop e spensierate sono probabilmente destinate a scomparire. E la musica sarà sempre più cupa e intensa.