Marvel Cinematic Universe, bilancio della Fase 4: quanto è super essere umani?

La fine del 2022 coincide anche con la fine della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe. Ci sembra doveroso fare un bilancio, in attesa della 5: cosa ha funzionato e cosa è andato storto? Ma soprattutto perché ha parlato di ricerca della felicità?

Marvel Cinematic Universe, bilancio della Fase 4: quanto è super essere umani?

Beati gli esseri umani, che hanno il coraggio di essere umani.

Queste parole cantava Marco Mengoni e ci sembrano adatte a riassumere quello che è stata, tra alti e bassi, la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, che ci lascia con l'anno che se ne sta per andare per poi tornare a farci compagnia, tra sala e streaming, con i film e le serie della Fase 5. Quest'ultima inizierà, lo ricordiamo, con Ant-Man and the Wasp: Quantumania, in uscita al cinema il 15 febbraio 2023. Che cosa ci lascia quindi questa Fase 4, che ha parlato soprattutto di eredità dopo il turning point della macro-fase chiusasi con Avengers: Endgame? Andiamo a scoprirlo in questo nostro focus. Ça va sans dire, l'articolo contiene spoiler sulla Fase 4 del MCU.

Ti rendo felice in tutti gli universi

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Doctor Strange nel Multiverso della Follia: Rachel McAdams in una scena

In Doctor Strange nel Multiverso della Follia di Sam Raimi, più volte viene chiesto a Stephen (Benedict Cumberbatch) se sia felice e per gran parte del film lui mente, prima di tutto a se stesso. Dopo aver salvato il mondo da Thanos e dalla decimazione di metà della popolazione mondiale, è come se gli eroi più potenti della Terra dovessero imparare ad essere felici da umani, dopo esserlo stati da (super)eroi. Un'impresa dannatamente difficile, molto più che sconfiggere il Titano pazzo. In WandaVision di Jac Schaeffer, la serie che ha aperto la Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, Wanda Maximoff (Elizabeth Olsen) affrontava una devastante elaborazione del lutto - fil rouge di tutta la produzione post Avengers. Endgame, che proprio da Spider-Man: Far From Home parlava di questo.

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WandaVision: Elizabeth Olsen e Teyonah Parris in una scena del terzo episodio

Dopo la morte di Visione (Paul Bettany), che è stata costretta a uccidere per toglierli la Gemma dalla fronte "ma non è servito a niente", ha provato a creare una vita familiare fittizia, figli inesistenti compresi, prendendo in ostaggio un'intera cittadina, per provare ad essere felice. Lo stesso vale per il suo ritorno in Doctor Strange 2, in cui vuole ancora una volta aggrapparsi alla fantasia dei figli, finendo in un universo parallelo in cui esistano. E invece si trasforma in Scarlet Witch scendendo nell'abisso della magia nera. Sempre a proposito di felicità, ora che siamo entrati nella Saga del Multiverso, innescato da Loki (Tom Hiddleston) nella serie di Michael Waldron a lui dedicata, notiamo come in nessuno degli universi possibili di Doctor Strange nel Multiverso della Follia Stephen e Christine (Rachel McAdams) sono destinati a stare insieme. Proprio per questo la dichiarazione d'amore di lui vale 3000.

Doctor Strange nel multiverso della follia: Il rimpianto nel Marvel Cinematic Universe

Avvocato felice di giorno... supereroina di notte?

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She-Hulk: Attorney at Law - una scena della serie

Serie di chiusura della Fase 4 del MCU, She-Hulk: Attorney at Law di Jessica Gao ci ha raccontato cosa vuol dire essere una supereroina per caso oggi in un mondo di uomini. Tutta la storia di Jennifer Walters (Tatiana Maslany) si incentra proprio sul capire come bilanciare la propria vita privata, sentimentale e lavorativa, molto più importanti per lei dell'essere una supereroina che salva il mondo. La domanda ritorna: come riuscire ad essere felici sul lato umano più che sul lato super e soprattutto riuscire a vivere in equilibrio? In questo l'incontro-scontro con il Daredevil di Charlie Cox appare ancora più significativo: lui è il classico avvocato di giorno, giustiziere di notte. Lei non vorrebbe solamente fare in modo che la nuova realtà non intralci quella "normale" e pre-esistente. La serie ha avuto alti e bassi, episodi riuscitissimi e altri molto meno, compreso un finale controverso che o lo si ama o lo si odia per aver sfondato definitivamente la quarta parete e aver giocato coi propri spettatori. Una grande trollata al pubblico, come fu per il Pietro Maximoff di Evan Peters in realtà Ralph Bohner un attore ingaggiato da Agatha (Kathryn Hahn) nel finale di WandaVision.

She-Hulk e WandaVision: perché sitcom e procedurali aprono e chiudono la Fase 4 del MCU?

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Black Widow: Scarlett Johansson, David Harbour, Florence Pugh in una scena

Vedove nere (in)felici

Non c'è solo l'eredità del Tony Stark di Robert Downey Jr. da colmare, ma anche quella della Natasha Romanoff di Scarlett Johansson. Il passo, anzi lo sguardo indietro di Black Widow diretto da Cate Shortland, il film che avrebbe dovuto aprire la Fase 4 uscito a luglio 2021 dopo svariati rimandi causa pandemia, è stato un piccolo tuffo nel passato. La felicità familiare del nucleo composto da Natasha, Yelena (Florence Pugh), Melina (Rachel Weisz) e Alexei (David Harbour) si è dimostrata fasulla, parte di una recita da spie russa dormienti della Guerra Fredda, eppure è stata a lungo ricercata da Nat che l'aveva ritrovata negli Avengers e per loro si è infine sacrificata.

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Hawkeye: Hailee Steinfeld e Jeremy Renner

Sacrificio portato sulle spalle non solo dalla sorellastra Yelena ma anche dal migliore amico Clint (Jeremy Renner), tornato esattamente un anno fa nella serie natalizia Hawkeye di Jonathan Igla, che ha unito il consenso di pubblico e critica per aver riproposto A casa per Natale in salsa Marvel. Già un classico delle Feste, proprio come lo speciale natalizio dedicato ai Guardiani della Galassia, in cui cos'è che vanno a cercare Drax e Mantis? Il regalo perfetto (nella loro mente, Kevin Bacon) per far tornare il sorriso a Peter (Chris Pratt), per renderlo felice dopo aver perso Yondu e Gamora (tornata senza memoria da un altro tempo) durante una delle festività preferite dagli umani.

Eternals: è davvero il "peggior film" dei Marvel Studios?

Eternamente e divinamente felici

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Eternals: Lia McHugh in una scena del film

Chi è che meglio può rappresentare la doppia vita umani - supereroi alla ricerca della felicità degli Eternals? Nel film di Chloé Zhao i ben 10 nuovi supereroi presentati tutti in una volta devono convivere da sempre con la loro doppia natura, e ognuno a modo proprio. Forse troppi personaggi e troppe storie per una sola pellicola. Chi ha bisogno di una fede più grande a cui affidarsi come Ikaris (Richard Madden), chi potrebbe o non potrebbe trovare la felicità in amore e soprattutto nella consapevolezza di essere molto più di quello che pensa come Sersi (Gemma Chan). Chi è riuscito a costruirsi una famiglia fuori dai super-problemi come Phastos (Brian Tyree Henry), chi ha trovato la felicità nel successo come Kingo (Kumail Nanjian). Chi, infine, tra scegliere di rimane divina (quindi super) e immortale ma bloccata nella propria età pre-crescita, pre-esperienze formative, pre-vita vissuta, preferisce una vita mortale e pienamente umana come Sprite (Lia McHugh). È proprio difficile essere umani, eppure a volte è l'unica soluzione possibile ("l'unico modo", come avrebbe detto il buon Strange).

Thor: Love and Thunder, il crepuscolo degli dei secondo Taika Waititi

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Thor: Love & Thunder, Chris Hemsworth e Natalie Portman sono i due Thor

A proposito di divinità, nel combattuto Thor: Love and Thunder, anche al Thor di Chris Hemsworth viene chiesto spesso se è felice, così come alla nuovissima Thor, la ritrovata Jane Foster di Natalie Portman. Quanto è super essere umani per Jane che deve affrontare un cancro e nemmeno il Mjöllnir può aiutarla fino in fondo? Quanto è umano essere divini ma con la vita costantemente caratterizzata dalla perdita come quella di Thor? Entrambi dovranno capire se possono essere felici insieme, ancora una volta; dopo la perdita di lei, nel finale, lui comprenderà che la felicità per sé stesso è data dalle piccole cose quotidiane e dalla paternità, come una figlia inaspettata venuta dal cattivo di un altro mondo.

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Ms. Marvel: una scena della serie Disney+

D'altronde "i figli so piezz 'e core" e questo vale anche per la nuova possibile generazione di Avengers: la Kate Bishop di Hailee Steinfeld, la Cassie Lang di Abby Ryder Fortson, la Kamala Khan di Iman Vellani che abbiamo imparato a conoscere (e amare profondamente) in Ms. Marvel. Una storia simile a quella di Jen Walters, con la grande differenza che la "giovane ragazza pakistana di Jersey City" avrebbe tanto voluto diventare come la sua eroina Captain Marvel, e tornerà a collaborarci nel 2023 in The Marvels. Tra l'altro, se il romanzo di formazione e identità culturale per essere felice di Kamala ricordano quelle di Mei Lee nel film Pixar Red, l'approccio dello Spider-Man di Tom Holland coi villain in Spider-Man: No Way Home di Jon Watts, che forse possono essere aiutati piuttosto che necessariamente combattuti, ricorda quello da Generazione Z di Strange World, ultimo classico Disney approdato su Disney+.

Ms. Marvel come Red: potere generazionale ed eredità culturale

Fase 4 del MCU: un bilancio felice?

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Avengers: Endgame, Robert Downey Jr. in una scena

Perché la maggior parte dei film e delle serie che abbiamo nominato come parte della Fase 4 del Marvel Cinematic Universe hanno avuto un responso contrastante tra pubblico e critica rispetto al passato? Gli spettatori sono saturi di storie che fanno parte di un universo più ampio e condiviso che va seguito costantemente, ora non più solo in sala ma anche parallelamente sulle piattaforme, o c'è di più? Eredità, elaborazione del lutto, genitori e figli: sono tutte tematiche e relazioni che affrontano costantemente alti e bassi, proprio come le Fasi del lutto. Come la vita: la nostra è stata sicuramente parecchio sballottata in questi due anni tra pandemia, guerra, crisi ambientale, politica ed economica. Forse la Fase 4 è solo stata lo specchio proprio della nostra quotidianità, a livello produttivo come narrativo. Di quanto viviamo ogni giorno e che non vogliamo più vedere anche al cinema e in tv, dove abbiamo bisogno di evadere.

Avengers: Endgame, come Marvel ha fatto del film un evento cinematografico senza precedenti

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The Falcon And The Winter Soldier: Anthony Mackie davanti allo scudo di Captain America

L'eredità che ha lasciato Avengers: Endgame non è solo quella che il nuovo Captain America di Sam Wilson accetta poco convinto in The Falcon and the Winter Soldier di Malcolm Spellman (in attesa di rivederlo in Captain America: New World Order), ma anche e soprattutto quella di un nuovo maxi racconto che sia meno dispersivo e più coeso. Nuovi personaggi forti e carismatici a cui riuscire ad appassionarci come coi vecchi e che fidelizzino gli spettatori anche più distratti e smaliziati - anche se ce n'erano molti di meno, proprio come la serialità di un tempo e l'offerta bulimica di oggi. Non hanno aiutato in questo le confuse e confusionarie molteplici identità di Oscar Isaac nella serie abbastanza deludente di Jeremy Slater Moon Knight. Non ha aiutato del tutto nemmeno Shang-Chi e la leggenda dei Dieci Anelli diretto da Destin Daniel Cretton con Simu Liu nei panni del protagonista, diviso tra il lascito del padre e quello della madre.

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Black Panther: Wakanda Forever, Lupita Nyong'o in una scena

Qual è la felicità più difficile da trovare come esseri umani se non quella di andare avanti dopo la morte di una persona cara? Questo sentimento non può che essere rappresentato dall'ultimo film della Fase 4, Black Panther: Wakanda Forever, con cui Ryan Coogler ha tentato di riempire il vuoto impossibile lasciato da Chadwick Boseman nella realtà. La sorella e la madre di T'Challa, l'amore della sua vita, la sua guardia reale: tutti devono capire come andare avanti senza di lui, e se questo sia possibile. Quale superpotere è necessario a volte per affrontare le questioni ancestrali degli umani?

Si tratta di un'eredità con cui la Fase 5 dovrà fare necessariamente i conti, iniziando con Ant-Man and the Wasp: Quantumania in uscita il 15 Febbraio 2023. Sperando riesca a fare meglio della precedente. In realtà la consapevolezza del quadro generale della Saga dell'Infinito noi l'abbiamo avuta solo a metà della Fase 2 (quindi tardi) ma col senno di poi ci sembra sia successo molto prima. Ora potrebbe valere la stessa tempistica, siamo noi ad essere diventati più attenti, consapevoli e bisognosi. Abbiamo bisogno di felicità della visione. Il Multiverso è stato davvero inserito un po' casaccio, oppure i Marvel Studios sanno esattamente dove vogliono andare a parare, anche se lungo la via sbagliano ogni tanto la strada, come hanno già dimostrato in passato? Noi sentiamo di voler dare fiducia a Kevin Feige & soci, proprio come alla vita vera. E voi?