Film degli X-Men: in che ordine (cronologico) vederli

Qual è l'ordine cronologico giusto per guardare i film degli X-Men? Si parte da X-Men del 2000 per poi vedere cosa tra timeline originale e alternativa?

X-men
X-men

Per quasi vent'anni il franchise degli X-Men prodotto dalla 20th Century Fox è stato uno dei grandi successi all'interno del filone dei film di supereroi, con dodici film tra il 2000 e il 2019 (il ventesimo deve ancora uscire, ma non è ancora del tutto chiaro se sarà esplicitamente legato ai precedenti). Dodici lungometraggi più o meno di successo, che rischiano però di creare qualche difficoltà anche ai fan desiderosi di rivederli per una questione di cronologia: dato che tra gli elementi narrativi del franchise ci sono i viaggi nel tempo e le realtà alternative, qual è il giusto ordine per capire tutto?

In questa sede proveremo a spiegare quale sia l'ordine cronologico per guardare i film degli X-Men, sulla base degli elementi contenuti nei film stessi. N.B. L'articolo contiene alcuni spoiler per chi non ha visto tutti i lungometraggi.

Le uscite finora:

  • X-Men (2000)
  • X-Men 2 (2003)
  • X-Men: Conflitto Finale (2006)
  • X-Men - Le origini: Wolverine (2009)
  • X-Men: l'inizio (2011)
  • Wolverine: L'immortale (2013)
  • X-Men: Giorni di un futuro passato (2014)
  • Deadpool (2016)
  • X-Men: Apocalisse (2016)
  • Logan - The Wolverine (2017)
  • Deadpool 2 (2018)
  • X-Men: Dark Phoenix (2019)

La timeline originale

Hugh Jackman in 'X-Men 2'
Hugh Jackman in 'X-Men 2'

La prima timeline, ideata ai tempi dal regista Bryan Singer e dallo sceneggiatore David Hayter, è rimasta in vigore dal 2000 al 2014, con una possibile estensione nel 2017, ed è composta da sette o otto film, a seconda di come si sceglie di considerare il terzo lungometraggio dedicato alle avventure in solitario di Wolverine. L'ordine cronologico sarebbe il seguente: X-Men: l'inizio (ambientato principalmente nel 1962), X-Men - Le origini: Wolverine (ambientato per lo più tra il 1979 e il 1985), X-Men, X-Men 2 e X-Men: Conflitto Finale (ambientati tra il 2000 e il 2003), Wolverine: L'immortale (ambientato tra il 2011 e il 2013) e X-Men: Giorni di un futuro passato (ambientato nel 2023 per quanto riguarda il team originale). Stando al regista James Mangold, gli eventi di Logan - The Wolverine si collocano in un futuro alternativo (scelta dovuta alla volontà di non interferire nei piani generali per il franchise), ma è comunque accostabile alla timeline originale per la presenza del cast storico (Hugh Jackman e Patrick Stewart) e per il suo essere ambientato nel 2029, sei anni dopo la battaglia contro le Sentinelle e l'eliminazione di quel futuro.

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X-Men: Giorni di un futuro passato - Hugh Jackman, Nicholas Hoult e James McAvoy in azione
X-Men: Giorni di un futuro passato - Hugh Jackman, Nicholas Hoult e James McAvoy in azione

Al netto di queste considerazioni, c'è comunque l'argomento a favore della visione di questi film in ordine di uscita, soprattutto per quanto concerne il prequel di Matthew Vaughn che contiene diverse sequenze, soprattutto gag (ma anche tutto il prologo ambientato ad Auschwitz), con più livelli di lettura, legati alle conoscenze pregresse degli altri film. Lo stesso vale per il primo film in solitario di Wolverine, che oltre ad approfondire aspetti già visti nei primi due lungometraggi corali (e a mostrare personaggi inseriti palesemente per ricordarci quanto visto in precedenza) contiene anche una sequenza post-credits (una di due, a seconda della copia visionata) ambientata in Giappone, il che pone le basi per la sua avventura nipponica nel sequel.

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La timeline alternativa

Faccia a faccia tra James McAvoy e Michael Fassbender in X-Men: First Class
Faccia a faccia tra James McAvoy e Michael Fassbender in X-Men: First Class

La seconda timeline, inaugurata nel 2014 per risolvere delle apparenti incongruenze tra i nuovi film ambientati nel passato e la prima trilogia, e anche per eliminare dei dettagli sgraditi come le morti di Jean Grey e Ciclope, elimina completamente gli eventi dal 1979 in poi, nullificando i primi quattro film del franchise e i due sequel di Wolverine. In questo caso l'ordine cronologico corrisponde a quello di uscita, ed è composto da quattro lungometraggi: X-Men: l'inizio (1962), X-Men: Giorni di un futuro passato (1973 per quanto riguarda il team più giovane), X-Men: Apocalisse (1983) e X-Men: Dark Phoenix (1992). Quest'ultimo, retroattivamente concepito come capitolo finale dell'intero franchise in vista del reboot targato Marvel Studios, è quello che distrugge definitivamente ogni traccia della timeline originale, poiché alla fine di questo episodio, ufficialmente ambientato otto anni prima del capostipite, Charles Xavier affida la direzione della sua scuola (ribattezzata in onore della defunta Jean) a Hank McCoy e si ritira a vita privata in Francia.

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Il mondo di Deadpool

Deadpool2
Una scena di Deadpool 2

Dulcis in fundo, c'è il caso particolare di Wade Wilson/Deadpool, il mercenario logorroico interpretato da Ryan Reynolds. Le sue avventure si collocano in un universo a parte, dato che lui, come la sua controparte a fumetti, è pienamente consapevole del proprio essere un personaggio di finzione, e sottolinea più volte la natura un po' contorta del franchise, affermando di conoscere entrambe le incarnazioni cinematografiche di Charles Xavier. Si discosta da un'altra versione di Wilson, sempre interpretata da Reynolds, che abbiamo visto nel primo film di Wolverine. La collocazione cronologica di Deadpool e Deadpool 2 non è precisata, ma si presume che sia il presente dato che Wilson conosce franchise moderni come quello di Io vi troverò e il Marvel Cinematic Universe, e nel mid-credits del secondo film torna indietro nel tempo per rimettere a posto diverse cose, tra cui l'esistenza dell'altro Deadpool (noto come Arma XI) e la presenza di Reynolds nel film Lanterna verde.