A sentire parlare i diretti interessati, la nona edizione del Festival Internazionale del Film di Roma, in programma dal 16 al 25 ottobre, nasce con auspici felicissimi, sotto la spinta propulsiva di un'idea piuttosto rivoluzionaria, quella di trasformare una competizione in una festa vera e propria, in cui saranno gli spettatori a decidere quale sarà il lungometraggio più bello. Azzardo? Sfida che viene incentivata dalla progressiva crescita della rete e dei social network? Sarà solo il verdetto del campo a sancirlo, per il momento, però, a pochi giorni dalla partenza della kermesse capitolina, entusiasmo e caos si mescolano senza soluzione di continuità. Difficile, infatti, districarsi nei meandri di un programma articolato su ben cinque sezioni, tutte competitive, o meglio tutte soggette al giudizio del pubblico, caratterizzato da numerose rassegne (su tutte quella dedicata al grande cinema gotico italiano, con omaggi a Riccardo Freda, Mario Bava e Antonio Margheriti) e qualche sorpresa ancora da svelare.
Nell'attesa di rivedere la sua posizione contrattuale, con un mandato che scade il prossimo 31 dicembre, il direttore artistico Marco Müller festeggia il suo terzo compleanno al timone di una rassegna capace di mutare il suo volto nel tempo, alla costante ricerca di un'identità ancora difficile da definire. "La sterzata, l'inversione di rotta ci ha portati ad abbracciare l'idea di Festa e di abbandonare quella di Festival. Ormai l'idea su cui si reggono i Festival tradizionali è invecchiata - ha spiegato in conferenza -, qui ci concediamo il lusso di lavorare ad un evento di grandi dimensioni a partire da una città in movimento".
Pubblico sovrano
Interrotto da una gruppo di sostenitori del film di Stefano Calvagna dedicato a Franco Califano, che hanno protestato per la mancata partecipazione al festival, Müller ha provato a tracciare le linee guida di un'edizione quanto mai sorprendente. "Il voto popolare, che non è quello di una giuria composta da spettatori, ci darà la possibilità di vedere quale possa essere la tenuta in sala di un film - ha detto il direttore artistico -. E' una celebrazione del cinema attorno ad un'idea di mercato, un vero banco di prova per tutte le individualità in campo". "Mi appassiona questa svolta irrituale - ha poi aggiunto Lidia Ravera, Assessore alla Cultura e Politiche Giovanili della Regione Lazio -, la rigidità è un lusso che non possiamo più permetterci. Cadono gli steccati tra cinema e televisione, resta eterna solo la ricerca della qualità. E questa sarà all'altezza di un festival classico, che si propone, quindi, al ricerca di nuovi autori, la scoperta di talenti, di cinematografie e linguaggi altri".
Il programma
Definito "schizofrenico" dallo stesso direttore (e un motivo c'è), il programma di questa edizione si struttura su cinque sezioni, ognuna con un proprio stile e con specifiche particolarità. Tutte, come anticipato, saranno sottoposte al giudizio popolare che si manifesterà attraverso gli Smartphone e le App ufficiali del Festival, sviluppate da XAOS, completamente gratuite e compatibile con iPhone, iPod touch e iPad con iOS 5 e successivi, Smartphone Android con OS 2.2 e successivi. Solo le opere prime presentate saranno valutate, invece da una giuria tecnica, presieduta dal documentarista Jonathan Nossiter e composta dalla montatrice Francesca Calvelli, dagli attori Valerio Mastandrea e Cristiana Capotondi, e dal regista Sydney Sibilia.
Cinema d'Oggi
In questa sezione vengono presentati quegli autori non ancora conosciuti dal grande pubblico, che però possiedono già una voce originale. Tra questi spicca il russo Aleksey Fedorchenko, che sarà premiato con il Marc'Aurelio del futuro e che presenterà il suo nuovo lavoro Angels of Revolution, un'opera ispirata ad un fatto realmente accaduto in cui si rilegge la storia dell'Unione Sovietica dalla prospettiva di una combattente chiamata, nel 1934, a convincere le popolazioni del Nord ad abbracciare la nuova ideologia comunista. L'Italia sarà rappresentata da Pasquale Scimeca con Biagio, ispirato alla vita del missionario laico Biagio Conte, da Claudio Noce, autore di La foresta di ghiaccio, interpretato da Emir Kusturica e ambientato in un piccolo paese alpino sconvolto da una tempesta che ne rivelerà i segreti nascosti e da Alessandro Piva che torna dietro alla macchina da presa con I milionari, con Francesco Scianna e Valentina Lodovini, storia di un uomo che cerca con difficoltà di affrancarsi da un clan camorristico a cui si era unito per colpa del fratello Gennaro. Tra i film in evidenza in questa sezione anche Time Out of Mind di Oren Moverman, presentato recentemente al New York Film Festival, con un Richard Gere (atteso sul tappeto rosso) nei panni di un senza tetto.
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Prospettive Italia
Un nome, un programma per questa sezione che riunisce alcuni dei cineasti italiani più promettenti, a partire da quel Roan Johnson che proprio a Roma presentò nel 2011 I primi della lista e che torna sul luogo del delitto con Fin qui tutto bene, per finire con Lorenzo Sportiello e Leonardo Guerra Seràgnoli, autori rispettivamente di Index Zero e Last Summer. Presenti anche cinque documentari, tra cui Due volte delta di Elisabetta Sgarbi, Meno male è lunedì di Filippo Vendemmiati e Largo Baracche firmato dall'attore e produttore Gaetano di Vaio, ambientato a Napoli, nel cuore dei Quartieri Spagnoli.
Mondo Genere
Siamo sicuri che gli appassionati di un certo tipo di film saranno felici di sapere che in questa sezione, smaccatamente dedicata al cinema di genere, avranno la possibilità di vedere il nuovo lungometraggio di Kevin Smith, Tusk, black comedy dedicata a due feroci, Justin Long e Haley Joel Osment, conduttori di un programma che si prende gioco delle star di internet. Lo Sciacallo - Nightcrawler, opera prima di Dan Gilroy, co-sceneggiatore di The Bourne Legacy, con Jake Gyllenhaal, racconta di un uomo che rivende ai network televisivi le immagini di incidenti stradali che riprende di notte. Spazio anche alla trasposizione di un racconto di Edgar Allan Poe, Stonehearst Asylum, diretto da Brad Anderson, che sarà anche protagonista di una Masterclass. Jim Sturgess è un neo laureato in medicina che diventa allievo del dottor Lamb, responsabile di un manicomio in cui si nascondono terribili segreti. Nel cast Michael Caine, Brendan Gleeson e Ben Kingsley. Per chiudere il cerchio, arriva anche il polar Next Time I'll Aim for the Heart del francese Cédric Anger, ambientato nel 1978, anno in cui un paese del Nord della Francia è stato terrorizzato dalle azioni di un maniaco noto come Le tueur de l'Oise. Nel cast, Guillaume Canet.
Eventi
Opere fuori dall'ordinario, le pellicole selezionate nella sezione Eventi rappresentano il punto di incontro tra autori diversi fra loro; il brasiliano Walter Salles, che riceverà il Marc'Aurelio alla carriera, presenterà Jia Zhang-ke, un gars de Fenyang, documentario dedicato al celebre regista cinese Jia Zhang-ke, atteso a Roma per la prima mondiale di Chen Jialing. Entrambi i cineasti saranno protagonisti di un dialogo pubblico.
Da segnalare anche la presentazione del film per famiglie diretto da Brando Quilici, Il mio amico Nanuk e del thriller di Anton Corbijn, La Spia - A Most Wanted Man, interpretato dal compianto Philip Seymour Hoffman e Robin Wright, tratto dal romanzo di John Le Carrè, Yssa il buono.
Gala
Ci teniamo in ultimo la sezione più "chic", caratterizzata da film in grado di catturare l'attenzione del pubblico senza grossi sforzi. In questo gruppo figurano i film di apertura e chiusura del Festival, Soap opera di Alessandro Genovesi e Andiamo a quel paese di Salvatore Ficarra e Valentino Picone ("Con loro rivendichiamo una delle pagine che hanno fatto grande il nostro cinema, la rinascita di una commedia sentimentale e di un cinema ribaldo e comico", ha detto in proposito Müller). Kevin Costner, che risponderà in sala alle domande dei suoi fan, sarà a Roma per il film di Mike Binder, Black and White, mentre sono attesi alcuni degli interpreti di film di David Fincher, L'amore bugiardo - Gone Girl.
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Nel bellissimo calderone finiscono anche l'ultimo film del vincitore del Maverick Award, Takashi Miike, As the good will (il regista giapponese si sottoporrà ai quesiti dei tanti estimatori), Trash, di Stephen Daldry, con Rooney Mara che risplenderà sul tappeto rosso e soprattutto la serie televisiva firmata da Steven Soderbergh per la rete via cavo Cinemax, The Knick, un period drama in cui Clive Owen, attesissimo protagonista di un incontro col pubblico, interpreta un chirurgo cocainomane nella New York del 1900. E per la gioia di tutti gli amanti del pop anni '80, c'e anche l'arrivo degli Spandau Ballet che presenteranno in anteprima, Soul Boys of the Western World, il documentario di George Hencken che ne ripercorre le tappe principali della carriera. Nutrita anche la rappresentanza italiana con il ritorno di Gianni Di Gregorio con Buoni a nulla e di Marco Risi, autore di Tre tocchi.
Masterclass, incontri, retrospettive
Se con pazienza vi siete messi a leggere questo lunghissimo resoconto, avete avuto la possibilità di scoprire il nome degli ospiti che racconteranno qualcosa in più del loro lavoro nelle Masterclass, fin qui abbiamo scoperto la presenza di Walter Salles, Jia Zhang-ke, Takashi Miike, Brad Anderson, Clive Owen e Kevin Costner, ma sono ancora tantissimi gli attori e registi che interagiranno con il pubblico capitolino. A cominciare da Park Chan-Wook che, in occasione della proiezione del corto A rose reborn, risponderà alle domande dei cultori, destino condiviso da Wim Wenders, Asia Argento, Geraldine Chaplin e Tomas Milian, vincitore del Marc'Aurelio Acting Award alla carriera. Un riconoscimento, questo, che per il grande interprete di origine cubana rappresenta il coronamento di una vita artistica segnata dall'incontro con grandi autori del nostro cinema, come Mauro Bolognini, Luchino Visconti, Valerio Zurlini, Pier Paolo Pasolini e dalla creazione di una delle più amate maschere della commedia popolare, quell'Ispettore Giraldi protagonista di tanti b-movies di successo negli anni '70-'80.