Dieci piccoli indiani: 5 motivi per non perdere la miniserie BBC tratta da Agatha Christie

Arriva in TV, su Giallo il 6 e 7 Novembre, l'adattamento targato BBC del popolare romanzo della regina del giallo, Agatha Christie.

"...E poi non ne rimase nessuno". Se Alfred Hitchcock è considerato il maestro del brivido, possiamo definire Agatha Christie la regina del mistery e, uno dei suoi maggiori successi letterari, Dieci Piccoli Indiani, diventa oggi una miniserie BBC in onda in Italia il 6 e 7 Novembre alle 21.00 su GIALLO (canale 38 del digitale terrestre), nell'anno in cui ricorre il 40° anniversario della morte della scrittrice.

Dieci piccoli indiani: una scena suggestiva della miniserie
Dieci piccoli indiani: una scena suggestiva della miniserie

1. Un destino comune di mistero e sangue

Dieci piccoli indiani: Charles Dance e Maeve Dermody in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: Charles Dance e Maeve Dermody in una scena della miniserie

And Then There Were None è il titolo originale di questa opera del 1939 che ha venduto oltre cento milioni di copie in tutto il mondo e, dopo vari film come Invito a cena con delitto, Identità e Nella mente del serial killer, ispirati alla storia intrigante della più grande scrittrice di gialli del mondo, Craig Viveiros dirige la serie Dieci Piccoli Indiani, divisa in tre parti da 90'. Adattata per il piccolo schermo da Sarah Phelps, questa produzione inglese racconta l'avventura di dieci personaggi uniti da un comune destino di mistero e sangue, prigionieri di un'isola avvolta nella nebbia al largo delle coste del Devon, mentre nel mondo imperversa la Seconda Guerra Mondiale.

2. Un cast squisitamente british

Dieci piccoli indiani: Toby Stephens, Burn Gorman e Aidan Turner in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: Toby Stephens, Burn Gorman e Aidan Turner in una scena della miniserie

Basti pensare alla recente serie tv The Night Manager con Tom Hiddleston e Hugh Laurie per comprendere che la BBC è molto attenta al piccolo schermo, e riesce a realizzare dei prodotti di alta qualità, soprattutto per la scelta di un cast stellare.
In Dieci Piccoli Indiani, infatti, troviamo Douglas Booth nei panni di un playboy sfacciato rampollo di una ricca famiglia inglese, Charles Dance come l'anziano giudice Wargrave da poco in pensione, Maeve Dermody, una giovane insegnante in cerca di un nuovo impiego, Miranda Richardson, Aidan Turner ex capitano ed esploratore in crisi finanziaria, Toby Stephens come medico chirurgo, Sam Neill generale veterano della Prima Guerra Mondiale e Burn Gorman nei panni di un ex agente di polizia diventato investigatore privato.
A loro si aggiungono Anna Maxwell Martin e Noah Taylor nei rispettivi ruoli della cuoca e il maggiordomo, la coppia al servizio del gruppo invitato a Nigger Island senza un motivo apparente.

Leggi anche: British Invasion: tutti gli attori inglesi alla conquista delle serie TV USA

Dieci piccoli indiani: una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: una scena della miniserie

Il cuore pulsante della sceneggiatura di Sarah Phelps sono i numerosi dialoghi tra i personaggi, che sembrano combattere individualmente con il senso di colpa per poi confrontarsi tra di loro in un impeto di emozioni contrastanti, aggravate dal fatto di dover condividere lo stesso spazio limitato per alcuni giorni contro la propria volontà. L'isola diventa come una gabbia all'interno della quale i protagonisti sospettano l'uno dell'altro e hanno solo la parola per scoprire la verità e risolvere quell'intreccio di indizi frammentari che caratterizzano la struttura di un giallo tradizionale. Il cast quindi offre una grande lezione di recitazione, rispettando la cultura e il cuore del prestigioso teatro inglese.

3. Minacciati da una poesia

Dieci piccoli indiani: Noah Taylor ed Anna Maxwell in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: Noah Taylor ed Anna Maxwell in una scena della miniserie

In ogni camera una poesia appesa al muro sembra una minaccia diretta ad ogni ospite della villa dei coniugi U.N.Owen, che avrebbero mandato gli inviti ufficiali ad ognuno dei presenti. "Dieci poveri negretti se ne andarono a mangiar: uno fece indigestione, solo nove ne restaron" recitano i primi versi che introducono nella serie le prime tracce di sangue, alimentando l'omertà e il disagio che si percepisce fin dalla prima scena. L'inizio del primo episodio è enigmatico e criptico, come una sorta di preparazione al dramma che si consuma in seguito sull'isola "maledetta". Una storia avvolta nell'essenza british per lo stile del racconto e l'ambientazione che, tuttavia, rispetta il romanzo di Agatha Christie senza sconvolgere dettagli fondamentali. Sono poche le differenze tra libro e serie tv, ma lo spirito e la tensione graduale dell'avventura sono costruiti con un ritmo sostenuto che coinvolge lo spettatore. L'eleganza della regia racchiude i personaggi in una sorta di safe zone in cui essi sono liberi di muoversi, scatenando le loro passioni e i loro conflitti secondo un registro composto ma libero.

4. Il fascino suggestivo della nebbia

Dieci piccoli indiani: Burn Gorman in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: Burn Gorman in una scena della miniserie

La scena degli otto invitati a bordo di una barca a motore per raggiungere la proprietà sull'isola ci offre la prima prova di una messa in scena suggestiva, con un paesaggio uggioso che sembra sospeso tra un'acqua grigia e calma, in contrasto con il verde della costa. La nebbia governa ogni cosa, ricordando l'arrivo di Leonardo DiCaprio a Shutter Island nel film di Martin Scorsese, e l'atmosfera diventa inquietante, segnando l'esperienza di questi personaggi tagliati fuori dal mondo e chiamati a combattere per la propria sopravvivenza. L'estetica di calma apparente che sembra appartenere ad un'altra dimensione, rispecchia l'isolamento e il senso di prigionia palpabile al centro della storia. I campi deserti e spettrali che circondano la maestosa villa alimentano una claustrofobia interna ed intima dei personaggi. Craig Viveiros riprende la natura e il paesaggio con ampi movimenti di camera quando l'inquadratura si svuota dell'essere umano, ma questa scelta di regia non rassicura bensì sottolinea l'inquietudine di quell'esperienza lontano dal mondo e dalla civiltà.

5. Nessuno ti viene a salvare

"Nelle storie di Miss Marple e Poirot qualcuno è lì per svelare il mistero, e questo ti dà un senso di sicurezza e protezione, permettendo di prevedere che cosa sta per succedere... In questo libro nessuno ti viene a salvare, assolutamente nessuno arriva per aiutarti o interpretare il mistero" ha detto il regista. In effetti guardando Dieci Piccoli Indiani, ti aspetti che arrivino da un momento all'altro Miss Marple, Hercule Poirot o persino La signora in giallo, perchè si tratta di un classico murder mistery che ha l'obiettivo di trovare un colpevole, responsabile dei vari omicidi che si consumano all'interno di questa proprietà inglese lussuosa e isolata. Quando gli ospiti arrivano per la prima volta e gli unici due domestici aprono la porta per accoglierli tra le ampie stanze della villa, si prova la stessa sensazione che si ha in The Others quando Nicole Kidman e i suoi due figli si trasferiscono nella campagna inglese per iniziare una nuova vita.

Leggi anche: The Others: 5 elementi da brivido di un cult horror

Dieci piccoli indiani: in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: Toby Stephens in una scena della miniserie
Dieci piccoli indiani: Toby Stephens in una scena della miniserie

Si avverte quel senso di angoscia e si comincia a fare i conti con il dubbio che debba accadere qualcosa di poco piacevole. Nel corso delle puntate vengono poi offerti una serie di indizi al pubblico che diventa parte attiva della storia, invitato a risolvere il mistero in prima persona. Ci si diverte ad escludere i possibili colpevoli e a legare tra loro i dettagli che riguardano i vari personaggi, che devono fare i conti con il passato e reagire ad una situazione di stress e pericolo alquanto insolita.