Arrow 5: il meglio e il peggio della stagione

Tiriamo le somme della quinta annata delle avventure televisive dell'arciere della DC Comics, disponibile su Infinity dal 12 luglio!

Stephen Amell versione naufrago nel pilot di Arrow
Stephen Amell versione naufrago nel pilot di Arrow

Con la quinta stagione Arrow raggiunge un traguardo importante: la fine della storyline che, sin dal primo episodio, ha attraversato tutti i capitoli della serie, mostrando la trasformazione di Oliver Queen nella creatura spietata che abbiamo conosciuto nell'autunno del 2012, prima che si formasse il codice morale al quale ha sostanzialmente aderito negli anni successivi. La stagione 2016-2017 è stata anche quella del centesimo episodio, evento-anniversario che nella tradizione catodica segna anche il raggiungimento della prima tappa fondamentale ai fini della syndication, il sistema americano delle repliche che garantisce il successo perenne dello show e, nei casi migliori, guadagno sostanziosi per creatori e interpreti (l'esempio classico è quello di Larry David che in Curb Your Enthusiasm afferma, senza troppa ironia, di poter anche smettere di lavorare grazie alle ritrasmissioni di Seinfeld). Insomma, un periodo importante per quella che rimane la serie centrale dell'Arrowverse, che negli ultimi mesi si è espanso ulteriormente con la trasferta di Supergirl dalla CBS alla CW (sebbene lei rimanga in un altro universo, partecipa comunque ai crossover autunnali e primaverili). Con l'arrivo delle cinque stagioni di Arrow su Infinity, ecco il nostro bilancio, con gli alti e i bassi delle nuove avventure del Team Arrow che danno vita alla quinta stagione. Ovviamente l'articolo contiene spoiler.

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Cosa ha funzionato

I flashback

Per quattro anni i flashback sono stati al contempo il meglio e il peggio di Arrow, arricchendo gli episodi quando funzionavano e appesantendoli quando sapevano di pura obbligazione strutturale (questo soprattutto a partire dalla terza annata, quando Oliver ha lasciato l'isola di Lian Yu per diventare un mercenario al soldo di Amanda Waller). In questa occasione, complice la necessità di chiudere la storyline ambientata nel passato, queste sequenze hanno ritrovato il loro senso drammaturgico, aiutate anche dal ritorno nel luogo dove Oliver è rinato e dalla presenza della mala russa come antagonista principale. Il tutto al servizio di una perfetta chiusura del cerchio, che segna un nuovo inizio per lo show: nella sesta stagione sono ancora previsti dei flashback, ma non saranno un elemento costante (e qualora venissero utilizzati potrebbero riguardare altri personaggi, riprendendo la deviazione dalla formula già usata in passato).

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Gli antagonisti

Arrow: un primo sguardo al nemico della quinta stagione
Arrow: un primo sguardo al nemico della quinta stagione

Dopo la delusione di Ra's al Ghul nella terza stagione, gli showrunner sono tornati a gestire in modo ottimo i villains della serie, prima con Damien Dahrk nella quarta annata e poi con la doppia minaccia, in questa stagione, di Konstantin Kovar nel passato e Prometheus nel presente. Soprattutto quest'ultimo è stato oggetto di una scrittura solida e intelligente, capace di consegnare veri colpi di scena senza prendersi gioco delle aspettative del pubblico, come invece è accaduto con Savitar nell'altra serie di punta dell'Arrowverse, The Flash. Quanto a Kovar, la presenza scenica di Dolph Lundgren (prossimamente anche in Aquaman, restando in zona DC Comics) ha dato alla parte gangster del serial la giusta atmosfera pulp, trovando quell'equilibrio ideale tra toni dark e divertimento.

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Il ritorno di Laurel

The Flash 2: Katie Cassidy è Black Siren
The Flash 2: Katie Cassidy è Black Siren

Non saranno stati moltissimi a piangere più del dovuto per la dipartita, un anno fa, di Laurel Lance, personaggio storicamente importante sul piano filologico ma spesso ridotto a un ruolo molto ingrato nel contesto della serie, senza sfruttare appieno le doti recitative di Katie Cassidy. Con la notizia che l'attrice avesse firmato un contratto speciale per recitare in tutte le serie DC della CW nel corso della stagione 2016-2017, come i colleghi John Barrowman e Wentworth Miller, si era ipotizzato che potesse tornare in scena nei panni di Black Siren, la controparte malvagia di Laurel proveniente dal mondo parallelo Terra-2. Così è stato, e l'interprete dell'amata di Oliver ha finalmente potuto mostrare anche nella serie madre, dopo essere già apparsa in The Flash, quanto potesse contribuire una volta slegata dal suo ruolo originale. Tra le notizie riguardanti la prossima stagione, quella che ci rallegra maggiormente riguarda il ritorno di Cassidy come membro del cast fisso, sempre nei panni della nuova Laurel.

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Gli episodi-evento

Arrow: Caity Lotz, Stephen Amell e David Ramsey in Invasion!
Arrow: Caity Lotz, Stephen Amell e David Ramsey in Invasion!

Fortuna ha voluto che il centesimo episodio di Arrow coincidesse con il crossover quadruplo tra tutte le serie dell'Arrowverse: Invasion!, iniziato ufficiosamente nel mondo di Supergirl e finito nel contesto apertamente fantascientifico di Legends of Tomorrow. Per sfruttare al meglio la doppia occasione gli showrunner hanno limitato la componente "aliena" nella puntata di Arrow, usandola semplicemente come cornice narrativa per immaginare un mondo diverso, dove Oliver è felice e circondato da tutti i suoi cari. Un episodio toccante e ambizioso, che si basa su quanto fatto da Alan Moore per Superman al fine di realizzare una sorta di piccolo best of, per ricordarci cosa ci fece innamorare dello show nelle prime fasi. Uno scopo simile l'ha avuto anche il finale di stagione, che per prepararci al nuovo corso narrativo ha riunito tutto e tutti, con una menzione speciale per il redivivo Slade Wilson (la cui presenza dipende costantemente da quello che accade al cinema nel DC Extended Universe, la cui esistenza ha portato alla morte, nel medesimo episodio, di Captain Boomerang).

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Cosa non ha funzionato

Il nuovo Team Arrow

Arrow: Oliver e Speedy in un'immagine della quinta stagione
Arrow: Oliver e Speedy in un'immagine della quinta stagione

L'unica lamentela sostanziosa per quanto riguarda questa stagione, generalmente tornata ai fasti gloriosi della seconda annata, riguarda la nuova composizione della squadra di Oliver: personaggi simpatici e a loro modo efficaci, certo, ma con l'ingrato compito di avere nel corso di un solo ciclo di episodi lo stesso impatto che la formazione originaria ha avuto sin dalle origini, prima di saltare in aria - ma non si sa ancora se definitivamente - nel finale di stagione. Un compito reso ancora più difficile dalla presenza costante dei membri storici del team, Felicity, Thea e Diggle, reintegrati quasi come una misura di sicurezza qualora i volti nuovi non funzionassero a dovere. Un problema, per quanto minore, che andrà risolto nella prossima stagione, attualmente in corso di riprese e prevista a partire dal 12 ottobre negli Stati Uniti.