I 15 film più significativi del 2022, da Licorice Pizza a The Fabelmans

Da fenomeni di massa quali Top Gun - Maverick e Avatar 2 alle nuove opere di Anderson, Peele, Panahi, Guadagnino e Spielberg, ripercorriamo i film che hanno scandito l'anno 2022.

I 15 film più significativi del 2022, da Licorice Pizza a The Fabelmans

Dal punto di vista cinematografico, il 2022 è stato l'anno di un lento, progressivo, difficoltoso tentativo di tornare alla normalità. Da un lato gli strascichi della pandemia, dall'altro l'impatto del Covid sulle sale e sulle abitudini degli spettatori: elementi che continuano a influenzare il delicato equilibrio fra visioni casalinghe e frequentazione delle sale, e purtroppo in sfavore di queste ultime. Eppure, nell'arco del 2022 non sono mancati i fenomeni di massa in grado di riportare enormi folle a condividere il piacere dell'esperienza collettiva del cinema: in particolare lo strepitoso successo di Top Gun: Maverick e The Batman e quello, preventivato ma comunque significativo, di Avatar - La via dell'acqua.

The Fabelmans Film
The Fabelmans: un'inquadratura del film

Accanto ai suddetti 'colossi', altri titoli hanno faticato assai di più a ritagliarsi un'adeguata visibilità, ma sono comunque riusciti a conquistarsi l'ammirazione e l'affetto della propria fetta di spettatori. Di seguito, vogliamo dunque ripercorrere l'anno in procinto di chiudersi attraverso quindici tra i film più rappresentativi del 2022, in ordine di uscita in Italia: quelle opere che, mediante le più varie angolazioni, hanno saputo raccontarci alcuni aspetti della nostra realtà, ma spesso facendo leva sul passato, dai ricordi autobiografici all'immaginario di altre epoche. Buona lettura, dunque, e buone visioni!

1. Un eroe

A Hero
Un eroe: un'immagine di Amir Jadidi

Pochi autori sanno adoperare il cinema per mettere alla prova il nostro senso morale con la profondità e la capacità di empatia di Asghar Farhadi. Fra i titoli distribuiti in Italia all'inizio del 2022 a distinguersi è stato infatti Un eroe, il nuovo dramma del celebrato regista iraniano: un film che, attraverso le vicende di un uomo appena uscito di prigione, crea un potente corto circuito fra le diverse interpretazioni della realtà, spingendoci a interrogarci su come muoversi nella complessa zona grigia che separa i concetti di "giusto" e "sbagliato".

2. Belfast

Belfast
Belfast: una sequenza del film

L'autobiografismo, dicevamo, è stato un fil rouge che ha contraddistinto alcuni fra i più apprezzati titoli dell'annata: a partire da Belfast, memoriale dell'infanzia di Kenneth Branagh nella città nord-irlandese, teatro dei conflitti che, sul finire degli anni Sessanta, avrebbero inaugurato la tormentata età dei Troubles. Intrecciando la storia nazionale con il proprio "lessico familiare", Branagh ci ha consegnato un film traboccante di affetto e di nostalgia, che adotta in tutto e per tutto lo sguardo ad altezza bambino del suo giovanissimo, magnifico protagonista.

Belfast, la recensione: il viale dei ricordi di Kenneth Branagh rasenta la perfezione

3. The Batman

The Batman 9
The Batman: Robert Pattinson nel costume di Batman in una scena dal film

Passando sul versante del cinema mainstream, quella di The Batman era una sfida tutt'altro che semplice: costruire una nuova ripartenza per le avventure dell'uomo-pipistrello a brevissima distanza dalle versioni interpretate da Christian Bale e da Ben Affleck. Una scommessa vinta su tutta la linea dal regista Matt Reeves, autore di un cinecomic sviluppato con lo stile e le atmosfere di un plumbeo neo-noir metropolitano, e da Robert Pattinson, capace di distanziarsi dalle precedenti incarnazioni di Batman con il suo fosco ritratto dell'iconico supereroe creato da Bob Kane.

4. Licorice Pizza

Licorice Pizza
Licorice Pizza: Alana Haim e Cooper Hoffman

È durata ben quattro anni l'attesa per il nuovo film di Paul Thomas Anderson, ma il risultato, Licorice Pizza, ha suscitato l'entusiasmo dei cinefili e, con un po' di fortuna, potrebbe essere avviato a guadagnarsi lo statuto di cult. Alana Haim e Cooper Hoffman sono i protagonisti di una trascinante e atipica storia d'amore nella cornice della California degli anni Settanta, rievocata con un'attenzione ai dettagli e un trasporto emotivo impareggiabili: un racconto fluviale e ondivago che sembra seguire i moti del cuore dei personaggi, due giovani adulti alla ricerca di se stessi, ma consapevoli di poter contare l'uno sull'altra.

5. CODA - I segni del cuore

Coda Apple
I segni del cuore: un'immagine di Emilia Jones

Distribuito negli USA in video on demand nell'estate 2021 e arrivato in sordina in Italia, CODA - I segni del cuore è stato uno dei cosiddetti underdog di quest'anno: del resto, era a dir poco azzardato pronosticare che questo remake della commedia francese La famiglia Bélier, opera seconda della regista e sceneggiatrice Sian Heder, potesse addirittura ottenere l'Oscar come miglior film, il primo assegnato a una produzione distribuita da un servizio di streaming. Il suo punto di forza: la diretta semplicità con cui questa parabola di una ragazza nata da genitori sordomuti e animata da una passione per il canto è riuscita a coinvolgere il pubblico, regalandoci - sulle note di Joni Mitchell - una delle scene musicali più commoventi dell'anno.

6. Top Gun: Maverick

Tom Cruise
Top Gun - Maverick: un primo piano di Tom Cruise

Incredibile pensare che a rivelarsi di gran lunga il maggior campione d'incassi del 2022 (un miliardo e mezzo di dollari e centosessanta milioni di spettatori) sia stato il sequel di un film del lontano 1986, con protagonista un divo oggi sessantenne. Ma che si tratti dell'inossidabile popolarità di Tom Cruise o dell'eterno fascino degli anni Ottanta, fatto sta che Top Gun: Maverick, diretto da Joseph Kosinski, ha galvanizzato un pubblico estremamente ampio presentandoci una versione più matura di Maverick Mitchell, il cui spirito vitalistico e ribelle si accompagna ora alla consapevolezza dell'esperienza, nell'ottica di un ideale "passaggio di testimone" alle nuove generazioni.

Top Gun: Maverick, la recensione: un toccante, spettacolare ritorno nella Danger Zone

7. Elvis

Elvis Austin Butler
Elvis: un primo piano di Austin Butler

Altra pellicola capace di riempire le sale come ormai accade troppo di rado ai film rivolti ad un pubblico adulto, Elvis ha segnato anche il ritorno dietro la macchina da presa del regista australiano Baz Luhrmann a quasi un decennio di distanza da Il grande Gatsby (con l'inframezzo della serie televisiva The Get Down). Il principale merito di questo rutilante biopic dedicato al re del rock'n'roll è stata l'energia con cui Luhrmann e il suo protagonista, il bravissimo Austin Butler, hanno rievocato sullo schermo una delle massime icone del ventesimo secolo, sottolineandone in particolare i lati più fragili.

8. Nope

Nope
Nope: un'immagine del film

La terza prova da regista di uno dei nuovi maestri dell'horror contemporaneo è un film anomalo e suggestivo, con commistioni dalla fantascienza e dall'horror, in grado di offrire molteplici piani di lettura. Il mistero al cuore di Nope, ovvero l'UFO che si materializza nel cielo della California, diventa infatti un'allegoria del cinema stesso e delle sinistre dinamiche alla base dell'industria dello spettacolo. Jordan Peele si conferma dunque uno dei più importanti cineasti d'America, in virtù di uno stile personalissimo e dell'abilità nel coniugare riflessione e intrattenimento.

Nope, la recensione: Jordan Peele alla ricerca della sequenza perfetta

9. Triangle of Sadness

Triangle Of Sadness 4
Triangle of Sadness: un'immagine del film

Prima produzione in lingua inglese di Ruben Ostlund, ormai da anni tra le voci più apprezzate del cinema d'autore europeo, Triangle of Sadness è un'altra, ferocissima satira incentrata sui rapporti di classe e su quei conflitti sotterranei pronti ad esplodere. Ricompensato con la Palma d'Oro al Festival di Cannes 2022, il film adopera il linguaggio della commedia nera per mettere in scena vizi e meschinità dell'alta borghesia, ma anche per raccontare in che modo le gerarchie, il denaro e l'esercizio del potere finiscano per influenzare inesorabilmente le relazioni umane.

Triangle of Sadness, analisi del finale: un mondo di servi e capitani

10. Everything Everywhere All at Once

Everything Everywhere All At Once
Everything Everywhere All at Once: Jamie Lee Curtis e Michelle Yeoh

In America è stato una delle grandi sorprese dell'annata: un successo di proporzioni inaspettate, nonché uno dei titoli schierati in prima fila per l'imminente stagione dei premi. Firmato da Daniel Kwan e Daniel Scheinert, Everything Everywhere All at Once rappresenta una curiosa declinazione della fantascienza, in cui il tòpos degli universi paralleli diventa un veicolo per esplorare la galassia emotiva dei personaggi e la complessità dei rapporti familiari; con la diva malesiana Michelle Yeoh protagonista assoluta in un ruolo che segna forse il vertice della sua variegata carriera.

11. Gli orsi non esistono

No Bears
Gli orsi non esistono: un'immagine di Jafar Panahi

Il 2022 è stato un anno fondamentale per l'Iran: un anno di rinnovata consapevolezza, soprattutto da parte delle generazioni più giovani, e di un grande movimento di massa per reclamare diritti negati fin dai tempi della Rivoluzione. È emblematico, pertanto, che uno dei film più apprezzati dello scorso Festival di Venezia sia stato realizzato da Jafar Panahi, regista attualmente agli arresti per l'accusa di propaganda contro il regime; e il suo Gli orsi non esistono, narrato mediante la formula del metacinema, costituisce non a caso un esempio ammirevole di come la settima arte possa rivendicare il desiderio di libertà degli esseri umani, perfino nelle circostanze più avverse.

12. Bones and All

Bones
Bones and All: un'immagine di Timothée Chalamet

Sempre alla Mostra di Venezia, dove ha ricevuto il Leone d'Argento per la miglior regia, ha fatto il suo esordio il nuovo lavoro di uno degli autori italiani più originali su piazza, nonché uno dei più stimati sulla scena internazionale. Basato su un romanzo di Camille DeAngelis e ambientato nella brulla provincia americana degli anni Ottanta, Bones and All utilizza alcuni canoni dell'horror per sviluppare un'affascinante storia on the road sull'amore, la solitudine e l'identità individuale, con i bravissimi Taylor Russell e Timothée Chalamet nei panni di due giovani cannibali in cerca del proprio posto nel mondo.

Bones and All, la recensione: amore cannibale

13. Pinocchio

Pinocchio
Pinocchio: un'immagine del film

Progetto coltivato per lungo tempo da parte di Guillermo del Toro, il suo Pinocchio, distribuito su Netflix, si è imposto come una delle perle del cinema d'animazione degli ultimi anni: merito sia dell'affascinante dimensione visiva, sia dell'originale rivisitazione delle avventure del piccolo burattino nato dalla penna di Carlo Collodi. Non era semplice confrontarsi con un soggetto già trattato più volte sul grande e sul piccolo schermo, ma il regista messicano ha aggiornato la storia di Collodi legandola sia ai temi-chiave della sua filmografia, sia all'atmosfera repressiva dell'Italia all'epoca del fascismo.

14. Avatar - La via dell'acqua

Avatar
Avatar - La via dell'acqua: un'immagine del film

Si trattava probabilmente dell'opera cinematografica più attesa del 2022: una produzione dai tempi biblici, che ha segnato il ritorno alla regia di James Cameron a ben tredici anni di distanza dal fortunatissimo capostipite. Ma a giudicare dall'impatto che sta riportando nelle sale internazionali, Avatar - La via dell'acqua sembra aver soddisfatto le legioni di fan del mondo di Pandora: merito della spettacolare capacità di messa in scena del regista canadese, specialmente nelle sequenze d'azione, di uno stupefacente apparato tecnico, ma anche dell'efficace descrizione dei personaggi e dei loro legami.

Avatar - La via dell'acqua, James Cameron: "Nel sequel abbiamo affrontato la responsabilità di avere figli"

15. The Fabelmans

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The Fabelmans: Paul Dano, Mateo Zoryan e Michelle Williams in una scena

E il 2022 cinematografico non poteva concludersi in maniera più entusiasmante di così: con il nuovo capolavoro di un regista settantaseienne che ha scritto interi capitoli della storia della settima arte, ma che ancora non cessa di stupirci ed emozionarci. E nel caso di The Fabelmans, il senso di meraviglia deriva proprio dal percorso autobiografico di Steven Spielberg: l'incanto della scoperta e la vocazione per il racconto effettuato attraverso le immagini in movimento, ma anche la presa di coscienza di se stessi e della realtà che ci circonda... a partire dall'alveo familiare, fonte di sicurezza e di affetto, ma pure di una consapevolezza tanto dolorosa quanto necessaria.

The Fabelmans. O di come imparammo ad amare il cinema (e Steven Spielberg)