Figura di spicco della 'sesta generazione' di cineasti cinesi, Jia Zhang-ke è nato nel 1970 a Fenyang e si è diplomato alla Beijing Film Academy. Gira i tre primi lungometraggi nella sua provincia d'origine, fuori dai circuiti cinematografici ufficiali: Pickpocket (1997), Platform (2000) e Unknown Pleasures (2002) non trovano distribuzione nelle sale cinesi, ma sono rispettivamente selezionati ai festival di Berlino, Venezia e Cannes. Nel 2004, Jia Zhang-ke ottiene l'autorizzazione da parte delle autorità cinesi di girare il documentario The World ed esce dalla clandestinità. Leone d'oro alla Biennale di Venezia con Still Life (2006), Jia Zhang-ke ha finora firmato nove lungometraggi, di cui tre documentari. Ha prodotto inoltre Plastic City (2008), ultimo film di Yu Lik-wai, suo fedele capo operatore.
2013 Premio Miglior sceneggiatura per Il tocco del peccato
2007 Premio Premio Orizzonti Doc per Useless
2006 Premio Leone d'Oro per Still Life
2007 Candidatura Miglior film extraeuropeo per Still Life
2014 Candidatura Miglior film straniero per Il tocco del peccato
2018 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2015 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
2013 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
2006 Regia, Sceneggiatura, Soggetto, Produzione
Nella visione di Jia Zhang-ke illusioni e desideri sembrano destinati a non trovare realizzazione in una Cina malata e crudele.
Il lungometraggio verrà prodotto da MK2 e sarà una storia d'amore che inizierà nel 2001.
La conquista del Leone d'Oro da parte del magnifico The Woman Who Left è solo l'ultimo esempio di come il Festival di Venezia abbia contribuito a far conoscere i grandi autori del cinema asiatico: dalle vittorie di classici come Città dolente e Lanterne rosse al recentissimo trionfo di Lav Diaz, ripercorriamo la storia del rapporto fra la Mostra veneziana e i cineasti dall'Oriente.
La società giapponese Office Kitano verrà insignita del riconoscimento che rende omaggio alle realtà più significative della produzione indipendente internazionale.
In concorso arriva il terzo, attesissimo film italiano, ma sulla croisette spazio anche allo scandaloso Love di Gaspar Noé e a storie dalle tematiche sociali.