Heinrich Böll nacque il 21 dicembre 1917 a Colonia, sul Reno, figlio di uno scultore, Viktor Böll. Cresciuto in una famiglia cattolica, rifiutò di iscriversi nella Gioventù hitleriana. Dopo aver lavorato come apprendista libraio nel 1938 iniziò a studiare Germanistica e Filologia classica all'Università, ma venne chiamato alle armi l'anno successivo. Durante la Seconda Guerra Mondiale fu mandato in Francia, in Unione Sovietica e in Ungheria, venne fatto prigioniero in Germania dell'Est dagli americani e internato in un campo di lavoro prima in Francia e poi in Belgio, fino alla conclusione della guerra.
Tornato a Colonia con i pochi parenti sopravvissuti, iniziò a scrivere e riprese gli studi universitari, mentre ricostruiva la sua casa, distrutta dai bombardamenti. Dopo aver pubblicato una serie di racconti brevi su alcuni giornali, nel 1949 esce il suo primo romanzo, Il treno era in orario, cruda storia di un soldato tedesco fatto prigioniero in Polonia. Nel 1951 si avvicinò al Gruppo 47, che raccoglieva gli intellettuali tedeschi e li liberava dal loro lungo isolamento, all'interno del quale conobbe tra gli altri Hans Werner Richter. Nello stesso anno vinse un premio per il racconto satirico La pecora nera.
Da allora in poi seguirono una numerosa serie di romanzi, racconti, e saggi, prevalentemente ambientati nello squallore del dopoguerra tedesco. Per questo motivo la poetica dell'autore è stata definita come Trümmerliteratur ("letteratura delle macerie"), caratterizzata da una forte impronta di denuncia nei confronti degli emarginati e dei derelitti che popolavano la società tedesca dopo il conflitto mondiale, e animata da una visione pacifista con i quali denunciava sia i crimini del Nazismo, sia quelli della Guerra fredda.
Per il rigore e l'impegno della sua opera, nel 1972 gli venne conferito il Premio Nobel. Tra i suoi romanzi più conosciuti, E non disse nemmeno una parola (1953), Biliardo alle nove e mezzo (1959), Opinioni di un clown (1963), Foto di gruppo con signora (1971) - che, a partire dalla foto di una donna, analizza la storia della Germania dell'ultimo cinquantennio - L'onore perduto di Katharina Blum(1971), nel quale condanna l'esplosione di violenza degli anni Settanta, e da cui è tratta anche l'omonimo film diretto nel 1975 da Volker Schlöndorff e Margarethe von Trotta.
Negli ultimi anni di attività continuò a interessarsi di problemi politici e sociali, allargando lo sguardo anche alla Russia, all'Europa dell'Est e ai paesi del Terzo mondo, e prendendo anche le distante dall'istituzione ecclesiastica. Il suo ultimo romanzo è La ferita del 1983, ma sono stati pubblicati postumi anche Donne con paesaggio fluviale nel 1995 e Croce senza amore nel 1998. Dalle sue opere sono state realizzate numerose trasposizioni, prevalentemente da parte della televisione tedesca.
Morì nel 1985 a Bonn, al fianco della moglie Annemarie.
1978 Sceneggiatura
2002 Recitazione