Arnaud Desplechin nasce nel 1960 a Roubaix, in un ambiente dove si respira l'amore per il cinema e la letteratura: i suoi fratelli, Fabrice, Marie e Raphaëlle, diverranno infatti rispettivamente attore, scrittrice e sceneggiatrice. Arnaud, tuttavia, conosce la Settima arte grazie all'amico, nonché futuro regista, Eric Rochant, insieme al quale realizza le prime opere amatoriali.
Nel 1984 si laurea in cinematografia nel prestigioso Institut des hautes études cinématographiques di Parigi e in seguito inizia la sua carriera come collaboratore alla sceneggiatura per il film di Rochant Un mondo senza pietà.
Dopo il ritratto familiare del mediometraggio La vita dei morti, nel 1992 dirige il suo primo lungometraggio, La sentinella, dramma psicologico dalle atmosfere noir, che viene presentato a Cannes e dona anche la ribalta al giovane attore Emmanuel Salinger, vincitore del César. Torna in concorso a Cannes con il successivo Comment je me suis dispute..., sempre interpretato da Salinger, oltre che da Mathieu Amalric ed Emmanuelle Devos, con i quali ha instaurato sin dagli esordi una stabile collaborazione. Sempre a Cannes, nel 1998 fa parte della commissione selezionatrice dei cortometraggi.
Segue un deciso cambio di ambientazioni e di atmosfere con Esther Kahn (2000), adattamento di un racconto di Arthur Symons incentrato su un'aspirante attrice ebrea nella Londra di fine Ottocento. Nuovo cambiamento nel 2003 con Léo, en jouant Dans la compagnie des hommes, questa volta trasposizione di un'opera teatrale, realizzata in due versioni differenti, una per la televisione e l'altra per il cinema (cui si aggiunge un documentario, Unplugged che filma i dietro le quinte).
Il nome di Desplechin inizia a risuonare anche in ambito internazionale con il lungometraggio del 2004 I re e la regina, scritto insieme a Roger Bohbot, che alterna sullo schermo due storie parallele, affidandosi ancora una volta al talento di Emmanuelle Devos e Mathieu Amalric (vincitore del César), cui si aggiunge questa volta la collaborazione di Catherine Deneuve. Tuttavia il successo del film è adombrato da una causa giudiziaria intentata dall'ex compagna del regista, l'attrice e collaboratrice Marianne Denicourt, che lo ha accusato di aver utilizzato alcuni elementi della sua vita privata per la realizzazione del copione.
Nel 2007 Desplechin firma due opere cinematografiche che riflettono sul tema della famiglia. La prima è un documentario autobiografico, L'Aimée, dedicato al padre e al fratello Fabrice, ripresi nella casa di Roubaix, presentato al Festival di Venezia. La seconda è un nuovo film di finzione, l'intenso affresco corale Racconto di Natale. Acclamato al Festival di Cannes del 2008, ha vinto due premi, attribuiti alle interpretazioni di Catherine Deneuve e Jean-Paul Roussillon. Al momento il regista sta lavorando a una nuova opera, dal titolo Jimmy Picard.
Arnaud Desplechin è stato anche legato all'attrice Hélène Fillières e alla scrittrice Florence Seyvos, da cui ha avuto un figlio nel 2006.
2015 Premio Quinzaine des Réalizateurs - Premio SACD per I miei giorni più belli
2014 Candidatura Miglior regia per Jimmy P.
2014 Candidatura Miglior adattamento per Jimmy P.
2014 Candidatura Miglior film francese per Jimmy P.
2009 Candidatura Miglior regia per Racconto di Natale
2009 Candidatura Miglior sceneggiatura originale per Racconto di Natale
2005 Candidatura Miglior regia per I re e la regina
2005 Candidatura Miglior sceneggiatura originale o adattamento per I re e la regina
2023 Recitazione
2022 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
2021 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
2019 Regia, Sceneggiatura, Soggetto
In occasione della presentazione romana del film del regista francese che lo scorso anno ha aperto la 70. edizione del Festival di Cannes, abbiamo incontrato Desplechin, accompagnato da una delle illustri interpreti del film, Alba Rohrwacher.
Cinema e vita si intrecciano nel drama di Arnaud Desplechin che ha inaugurato la settantesima edizione del festival di Cannes.
Dal 4 al 10 aprile a Roma la manifestazione che poi si sposterà a Firenze, Bologna, Milano, Napoli, Palermo e Torino. Valeria Bruni Tedeschi madrina di questa edizione.
Nel dramma lascivo e nostalgico di Arnaud Desplechin che inaugura Cannes anche Mathieu Amalric, Alba Rohrwacher e Louis Garrel.
Un film molto ambizioso nella concezione e nei riferimenti quello che apre la 70sima edizione del Festival di Cannes, che però fallisce nell'unificare e nell'armonizzare le sue molteplici suggestioni.