Tra i primissimi film interpretati da Kevin Bacon c'è anche il cult horror Venerdì 13, ma c'è un aspetto di quel ruolo che l'attore ha odiato profondamente, come ha poi confessato lui stesso.
Kevin Bacon è grato a tutti i ruoli che gli hanno permesso di costruire una lunga e fruttuosa carriera, ma c'è un aspetto del personaggio di Jack in Venerdì 13 che ha sempre odiato e ha a che fare col fatto che i fan del film continuino a chiedergli di autografare foto di quel ruolo ancora oggi:
"Tutto ciò che ricordo del film è che faccio sesso con una ragazza e poi fumo una canna che, nel linguaggio dell'horror, significa che sei morto. Sono sdraiato sul letto e una mano esce fuori da sotto il letto e mi spinge la testa da cui poi esce fuori una freccia che mi attraversa il collo e sbuca dalla fronte. Hanno costruito un collo e petto finto, mentre la faccia era la mia. Ero in ginocchio sotto il letto con la mia testa piegata all'indietro sul collo e petto finto. Sono andato sotto il letto, poi ho tirato su la testa e mi hanno applicato il trucco. Ci è voluto un sacco di tempo e in quella posizione è stata una specie di tortura" ricorda Kevin Bacon.
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"Poi si sono raccomandati 'Sappi che abbiamo solo uno di quei colli'. Non poteva esserci un secondo take, doveva essere buona la prima. Non sapevo come recitare trafitto da una freccia, ho fatto ciò che potevo e poi hanno pompato il sangue che è uscito copioso dalla mia bocca. Il risultato è che il sangue ha preso una strana traiettoria, ma c'era solo un take e quindi..."
Il 61enne Bacon arriva poi a svelare l'aspetto che più lo ha infastidito del ruolo di Jack, una delle vittime del killer di Venerdì 13: "Sono sempre inorridito dal fatto che, quando mi chiedono un autografo, è sempre la prima foto che tirano fuori e che mi chiedono di firmare. Io, con il sangue che mi esce dalla bocca e una freccia che mi trapassa il collo. Sapete, sono un ragazzo piuttosto accomodante. Ma dopo un po' mio viene da chiedere 'Devo proprio firmare un'altra foto di me morto?".
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