King Arthur - Il potere della spada è un flop da 300 milioni: ecco le ragioni

Indiewire ha analizzato le ragioni degli incassi fiacchi nel primo weekend di uscita negli USA per il film di Guy Ritchie.

L'esordio al botteghino non è stato generoso con King Arthur - Il potere della spada. Il colossal action costato 300 milioni di dollari, in America ne ha incassati solo 15 e i media si sono immediatamente concentrati sull'analisi per capire che cosa non abbia funzionato nella rilettura del mito dei Cavalieri della Tavola Rotonda attualizzata dall'ipercinetico Guy Ritchie.

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Quali problemi non hanno giovato al film danneggiandone l'appeal nei confronti del grande pubblico americano? Indiewire ne mette in evidenza quattro.

1. Non ci sono donne

King Arthur: Legend of the Sword - Jude Law in una foto del film
King Arthur: Legend of the Sword - Jude Law in una foto del film

Tra i vari elementi che caratterizzano la leggenda di Re Artù vi è una storia d'amore che vede coinvolto il Re, Ginevra e Sir Lancillotto. Guy Ritchie ha, però, preferito concentrarsi sulle interazioni maschili togliendo Ginevra dalla circolazione. La dimensione action fantasy ha avuto la meglio su quella sentimentale, ma così facendo le donne sono praticamente sparite dal film, rendendo meno appetibile la pellicola per il pubblico femminile in cerca di personaggi in cui rispecchiarsi. Così King Arthur - Il potere della spada assegna un piccolo ruolo ad Astrid Berges-Frisbey nei panni di un'ambigua maga priva di nome. Forse il futuro le riserverà un ruolo più centrale, ma per il momento verrà ricordata ben poco.

2. Il film è uscito nel weekend della Festa della Mamma

Alla mancanza di donne, si aggiunge una release in un weekend in cui le scelte femminili hanno la meglio. Le donne hanno preferito a King Arthur la commedia la femminile Fottute! con Amy Schumer e Goldie Hawn che, a fronte di un budget di 42 milioni, ne ha già recuperato le metà.

3. Warner è vittima di un calendario troppo affollato

King Arthur - Il potere della spada: Charlie Hunnam e Djimon Hounsou in una scena del film
King Arthur - Il potere della spada: Charlie Hunnam e Djimon Hounsou in una scena del film

Consapevole che King Arthur - Il potere della spada fosse un film problematico da collocare, Warner ha deciso di preservarlo dalle sfide più toste. Così la pellicola è uscita una settimana dopo Guardiani della Galassia Vol. 2 e una settimana prima di Alien: Covenant . Il weekend post-Marvel, però, è sempre rischioso visto che i film dei Marvel Studios hanno una tenuta molto lunga e questo è il motivo per cui i titoli grossi evitano questa collocazione.

4. Il budget richiedeva un PG-13, ma il film avrebbe avuto bisogno di un rating R

La maggior parte delle pellicole che puntano a catturare il grande pubblico tentano di dribblare il rating R puntando a un più popolare PG-13. Deadpool ha tentato l'azzardo conquistando il pubblico americano, ma in molti paesi non gli è andata altrettanto bene. La Cina ha scelto di non far uscire il film per via del suo humor pesante e dei contenuti sessuali espliciti. La storia narrata in King Arthur, però, è un classico, il genere medievale è stato ridefinito da opere che sfidano la censura come Il trono di spade, Outlander e The Borgias. La versione edulcorata di King Arthur con tanta azione, zero sesso e poca violenza ha decisamente meno appeal.

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