Uma Thurman, dopo l'intervista rilasciata a The New York Times, è ritornata a parlare dell'incidente avvenuto sul set di Kill Bill diretto dal regista Quentin Tarantino.
In un post condiviso su Instagram l'attrice ha spiegato: "Le circostanze di questo episodio si sono verificate all'insegna della negligenza e al punto da rasentare criminalità. Non credo però che Quentin Tarantino avesse intenzioni malevoli nei miei confronti. Tarantino ha provato, e prova ancora oggi, un profondo senso di rimorso. Mi ha dato il video anni dopo in modo da guardarlo e condividerlo, a prescindere dal fatto che non sarà mai possibile fare giustizia. L'ha inoltre fatto con la piena consapevolezza che potrebbe avere per lui delle conseguenze negative, e sono orgogliosa che abbia fatto la scelta giusta, è stato coraggioso".
La star ha proseguito: "Il tentativo di insabbiare l'incidente è imperdonabile, e per questo ritengo colpevoli esclusivameente Lawrence Bender, E. Bennett Walsh e l'ormai famigerato Harvey Weinstein. Hanno mentito, distrutto le prove e continuano a dire bugie sui danni permanenti che hanno causato e hanno scelto di mettere a tacere. La copertura aveva degli intenti malvagi e queste tre persone dovrebbero provare vergogna per l'eternità. La CAA non ha mai mandato qualcuno in Messico. Spero che si occupino degli altri clienti con più rispetto se vogliono lavorare in modo decente per il ruolo per cui vengono pagati".
Un post condiviso da Uma Thurman (@ithurman) in data: Feb 5, 2018 at 10:15 PST
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