Chuck Palahniuk, autore del romanzo Fight Club sul quale è stato basato l'omonimo lungometraggio del 1999 con Brad Pitt ed Edward Norton, ha condiviso su Facebook il poster del film rifatto in una versione anti Covid.
Se l'indimenticabile regola numero uno del Fight Club recitava "Non parlare mai del Fight Club", non si può certo dire lo stesso del Coronavirus, del quale si parla tutti i giorni ormai da sette mesi. Ed è giusto che sia così, per ricordare alle persone che non bisogna abbassare la guardia e che il rischio contagio non è affatto andato in vacanza. Lo sa bene anche Chuck Palahniuk, scrittore e giornalista statunitense che nelle scorse ore ha condiviso sui social un'immagine che, oltre a strappare un sorriso ai suoi followers, ricorda loro di continuare a rispettare le direttive anti-Covid e quindi di combattere il virus indossando la mascherina e rispettando le distanze sociali. La foto è una delle più celebri di Fight Club, ovvero quella con la saponetta rosa che solitamente riporta il titolo del film ma che in questo caso risulta più attuale che mai con la scritta Fight Covid (combatti il Covid). Palahniuk, che ha inaugurato la sua carriera di scrittore proprio firmando il romanzo che è diventato un best seller in seguito all'uscita del film di David Fincher, ha scritto nel post: "#FightCovid (Non sono sicuro di chi sia l'artista originale. L'ho visto pubblicato su Twitter da Benjamin Lund). #FightClub #Covid19".
Il film, che nel 2019 ha compiuto vent'anni, rappresenta un titolo apprezzato da intere generazioni di pubblico e di critica, seppure negli anni novanta non siano mancate una serie di critiche rivolte a quelle che potevano essere le influenze dell'opera sull'identità maschile. Non a caso, Fight Club è stato definito anche come un "porno macho" o addirittura come "un film di grandi star, fascista come non se ne vedevano dai tempi de Il giustiziere della notte, una celebrazione della violenza in cui i protagonisti si prendono una licenza per bere, fumare, scoparsi e picchiarsi l'un l'altro".
Tuttavia, i timori dei critici riguardo un'ondata di anarchismo maschile non sono divenuti realtà, considerato che il film ha incassato appena 37 milioni di dollari a fronte di un budget di 63 milioni di dollari. Fight Club ha infatti seguito troppo bene la sua regola numero uno e persone sono andate in sala a vedere il film ed anche l'attore protagonista Edward Norton ha recentemente attribuito l'insuccesso del film ad uno scarso lavoro di marketing.