La 64esima edizione del Festival di Cannes volge al termine, ma il cartellone ha ancora proposte valide da offrire. Come ad esempio This Must be the Place di Paolo Sorrentino, che prosegue la sezione competitiva insieme a Drive, di Nicolas Winding Refn, interpretato da Ryan Gosling. Il cacciatore di nazisti più improbabile (ma allo stesso tempo convincente) della storia del cinema, l'istrionico Sean Penn di This Must Be the Place, ha conquistato la critica con la sua interpretazione nel film che, nonostante il tema drammatico, è stato giudicato tra i più solari e positivi della filmografia di Sorrentino.
Uno dei temi drammatici che fanno da sfondo a This Must Be the Place è quello dell'Olocausto, che in un contesto diverso ha sollevato discussioni in merito alle dichiarazioni fatte da Lars von Trier, l'autore di Melancholia. A due giorni dalla presentazione del film, non si arrestano le polemiche per le provocazioni del regista danese: alla decisione di dichiarare von Trier "persona non gradita", comunicata ufficialmente dalla direzione del Festival, si affiancano le reazioni e i provvedimenti delle società di distribuzione internazionali, tra cui una argentina che avrebbe dovuto distribuire Melancholia in Sudamerica e ha improvvisamente cancellato il contratto. La Teodora Film invece, storica distribuzione e produzione dei film di Susanne Bier, insieme alla Lumière, ha espresso "solidarietà alla regista volgarmente attaccata da Lars von Trier a Cannes, senza alcuna motivazione. Si dichiarano scandalizzati dalle esternazioni di Lars von Trier e in seguito a queste vicende non ritengono di poter più avere relazioni professionali con la sua produzione Zentropa." Il regista tuttavia sembra averla presa con sportività, e ha accettato il provvedimento della direzione del Festival di Cannes, nonostante si fosse scusato a più riprese per le sue battute poco opportune.
La sezione Un Certain Regard invece prosegue con il norvegese Oslo, 31. august, ispirato al romanzo Fuoco fatuo di Pierre Drieu La Rochelle, e The Hunter, del regista georgiano Bakur Bakuradze. La ciliegina sulla torta di questa giornata cinematografica è la lezione di cinema con Malcolm McDowell, interprete ormai leggendario di Arancia Meccanica.
Sul fronte del glamour, Cannes continua a brillare con le tantissime star che ieri sera hanno affollato l'Eden Roc hotel per partecipare al galà di beneficenza dell'Amfar, organizzato per raccogliere fondi per la lotta all'AIDS. Un evento che fu organizzato per prima da Elizabeth Taylor, che è stata ricordata nel corso della serata. Tra gli oggetti andati all'asta infatti, figuravano un ritratto fotografico esclusivo e autografato della diva recentemente scomparsa, oltre che un ritratto serigrafico firmato da Andy Warhol, che è stato venduto per 400mila dollari.
Il compito di dare il via alla serata è stato affidato a Milla Jovovich, che fasciata in un abito di lamè dorato, ha cantato la celebre I Wanna Be Loved By You di Marilyn Monroe, mentre Boy George ha offerto un paio di performance musicali. Tra gli altri invitati celebri, figuravano Jude Law, Gwen Stefani, Sean Penn, Janet Jackson, Robert De Niro, Goldie Hawn, Jane Fonda e Harvey Weinstein.
Una parata di star quindi, che conferma Cannes come una delle località più amate dalle celebrità - almeno nel contesto del Festival. Non da tutte però. C'è anche qualcuno per cui Cannes è un po' una delusione, come Bradley Cooper: "Cannes è come Atlantic City" - ha detto la star di Una notte da leoni - "Io pensavo che fosse un posto col mare azzurro e trasparente e un sacco di belle donne nude. E invece è come camminare ad Atlantic City. Sono rimasto scioccato."