Prima giornata della 62_esima_ edizione del Festival, e Venezia già luccica di stelle ma si lascia anche colorare dalla pacifica festosità dei no-global. Al Lido è già approdata la madrina della serata d'apertura e di chiusura del Festival, Ines Sastre, la giurata Isabella Ferrari, quindi Jaqueline Bisset, Tinto Brass - in polemica con il direttore della Mostra, che non ha accettato di inserire il suo imminente Monamour in cartellone - Valerio Mastandrea. In arrivo anche Tina Turner che ha partecipato alla colonna sonora di All the invisible children, e che alla festa dedicata al film canterà in duetto con Elisa.
Per nulla emozionata Ines Sastre, la bella attrice spagnola si è detta felice di inaugurare il festival e soprattutto di tornare in Italia, dove ha girato il suo primo film con Pupi Avati, con il quale da dicembre inizierà le riprese di un nuovo film. Impegnata sul set di The Lost City di Andy Garcia, Ines partirà per il Colorado subito dopo la serata inaugurale e tornerà dopo qualche giorno per godersi parte dei film in cartellone e per la serata di chiusura del Festival.
Tra gli ospiti certi della serata di apertura del Festival ci saranno la Bisset, John Woo, Maria Grazia Cucinotta, Carlo ed Enrico Vanzina, Laura Linney, la stilista Miuccia Prada, Gillo Pontecorvo, Carlo e Marina Ripa di Meana, Marisa Paredes, David Cronenberg ed un folto parterre di politici tra cui Rutelli, Buttiglione e De Mita. Dopo la proiezione di Seven Swords sarà offerta una cena ispirata al lontano Oriente, che si terrà sulla spiaggia di fronte all'Hotel Excelsior.
Assente George Clooney che comunque dovrebbe arrivare stanotte a Venezia per presenziare alla prima del suo film in concorso Good Night, and Good Luck.
Ma mentre il Festival entra nel vivo, tra sfavillare di celebrità e di schermi - ma soprattutto di progetti: il presidente della Biennale ha annunciato che presto inizieranno i lavori per un nuovo Palazzo del Cinema - a Venezia inizia anche la festa dei no-global, che con un furgone colorato e chiassoso, si sono fatti sentire portandosi fino al limite dell'area della Mostra del Cinema. Una manifestazione pacifica contro il Mose, ma soprattutto contro la guerra, come ci tiene a dire l'organizzatore Tommaso Cacciari: "Una guerra che, ci era stato detto, avrebbe dovuto esportare la democrazia in Iraq, ed invece ha portato la guerra in casa nostra, come si è visto a Londra e Madrid". Secondo Cacciari, inoltre, anche le misure di sicurezza intraprese a Venezia - transenne, metal detector e dispiego di forze dell'ordine - sono una conseguenza conseguenza di questa guerra e "di fatto anch'esse un apparato di guerra".