Boris, Massimiliano Bruno: "Poteva cambiare tutto, ma la gente è persino peggiorata"

La mini reunion di Boris all'UltraPop Festival ha permesso a Massimiliano Bruno, Ninni Bruschetta e Antonio Catania di riflettere sull'eredità dello show.

Una minireunion dolceamara per gli attori di Boris all'Ultrapop Festival: Massimiliano Bruno, Antonio Catania e Ninni Bruschetta riflettono sull'eredità dello scoppiettante show, considerato da molti la miglior serie tv italiana, che però, come sottolinea Bruno, non ha fatto scuola visto che nessuno ne ha raccolto il testimone.

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Boris: Francesco Pannofino nel ruolo di René Ferretti

Grazie all'esplosivo trio di autori composto dal compianto Mattia Torre, Luca Vendruscolo e Giacomo Ciarrapico, Boris è entrata nel linguaggio popolare con le sue esilaranti battute che celano riflessioni profonde sulla cultura, politica e società italiana.

"Sono stupito dal fatto che nessuno abbia raccolto il testimone dell'esperienza di Boris, terminata dieci anni fa" commenta Massimiliano Bruno. "Nessuno ha colto quello spirito per continuare a fare qualcosa di diverso. Boris poteva essere la serie che cambiava la tv, ma è rimasta la mosca bianca. La tv non è cambiata, i politici non sono cambiati, la testa della gente è perfino peggiorata. Sono pessimista. L'arte può raccontare in maniera puntuale un'epoca, ma difficilmente può far cambiare idea a chi ha cuore di pietra e interessi diversi. Questo è l'insegnamento negativo che Boris mi ha impartito, ma il dono che mi lasciato è quello di aver fatto parte di un gruppo di attori bravissimi".

Pensando al celebre monologo della locura, uno dei momenti più iconici di Boris, Ninni Bruschetta, interprete del mitico Duccio, aggiunge: "Ciò che resta di Boris è questa scrittura brillantissima, ma anche profondissima, molto rara in Italia. L'ironia nasconde una critica violenta. Trattenere tutto questo ha creato l'amore intorno al progetto prima da parte nostra e poi degli spettatori. Siamo in grado di riconoscere dalla faccia e dall'atteggiamento il fan di Boris. La nostra era una serie densa di contenuti politici, ma senza la volgarità estrema. Possedeva una rara obiettività che si potrebbe chiamare verità".

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Nel corso del dibattito Ninni Bruschetta lascia intendere la possibilità di una quarta stagione di Boris senza però fornire certezze al riguardo. Starà al produttore Lorenzo Mieli e ai vertici di Netflix, dove le prime tre stagioni sono attualmente disponibili, decidere le sorti dello show.

Antonio Catania, interprete del delegato di rete Diego Lopez, ricorda con orgoglio che "il talento di Mattia Torre e degli altri autori è ciò che ha permesso questo piccolo miracolo. Noi attori eravamo così, un po' disgraziati, divisi tra mille impegni. Loro ci hanno messo insieme facendoci partecipare col cuore a questo lavoro".