Berlinale 2014, giorno 2 con Nick Cave e Yves Saint Laurent

Gli anni Settanta protagonisti di questa seconda giornata del Festival di Berlino, tra 'American Hustle' e '71 di Yann Demange. In concorso anche 'Jack' e 'Two Men in Town'. Alfred Molina e John Lithgow fidanzati in 'Love is Strange'

Il Festival di Berlino volge lo sguardo indietro a quarant'anni fa, gli ormai lontani e sbiaditi anni Settanta con alcuni titoli proposti oggi in cartellone, tra cui American Hustle - l'apparenza inganna - che è già uscito nelle nostre sale il mese scorso ed è tra i protagonisti della Oscar Race - ma anche con il documentario The Dog, incentrato sull'uomo che ispirò Quel pomeriggio di un giorno da cani di Lumet, ma soprattutto con '71 di Yann Demange, che è in concorso.
Ma i Seventies non sono l'unico tema portante di questa giornata, come vedremo: le pellicole e documentari presentate nelle varie sezioni del festival esplorano come sempre altre culture e realtà. In Last Hijack, ad esempio si parla dei pirati somali, mentre grazie a Difret - anche questo presentato nella sezione Panorama - si parla di un'avvocatessa di Addis Abeba che ha istituito un'associazione che tutela donne in difficoltà economiche e i loro figli, garantendo loro assistenza legale gratuita. Insomma, scenari ogni volta differenti, tutti da esplorare, con una particolare attenzione alle culture meno conosciute e ai temi legati alla comunità LGBT, ma anche con un ampio spazio per le retrospettive (oggi, tra gli altri film, viene riproposto Rashomon, di Akira Kurosawa)

Il film di Demange, che oggi viene presentato in concorso è ambientato in un'Irlanda del Nord infiammata dal conflitto armato del quale il regista sottolinea l'insensatezza. Il protagonista è Gary, un giovane soldato che viene inviato a Belfast - in una situazione pericolosa e difficile da gestire anche per un veterano - che durante una ronda perde le armi, e insieme ad un altro militare si ritrova a seguire il ladro in territorio nemico.
Altrettanto avventurosa è la storia di Jack, un ragazzino di dieci anni, che in assenza di sua madre - che è spesso fuori, anche nelle ore notturne - si prende cura di suo fratello minore. Un giorno però il piccolo Manuel si scotta mentre fa il bagno, e Jack - al quale viene addossata la responsabilità dell'incidente - si ritroverà affidato ad altre persone. Il tentativo di tornare a casa, per Jack e Manuel si trasforma in un'avventura fitta di incontri e tentativi di sfuggire alla polizia.
Diretto da Edward Berger, Jack compete per l'Orso d'Oro insieme ad un'altra pellicola, Two Men in Town di Rachid Bouchareb con il quale l'autore di London River ha adattato il romanzo Due contro la città di Josè Giovanni, ambientandolo però in una cittadina del New Mexico, circondata dal deserto. Al centro della storia un ex-carcerato che viene rilasciato per buona condotta, ma si ritroverà a confrontarsi con il suo passato. Forest Whitaker - che oggi è a Berlino insieme al regista - e Harvey Keitel fanno parte del cast.
Due sono i personaggi sui quali oggi si accendono i riflettori: Nick Cave e Yves Saint Laurent. Il cantautore è al centro di 20,000 Days on Earth, documentario che esplora il suo ventimilesimo giorno di vita, a partire dal suono della sveglia, fino alla notte, subito dopo un concerto, per raccontarne la creatività e la poetica. Firmato da Iain Forsyth e Jane Pollard, il film raccoglie le confessioni di Cave, che seguiamo anche in studio di registrazione, o accanto a colleghi come Kylie Minogue e Blixa Bargeld.
L'iconico YSL invece è il protagonista del biopic diretto da Jalil Lespert con Pierre Niney nel title role. Seguiamo l'ascesa del giovane stilista, a partire dalla fine degli anni Cinquanta, quando a soli 21 anni diventa assistente di Christian Dior e alla morte di quest'ultimo assume la direzione creativa della maison. Nei panni di Pierre Bergè, compagno di business e di vita dello stilista, troviamo Guillaume Gallienne, che ironicamente in questi giorni è nelle sale italiane con Tutto sua madre in cui interpreta un giovane che tutti credono omosessuale, ma in realtà non lo è.
A proposito di tematiche omosessuali, la sezione Panorama oggi presenta, tra gli altri film, Love is Strange di Ira Sachs e il drammatico Test, di Chris Mason Johnson. Il film di Sachs è ambientato nel 2011, subito dopo l'approvazione del matrimonio omosessuale nello stato di New York. Dopo quasi quarant'anni di vita insieme, Ben e George vorrebbero finalmente convolare a nozze, ma sono costretti a separarsi a causa di imprevisti spiacevoli: George viene licenziato dalla scuola in cui lavora ed entrambi perdono la casa in cui vivono a Chelsea. Uno viene ospitato da una coppia gay di poliziotti, mentre l'altro va a vivere da parenti. Alfred Molina e John Lithgow interpretano questi due maturi fidanzati divisi da circostanze avverse.
In Test invece lo scenario è San Francisco, nel 1985, durante il periodo in cui l'AIDS aveva già fatto numerose vittime, ma era ancora considerata una malattia circoscritta alla scena gay. Al centro della storia, il rapporto tra due ballerini che fanno parte di una compagnia di danza moderna: Todd, gay dichiarato e Frankie, che invece è introverso. Quando un giorno uno dei ballerini si ammala, Frankie viene chiamato a sostituirlo e Todd si occupa della sua preparazione.
Stessa sezione, ma scenari e temi differenti, per l'inquietante The Midnight After, diretto da Fruit Chan, ha per scenario una Hong Kong notturna nella quale i passeggeri a bordo di un minibus si ritrovano a vivere un'esperienza da incubo, quando il mezzo esce da una galleria e la metropoli sembra essersi svuotata di colpo. Nelle strade, nei palazzi non c'è più anima viva e il gruppo si rifugia in un bar deserto per decidere cosa fare. Nove anni fa Fruit Chan aveva già presentato alla Berlinale il convincente horror Dumpling, e anche stavolta sceglie di muoversi su territori da brivido.
Un viaggio altrettanto estremo, viene raccontato in Snowpiercer, che oggi spicca nella ricchissima sezione Forum. Cast internazionale per il film di Bong Joon-ho (che è atteso in Italia a fine febbraio, ed è già stato presentato a Roma) ambientato su un treno che rappresenta l'ultimo rifugio per la civiltà umana dopo una devastante glaciazione. I superstiti che viaggiano sul treno vanno a costituire un piccolo microcosmo dove sussistono differenze di classe sociale, pensiero politico, cultura e religione. A presentare il film a Berlino, oltre al regista, ci sono John Hurt e Tilda Swinton, che già ieri ha sfilato sul red carpet insieme alle co-star del film di Wes Anderson.

Last but not least, oggi alla Berlinale è il giorno di American Hustle: presentato nella sezione Berlinale Special Gala, il film di David O. Russell già vincitore di tre Golden Globes e candidato a dieci statuette Oscar si ritaglia un suo spazio anche al Festival di Berlino. Gli spettatori italiani già hanno visto il film di Russell in sala, mentre i fan di Bradley Cooper e Christian Bale sono davanti al Berlinale Palast con la speranza di riuscire a salutare i due attori.

Qui invece trovate il nostro video resoconto della giornata di ieri: