Berlinale 2013, giorno 5: 'Before Midnight'... al 'Leather Bar'

Sesso e sentimenti con il film metacinematografico di James Franco e con il terzo capitolo della storia di Jesse e Celine, diretta da Linklater. Ken Loach racconta la Gran Bretagna dal dopoguerra in poi. In concorso 'Layla Fourie' e il rumeno 'Pozitia Copilulu'.

Il nuovo film di Richard Linklater, già passato a Sundance, è uno di quelli più attesi alla 63esima Berlinale, oggi. In Before Midnight, che viene presentato fuori concorso, ritroviamo Jesse e Celine - i protagonisti di Prima dell'alba e Before Sunset, interpretati da Ethan Hawke e Julie Delpy - durante una vacanza in Grecia che si rivelerà cruciale per il loro rapporto. Il concorso prosegue invece con due titoli, incentrati su due madri (quindi ancora una giornata al femminile, per il Festival): la protagonista di Layla Fourie, diretto da Pia Marais, è una donna sudafricana che svolge un lavoro particolare, in un'azienda specializzata in sistemi di rilevamento delle bugie, e che in seguito ad un incidente si ritrova ad affrontare una situazione molto complessa e difficile. Anche nel film rumeno Child's Pose (Pozitia Copilulu, di Calin Peter Netzer) un grave incidente è la circostanza in cui si sviluppa la storia, che vede protagonista una donna molto influente tentare di tirar fuori suo figlio dai guai, come se egli fosse ancora un bambino.

Per quanto riguarda le altre sezioni, in Berlinale Special Ken Loach presenta il suo The Spirit of '45, con il quale racconta lo sviluppo politico della Gran Bretagna a partire dall'immediato dopoguerra, mentre il "pezzo forte" di Panorama è Interior. Leather Bar. di James Franco e Travis Mathews, un film nel film che è ambientato sul set di Cruising di Friedkin e prova a ricostruire i 40 minuti mancanti della pellicola - che furono tagliati per evitare che al film fosse imposto un divieto troppo restrittivo - girati in un locale gay, nel periodo immediatamente precedente alla diffusione dell'epidemia di AIDS.
Nella stessa sezione inoltre, vengono presentati Workers, di José Luis Valle - che racconta di un uomo e una donna, che dopo trent'anni di lavoro si ritrovano ad affrontare una pesante umiliazione - quindi Mes séances de lutte di Jacques Doillon, incentrato sul confronto, prettamente fisico e violento, ma anche sensuale, sui due protagonisti, un uomo e una donna che si sono appena conosciuti; So Much Water (Tanta Agua) diretto da Ana Guevara Pose e Leticia Jorge Romero, in cui la vacanza di un padre divorziato e dei suoi due figli (che vede di rado) viene funestata dalla pioggia incessante, ma al tempo stesso li obbligherà a chiarirsi e confrontarsi.

La pioggia è presente anche nel titolo del documentario Two Girls Against the Rain, che racconta di due coraggiose lesbiche che vivono in Cambogia, e che viene presentato insieme ad altri documentari come documentari come Bambi, di Sebastien Lifshitz - dedicato alla showgirl transessuale Marie-Pierre Pruvot, oggi 77enne - Art/Violence - realizzato come reazione all'assassinio di Juliano Mer-Khamis, regista e attore ebreo-palestinese, attivista per la pace e fondatore del Teatro della Libertà a Jenin -A World Not Ours, di Mahdi Fleifel, un ritratto intimo e a tratti ironico di tre generazioni appartenenti a una famiglia di rifugiati palestinesi, in un campo profughi nel sud del Libano, quindi Fifi Howls from Happiness, focus sull'artista iraniano Bahman Mohasses, che aveva fatto perdere le sue tracce dopo la rivoluzione, e che oggi vive in Italia. Con lui - che nel suo paese veniva censurato per le sue sculture, considerate offensive per il fatto che avessero genitali troppo pronunciati - la regista Mitra Farahani si confronta sui temi più disparati, dall'arte all'omosessualità.