Mancano poche ore alla cerimonia di premiazione della 70 Mostra di Venezia e mentre al Lido impazza il Totoleone la redazione di Movieplayer.it vi racconta in breve la sua mostra, i suoi film del cuore e ciò che invece non ci ha convinto di questa edizione. In un concorso di livello medio a mancare è stato, forse, il colpo di fulmine assoluto, ma tra le venti pellicole che si contendono il Leone d'oro sono due sono i film che ci hanno convinto pienamente. Il primo è Philomena, pellicola elegante, commovente e divertente al tempo stesso, intrisa di humour british grazie alla penna del sagace Steve Coogan, cosceneggiatore e interprete del film, alla mano sicura del grande Stephen Frears e alla presenza della straordinaria Judi Dench, probabile Coppa Volpi, ma staremo a vedere. Il secondo film che potrebbe mettere d'accordo tutti, aggirando l'obiezione più comune alla vittoria di Philomena, ritenuto da molti 'troppo classico', è Tom at the Farm. Thriller sentimentale intrigante, misterioso e ambiguo, il film è la quarta opera dell'enfant prodige canadese Xavier Dolan. Il giovane autore (ha solo 24 anni), che del film è anche protagonista, ha confermato una maturità e una profondità uniche e il suo sguardo originale potrebbe fare contenti anche i palati più raffinati. Noi siamo già completamente conquistati.
A Venezia abbiamo assistito al canto del cigno di Hayao Miyazaki. Il regista, che ha presentato il concorso la sua opera più realistica, controversa e malinconica, ha approfittato del parterre veneziano per annunciare tramite il suo produttore (Miyazaki non era presente a Venezia) che The Wind Rises sarà il suo ultimo film. Un testamento artistico complesso, calato in un contesto duro e difficile come il Giappone prebellico degli anni '40, dedicato a uno dei miti di Miyazaki, l'ingegnere progettista di aerei da guerra Jiro Horikoshi. Un film che sicuramente ha fatto e farà discutere proprio perché si discosta dalla precedente produzione del maestro dell'animazione, ma che ha esercitato un notevole fascino su gran parte della nostra redazione. L'opera che però più ha diviso, facendosi amare o odiare visceralmente, è il greco Miss Violence. Pellicola raggelata, caustica, ferocissima, il lungometraggio mette in scena un nucleo familiare da incubo immergendolo nel contesto della Grecia in piena crisi economica. A dirigere questa vicenda allucinante è Alexandros Avranas che attinge a piene mani alla New Wave ellenica infondendo un tocco personale in un film che ha provocato reazioni violente dopo la visione a causa del suo contenuto raccapricciante, ma che è inevitabilmente in odor di palmares. Là dove il concorso ha mostrato il fianco rivelandosi un po' carente ci ha pensato un fuori concorso scintillante che ci ha offerto almeno due delle nostre pellicole del cuore. La prima è Gravity, sontuoso film d'apertura diretto da Alfonso Cuaron e interpretato dalle star hollywoodiane George Clooney e Sandra Bullock. Una metafora potente dell'esistenza, del senso della vita, del rimorso, dell'autoconservazione in un'opera virtuosistica ambientata nello spazio profondo che fonde sensibilità autoriale e potenza degli effetti speciali. Se in Gravity gli interpreti sono solo due, Locke è un potente one man show che vede protagonista il bravissimo Tom Hardy. L'attore britannico offre un'interpretazione sentita e misurata forgiando un personaggio che non dimenticheremo facilmente grazie anche alla bella sceneggiatura di Steven Knight, capace di inchiodarci alla poltrona con un thriller tesissimo in cui, di fatto, non accade niente. Tra le pellicole italiane in concorso, a rapirci è senza dubbio la visceralità tutta al femminile di Emma Dante, interprete e autrice teatrale potentissima che, con Via Castellana Bandiera, ci offre uno scorcio di disperata sicilianità. Esordio felice a cui auguriamo di vincere qualche premio. Alcuni di noi hanno apprezzato anche il documentario di Gianfranco Rosi Sacro GRA, dedicato al luogo monstrum di Roma, quel raccordo anulare simbolo di una città divisa tra passato e presente, centro e periferia, e alla varia umanità che popola i suoi dintorni. Per concludere la carrellata dei film italiani che più ci hanno convinto non possiamo non citare l'irresistibile commedia friulana Zoran, il mio nipote scemo, vincitore della Settimana della Critica e del nostro ideale 'premio simpatia' per averci fatto ridere a lungo e per aver ideato Casa Zoran, osmiza improvvisata sulla laguna. Un luogo in cui bere, fare due chiacchiere, riposarsi dalle fatiche veneziane e vedere Giuseppe Battiston che mesce il tocai.Antonio Cuomo
Top 5
1.Gravity - Grande spettacolo e tanta ansia per un film diretto in modo magistrale che fa anche un buon uso della terza dimensione.
2. Locke - 85 minuti di un uomo che parla a telefono viaggiando in auto e non un calo di attenzione. Performance perfetta di Tom Hardy.
3. Miss Violence - Un film che colpisce allo stomaco e lascia scossi anche al termine della visione.
4. The Wind Rises - Il saluto di Miyazaki al cinema non è il suo miglior film, ma è comunque l'emozionate ritratto di un sognatore.
5. Tom at the Farm - Aveva fatto di meglio con Laurence Anyways, ma anche in questo caso Xavier Dolan conferma di essere uno dei giovani registi più interessanti del panorama mondiale.
Film italiano
Via Castellana Bandiera - L'esordio di Emma Dante sul grande schermo convince e fa riflettere.
La sorpresa
Fish & Cat - Due ore e un quarto di pianosequenza che suggerisce tutto, ma non mostra niente.
Il mostro della mostra
La morsa di gelo che ha accompagnato la mia visione di At Berkeley in Sala Casinò. Da cui sono uscito orgogliosamente vivo.
Scena cult
Il bacio al vetro nel divertissment Why don't you Play in Hell? di Sion Sono.
Scena scult
La carta igienica improvvisata di Scott Haze in Child of God.
Valentina D'Amico
Top 5
1.Joe - Non è perfetto, ma è un film viscerale, che dimostra il coraggio di David Gordon Green nel tentare nuove vie espressive, ha una score stupenda e un Nicolas Cage generoso e autoironico
2. Gravity - La magia del 3D unita alla sensibilità di Alfonso Cuaron. Clooney è bravo, ma è Sandra Bullock a farci commuovere.
3. Tom at the Farm - Elegante, misterioso e inquitante. Xavier Dolan tiene alta la bandiera del cinema canadese e recita anche molto bene.
4. Philomena - Una storia drammatica intrisa di humor british. Script a orologeria e una Judi Dench immensa come sempre.
5. Locke - Tom Hardy fornisce una delle sue migliori prove attoriali in uno one man show che tocca temi intimi e delicati.
Film italiano
Zoran, il mio nipote scemo - Commedia irresistibile interpretata da un grande Giuseppe Battiston. E ricordate che "chi non beve il vin friulan ze proprio un fiol de can"!
La sorpresa
Le prese con sedia aerodinamica incorporata in sala stampa
Il mostro della mostra
Under the Skin - Girato male, recitato peggio con punte di trash nelle scene chiave.
Scena cult
Due scene: il tango di Tom at the Farm e Nicolas Cage che arriva nella casa di appuntamenti con cane feroce al seguito in Joe
Scena scult
La carta igienica 'legnosa' di Child of God e l'autoesplorazione ginecologica di Scarlett Johansson con tanto di lampada in mano in Under the Skin.
Francesca Fiorentino
Top 5
1.Philomena - Il film perfetto. Scritto in maniera impeccabile, recitato superbamente. Conquista il cuore.
2. The Wind Rises - Opera tra le più malinconiche del maestro Miyazaki, elogio del sogno e della fantasia.
3. Sacro GRA - Roma, i suoi confini, i volti della gente ai margini; un'opera densa e complessa che ci mostra la poesia di una realtà sconosciuta.
4. The Unknown Known - Bugie, verità e sofismi del più grande show planetario, la politica americana, raccontata da un uomo, Donald Rumsfeld, che fa e disfa.
5. Tom at the Farm - Piaccia o meno, Dolan è un talento vero. E tanto basta.
Film italiano
Via Castellana Bandiera. Emma Dante debutta alla regia con un film che è cinema vero.
La sorpresa
Fish & Cat, diretto dall'iraniano Shahram Mokri, un congegno ad orologeria tecnicamente spaventoso, angosciante come un horror. Appello ai distributori: non private gli spettatori italiani di un'opera del genere.
Il mostro della mostra
The Canyons - Sciatto e inutile.
Scena cult
Philomena (Judi Dench) che racconta la storia del suo romanzo preferito ad un incredulo Martin (Steve Coogan), una favola a lieto fine che è la perla nascosta in un gioiello di film.
Scena scult
Il viaggio psichedelico compiuto dalla scimmietta protagonista di Amazonia, ignara consumatrice di funghi allucinogeni.
Fabio Fusco
Top 5
1. Philomena - Perché la dolcezza, l'ironia e le scene del film di Stephen Frears restano dentro, anche diversi giorni dopo la visione. Perché rende l'idea di cosa sia l'amore che lega una madre e suo figlio, e soprattutto dimostra di come il perdono possa essere un atto d'accusa.
2. Locke - Un film tutto ambientato in un'auto in corsa, non poteva che essere retto da una sceneggiatura solida, e soprattutto da valide interpretazioni, sia quella di Tom Hardy che delle voci che si susseguono in una notte particolarmente drammatica.
3. Tom at the Farm - Perché Xavier Dolan ci accompagna per mano in un incubo che somiglia in tutto e per tutto ai campi di mais che fanno da scenario ad
alcune sequenze del film, con le foglie che in ottobre sono affilate come coltelli. E con lui esploriamo temi non facili, come l'elaborazione del lutto, la repressione della propria sessualità, la morte, le relazioni malate nei quali si può scivolare in circostanze non felici della propria vita.
4. Via Castellana Bandiera - Per le ragioni riportate sotto.
5. Gravity - Perché lo scenario in cui si trovano immersi Clooney e la Bullock non può lasciare indifferenti, e soprattutto il film coinvolge lo spettatore fino all'ultima sequenza.
Film italiano
Via Castellana Bandiera - Perché oltre a mettere in luce il carisma di Emma Dante - che a questo punto ci auguriamo di vedere più spesso sul grande schermo - svela con lucidità il perchè nel nostro Paese non si abbia nessun interesse a risolvere i problemi che lo affliggono.
La sorpresa
Come sopra, non mi aspettavo che il film di Emma Dante - che dal punto di vista cinematografico è un'esordiente - potesse rivelarsi così ricco di spunti di riflessione. Più in generale, la vera sorpresa è stata un cartellone pieno di film belli o interessanti.
Il mostro della mostra
Il documentario Julia di Johanna Jackie Baier. Se non è un 'mostro' di bruttezza, resta comunque un'accozzaglia di riprese che svelano poco del personaggio al centro della storia. Sproloqui alcolici e 'stupefacenti' che alla lunga annoiano.
Scena cult
La Bullock che abbaia in Gravity, mentre è in collegamento con la Terra e sente dei cani in sottofondo. Nello spazio nessuno può sentirti urlare - soprattutto se i collegamenti con la base sono interrotti - ma si può provare ad abbaiare, questo sì.
Scena scult
Il nudo di Stefano Accorsi ne L'arbitro, con tanto di autofustigazione.
Luca Liguori
Top 5
1.Philomena - Frears confeziona un film inappuntabile, dal grande equilibrio tra dramma e commedia, che riesce ad affrontare anche temi importanti come la Chiesa e l'omosessualità. Ma il merito va certamente diviso anche una Judi Dench assolutamente irresistibile e uno Steve Coogan che brilla sia come interprete che come autore di una sceneggiatura davvero perfetta.
2. Tom at the Farm - Basterebbe la considerazione sulla giovane età del regista/sceneggiatore/produttore/montatore/costumista a spiegare il perché del tanto entusiasmo intorno a Xavier Dolan, ma la verità è che il film è un'interessantissima riflessione sull'elaborazione del lutto girata in modo originale, un'opera matura che non delude le pur alte aspettative di chi, come noi di Movieplayer.it (www.movieplayer.it/film/articoli/venezia-2013-i-nostri-20-film-piu-attesi_11095), puntava tutto sul ventiquattrenne canadese.
3. Gravity - Tecnicamente strabiliante, ma anche solido (a parte due piccolissime sbavature) dal punto di vista narrativo, il nuovo film di Cuaron è uno dei migliori film di sempre tra quelli ambientati nello spazio e il primo a rendere davvero con realismo quella sensazione di solitudine e impotenza di chi è sospeso nell'infinito.
4. Miss Violence - Mi gioco la carta "vedi recensione", grazie.
5. Locke - Un film tesissimo e ricco di umanità, con un unico protagonista (l'ottimo Tom Hardy) e tanti personaggi secondari (apparentemente) invisibili alla vista dello spettatore, ma non per questo meno vivi ed approfonditi.
Film italiano
Via Castellana Bandiera - Stranamente poco apprezzato anche da una parte della stampa italiana (che per quella estera fosse poco esportabile come opera è molto meno sorprendente), Via Castellana Bandiera è un film ricco di spunti e ben girato, con alcuni guizzi davvero geniali da parte dell'esordiente Emma Dante, come per esempio la trasformazione della strada a metà film ed un finale ipnotico e portentoso.
La sorpresa
Un film più sorprendente di Fish & Cat difficilmente poteva esserci, con il suo piano sequenza di dure ore e quindici minuti che cattura lo spettatore e lo trascina in una inaspettata e complessa struttura narrativa costituita da tanti loop temporali. Sarebbe davvero bello che il film di Mokri trovasse una distribuzione italiane, ha certamente le qualità e gli elementi giusti per poter diventare un prodotto (di nicchia) vincente.
Il mostro della mostra
Ovviamente The Canyons, difficile trovare anche un solo elemento da salvare del film di Schrader. Così com'è difficile capire che bisogno c'era di inserire nel cast un pornoattore che recita malissimo quando in realtà il film è molto, molto meno spinto o coraggioso di tantissimi altri visti qui al Lido.
Scena cult
Per motivi ovviamente molto diversi, mettiamo a pari merito Judi Dench/Philomena che racconta (in modo molto dettagliato e prolisso) la trama del romanzetto rosa appena letto ad un annoiato e sconfortato Steve Coogan, e il potentissimo e bellissimo finale di Via Castellana Bandiera con la canzone dei Fratelli Mancuso Cumu è sula la strata.
Scena scult
La scena dell'omicidio in The Canyons, con l'assassino che prima entra in casa della vittima, ci parla, poi va nel bagno (con tanto di porta aperta e lei che continua a parlargli) e si traveste da "killer" con tanto di cappuccio e guanti. Stealthy!
Marco Minniti
Top 5
1.The Wind Rises - Il testamento artistico del Maestro Miyazaki, ma anche il suo film più personale e (già) incompreso.
2. Stray Dogs - Affetti e disperazione urbana. Lucidissimo, toccante.
3. Child of God - Un racconto americano durissimo, l'altra faccia (mai raccontata) della Frontiera.
4. Locke - Il thriller perfetto. Senza morti, indagini o misteri, con un solo attore a reggere tutto il peso del film.
5. Tom at the Farm - Ambiguità e virtuosismi, con un po' di squilibrio ma tanto cinema.
Film italiano
Sacro GRA - Frammenti di vita urbana colti nel loro farsi. Marginali, ma solo topograficamente.
La sorpresa
Still Life. Un toccante e rigoroso apologo sulla vita e la memoria, solo in parte rovinato da una sequenza finale paurosamente sbagliata.
Il mostro della mostra
Ex-aequo, le due file per NON vedere Moebius. Qualcuno, lassù (ma non poi tanto in alto) ha deciso che la stampa non doveva vederlo. Poco male: in fondo, si tratta solo del regista Leone d'Oro dello scorso anno.
Scena cult
Il lungo finale di Why don't you Play in Hell?. Cinema, vita e morte fusi insieme. Si può essere toccanti con un massacro virato al grottesco? Sì, si può.
Scena scult
Il finale di Still Life: unica sequenza sbagliata in un film altrimenti lucido ed emozionante.
Luciana Morelli
Top 5
1.Philomena - Perché è un film perfetto, coinvolgente, divertente, commovente, pieno di vita e di verità che Frears dirige con mano lieve puntando tutta la posta in gioco su due assi come Judi Dench e Steve Coogan. Imperdibile.
2. Under the Skin - Perché in questo film dalla straniante bellezza estetica, Glazer ci racconta di una Natura selvaggia, di una donna 'infiltrata' in un mondo che non riconosce e non la riconosce, di universo femminile che va oltre ogni immaginazione ed ogni umanità, di un'alienazione congenita che fa meno paura dell'indifferenza consapevole della società odierna.
3. Miss Violence - Perché è un film cupo che ha il coraggio di addentrarsi in un labirinto di orrori contemporanei e familiari poco usuale nel Cinema, un'opera che col suo rigore visivo e la sua brutale freddezza inchioda lo spettatore alla poltrona e lo costringe a fare un viaggio di sola andata per l'inferno.
4. Locke - Un solo attore chiuso in un'auto in movimento e ottantacinque minuti girati di notte quasi interamente in tempo reale. Thriller magistralmente diretto e interpretato che riflette sul significato vero della vita e degli affetti.
5. La Reconstruccion - Per la sobrietà e l'estremo realismo con cui racconta le brutture di una vita sospesa nel presente incapace di guardare al passato e al futuro ma anche le bellezze di un ricostruzione fisica e sentimentale che nella sua essenza racchiude qualcosa di miracoloso.
Film italiano
Via Castellana Bandiera - Per averci regalato squarci di rara bellezza sulle favelas palermitane, per la genialità della messa in scena e del soggetto, e per aver saputo raccontare con dolcezza e tenerezza una storia che racchiude le contraddizioni di questa nostra Italia, divisa, ancorata alle tradizioni e amabilmente testarda.
La sorpresa
Fish & Cat - Perché è un'opera geniale nella sua concezione, straordinaria nella sua fluidità e perché la visione di questo film regala uno dei più bei trip cinematografici mai vissuti di fronte a uno schermo..
Il mostro della mostra
The Canyons - Perché i personaggi sono mal delineati e gli attori non riescono a supportare minimamente le buone intenzioni e le buone idee degli autori del soggetto.
Scena cult
Under the Skin: La scena dell'annegamento in spiaggia dei due genitori che nell'intento di salvare il cane e poi di salvarsi a vicenda lasciano da solo il loro bimbo piccolo che piange disperato fino al calar della notte senza che la protagonista lo prenda con sé o lo salvi. Una scena che lascia senza fiato e che descrive meglio di tutte le altre la nostra condizione di prigionieri della nostra stessa umanità.
Scena scult
Gravity: I disperati guaiti canini di Sandra Bullock nella navicella prima del sogno in cui rincontra il suo amico George Clooney, balle spaziali di dimensioni gigantesche in un film che ha regalato emozioni e ha lasciato la platea con il fiato sospeso per tutta la sua durata.