Unbreakable Kimmy Schmidt 2: Alla ricerca del proprio posto nel mondo

Dal 15 Aprile su Netflix la seconda stagione della commedia co-creata da Tina Fey sulle divertenti vicissitudini di una donna liberata dopo aver trascorso 15 anni segregata in un bunker.

Lo scorso anno, quando vi abbiamo presentato la Comedy Netflix co-creata da Tina Fey con Robert Carlock, vi abbiamo raccontato come Unbreakable Kimmy Schmidt fosse stata inizialmente pensata per la NBC e solo successivamente acquistata dal canale streaming. Per questo la sua struttura, almeno inizialmente, si manteneva più episodica delle creature da binge-watching normalmente proposte da Netflix, per diventare più strutturata dal punto di vista narrativo nel finale di stagione, quando un ciclo di tre episodi riprendeva e in qualche modo chiudeva gli spunti iniziali, mettendo al centro del racconto il processo al reverendo Wayne Gary Wayne con un fantastico Jon Hamm a fare da mattatore.

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Unbreakable Kimmy Schmidt: la protagonista Ellie Kemper in un'immagine della seconda stagione
Unbreakable Kimmy Schmidt: la protagonista Ellie Kemper in un'immagine della seconda stagione

Ci saremmo aspettatati che questa impostazione narrativa fosse mantenuta anche per la seconda stagione di Unbreakable Kimmy Schmidt, disponibile su Netflix, come sempre al completo con tutti i suoi 13 episodi, dal 15 Aprile 2016, che la trama orizzontale fosse prominente fin dall'inizio del nuovo ciclo di episodi, ma a giudicare dai primi sei, che abbiamo avuto la fortuna di apprezzare in anteprima, non è così: Kimmy torna in grande stile, ma con una struttura narrativa che, almeno nelle prime battute della stagione 2, ripercorre quella messa in piedi lo scorso anno. Con delle naturali evoluzioni.

La nuova Kimmy

Unbreakable Kimmy Schmidt: Ellie Kemper in una foto della seconda stagione
Unbreakable Kimmy Schmidt: Ellie Kemper in una foto della seconda stagione

Il processo al reverendo che aveva tenuto prigioniere le cosiddette donne talpa rappresentava una sorta di chiusura al presupposto da cui nascevano le (dis)avventure di Kimmy Schmidt, ma di certo non forniva una conclusione in tutto e per tutto all'evoluzione personale della ragazza, né dei personaggi che hanno animato la sua nuova vita per i primi tredici episodi: Kimmy resta un pesce fuor d'acqua in un mondo da cui era stata separata per quindici anni e le esperienze già vissute non bastano a renderla capace di condurre un'esistenza all'impronta della normalità. Ci prova, però, concentrandosi su quanto in sospeso, in stallo, nella sua nuova vita fuori dal bunker, cercando di ricucire la sua complicata relazione con Dong, di studiare per il suo GED (verifiche di sviluppo educativo generale, gli esami americani che certificano il livello da scuola superiore), trovare e mantenere un lavoro e, soprattutto, cercare di integrarsi nella società contemporanea che la circonda.

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Kimmy e i suoi amici

Unbreakable Kimmy Schmidt: una foto di Ellie Kemper e Tituss Burgess
Unbreakable Kimmy Schmidt: una foto di Ellie Kemper e Tituss Burgess

Tutti compiti non facili, che però non bastano a buttar giù Kimmy: l'ex mole woman resta l'inguaribile ottimista incapace di vedere il male nel prossimo, che si fa strada tra le ingiustizie di questo mondo con una positività disarmante che la sua interprete Ellie Kemper rende con la stessa luminosa efficacia di un anno fa, a dispetto delle situazioni surreali in cui si trova, suo malgrado, coinvolta. Accanto alla protagonista, però, continuano a gravitare i personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel corso della prima stagione, che si confermano ottimi catalizzatori dei momenti più puramente comici e, talvolta, surreali. È sulle storie personali di tutti loro che la continuity della serie affonda le sue radici, piuttosto che su una trama di più ampio respiro: da una parte c'è spazio per approfondire il passato di alcuni dei personaggi, dalla nascita di Titus per come lo conosciamo alla scoperta delle radici di Jacqueline nel corso del suo rifugio presso la sua famiglia di Nativi americani; dall'altra ci si può concedere di impostare possibili sviluppi romantici per una parte del cast della serie, a cominciare dalla nascente relazione dello stesso Titus.

Una commedia fuori dal comune

Unbreakable Kimmy Schmidt: l'attrice Carol Kane in una foto della seconda stagione
Unbreakable Kimmy Schmidt: l'attrice Carol Kane in una foto della seconda stagione

Proprio il personaggio interpretato da Tituss Burgess è quello che riceve i maggiori benefici nella prima parte della stagione 2, non solo per la complicata parentesi romantica che lo vede protagonista, ma anche per le più numerose occasioni di esibirsi in momenti musicali, che arrivano alla massima espressione in un quarto episodio che sa quasi di vero e proprio musical (oltre ad avere un segmento finale a dir poco geniale). A parte questa ed altre parentesi fuori dagli schemi, per la sua vicinanza strutturale e tematica alla prima stagione, Unbreakable Kimmy Schmidt 2 non deluderà gli estimatori della serie e del lavoro di Tina Fey. Va detto però che si tratta di un umorismo a tratti sopra le righe, che alterna momenti di puro genio ad altri che possono essere apprezzati per lo più da chi ha un umorismo affine a questo tipo di produzioni. Va però sottolineato il coraggio degli autori nel calcare la mano su determinate situazioni, (auto)ironizzando su alcune critiche ricevute riguardo le rappresentazioni razziali, o di affrontare, sempre con il tono surreale dello show, temi importanti come per esempio quello dei farmaci somministrati ai bambini un vivaci che è centrale nel quinto episodio.

Che ne sarà di Kimmy?

Unbreakable Kimmy Schmidt: una foto delle attrici Jane Krakowski ed Ellie Kemper
Unbreakable Kimmy Schmidt: una foto delle attrici Jane Krakowski ed Ellie Kemper

Pur non immergendosi da subito in una vera trama orizzontale specifica di tutta la stagione 2, impostando una continuity di più ampio respiro, non mancano nei primi episodi alcuni accenni a temi che possono essere sviluppati nel corso della stagione 2, soprattutto dedicati ai singoli personaggi. Ci sono infatti primi riferimenti a un nuovo culto, si riprende il complicato rapporto tra Kimmy e le altre reduci del bunker, va risolta la questione spinosa del permesso di soggiorno di Dong, con Kimmy impegnata ad aiutarlo a mettere in piedi un fittizio album fotografico con la bizzarra moglie del ragazzo. C'è, più di ogni altra cosa, la voglia di Kimmy Schimdt di superare il passato, di lasciarselo alle spalle per integrarsi in un mondo in cui fa ancora fatica a ritrovarsi. La nostra eroina avrà a disposizione anche una terza stagione, già confermata, per completare il suo percorso. Ci riuscirà?

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Movieplayer.it

3.5/5